Lo sport reggiano si mobilita per la prevenzione del virus HIV e delle malattie sessualmente trasmissibili e contro discriminazione e omofobia

In vista della Giornata Mondiale di lotta all'AIDS del 1° Dicembre, in campo Grissin Bon a sostegno di un'altra iniziativa promossa dal gruppo Interaziendale composto da Ausl Reggio Emilia e Santa Maria Nuova

Reggio Emilia, 15 Novembre 2013



Gioca a basket, non giocarti la vita
è lo slogan che comparirà sulle magliette dei giocatori della Grissin Bon nella partita di basket di Serie A con la Giorgio Tesi Group Pistoia prevista per Domenica 17 alle 18.15 al Palazzetto dello Sport G.Bigi a Reggio Emilia.

In vista della Giornata Mondiale per la lotta all’AIDS del 1° Dicembre prossimo, sarà questo un modo per richiamare l’attenzione sulla necessità di effettuare il test per l’HIV e le malattie sessualmente trasmissibili, tra cui le epatiti B e C e la sifilide, nel caso si abbiano avuti rapporti a rischio. Nell’occasione sarà distribuito ai presenti anche un volantino informativo sul tema. È questo il secondo evento che il Gruppo Interprofessionale e Interaziendale per la prevenzione del virus HIV e delle malattie sessualmente trasmissibili, attivo da alcuni anni, promuove insieme al mondo dello sport reggiano. Il Gruppo, lo ricordiamo, è composto da professionisti del Santa Maria Nuova, dell’AUSL e da rappresentanti del Comune di Reggio Emilia, della Croce Verde, della Croce Rossa, della Comunità Papa Giovanni XXIII, del CEIS, dell’Arcigay, delle Farmacie Comunali Riunite (FCR), della Associazione Prodigio e di ARCA Onlus.
 
Il 3 Novembre scorso i giocatori del Rugby Reggio in occasione della partita di Serie A giocata contro le Fiamme Gialle Roma portavano in campo uno striscione con la scritta No discriminazione, No omofobia, mostrandolo davanti alle telecamere di Rai Sport.
 
Il fenomeno dell’omofobia” spiega il Responsabile del Gruppo dott Enrico Barchi della equipe della Struttura Complessa di Malattie Infettive dell’Azienda Ospedaliera IRCCS Santa Maria Nuova diretta dal dott Giacomo Magnani “si rivela profondamente traumatico per chi ne è vittima e può essere causa indiretta di comportamenti sessuali più compulsivi e a rischio di acquisizione di infezioni tra cui l’HIV. Per questa ragione è importante trasmettere messaggi che facciano comprendere la negatività di comportamenti discriminatori. Il coinvolgimento di società sportive di grande seguito e popolarità è un veicolo per raggiungere e sensibilizzare fasce ampie di popolazione, in particolare quella giovane, favorendo la consapevolezza sull’importanza di comportamenti sicuri e di stili di vita corretti”.

Nelle prossime settimane le Società Rugby Reggio e Lupi di Canolo promuoveranno tra i propri atleti, in particolare tra i giovani, la distribuzione di materiale di divulgazione sul tema della prevenzione e sulla importanza, in caso di dubbi, di effettuare i test di controllo.
 
Gli Uffici Stampa


Allegato: LO STRISCIONE PORTATO IN CAMPO DAI GIOCATORI DEL RUGBY REGGIO IN OCCASIONE DELLA PARTITA DI SERIE A CONTRO LE FIAMME GIALLE ROMA

Ultimo aggiornamento: 15/11/13