Nota di risposta alla lettera pubblicata dal quotidiano ''Il Resto del Carlino'' in data 5/5/2010

Reggio Emilia, 5 Maggio 2010

In merito alla lettera da Voi pubblicata in data odierna dal titolo: “La visita all’Ausl non vale al Santa Maria”, la Direzione di questa Azienda desidera fornire le precisazioni di seguito riportate, delle quali viene chiesta la pubblicazione integrale.
All’atto della prenotazione al CUP della visita fisiatrica, prescritta dal proprio medico curante, il paziente può scegliere la struttura (pubblica o privata convenzionata) presso la quale accedere entro il territorio provinciale, valutati i tempi di attesa in ciascuna sede. Il consiglio degli specialisti è quello di iniziare e terminare il percorso in un’unica struttura.
Le modalità di approccio al paziente, infatti, come tracciato dalle raccomandazioni relative alle prestazioni specialistiche in generale e da indicazioni del Servizio Sanitario Regionale in ambito strettamente riabilitativo vanno tutte, da qualche anno a questa parte, nella direzione della sua presa in carico assistenziale.
Questo si traduce nella necessità ed opportunità di attenersi ad una serie di passaggi collegati e conseguenti, da svolgersi nella medesima struttura, che prevedono: la valutazione della patologia, la prescrizione della terapia ritenuta più adeguata, la sua erogazione sulla base di protocolli comuni e condivisi.
L’obiettivo di tale stretta interrelazione è quello di dare al cittadino ampie garanzie ed elevata qualità assistenziale, trovandosi a ricevere dalla medesima struttura la visita diagnostica e la terapia conseguente. Il controllo del paziente dall’inizio alla fine del suo percorso, oltre ad offrire la possibilità di porre in atto i correttivi terapeutici che si rivelassero necessari, assicura una congruità tra  diagnosi e terapia, e - più in generale – un’idonea continuità terapeutica.
Tali presupposti determinano, in questa Azienda Ospedaliera come anche in altre strutture  Riabilitative Ospedaliere, la prassi di sottoporre il paziente ad una visita preventiva al momento dell’accesso, essendo gli stessi professionisti chiamati a rispondere delle valutazioni svolte e delle scelte cliniche conseguenti. Nell’ipotesi, infatti, che il trattamento venga prescritto da una struttura ed erogato da un’altra, vi sarebbe l’incertezza nella attribuzione delle specifiche responsabilità clinico-assistenziali.
Così il paziente che, dopo visita fisiatrica in altra struttura, decida di rivolgersi al Santa Maria Nuova per il trattamento terapeutico, verrà sottoposto a cosiddetta visita filtro, senza pagamento di ticket e con un’attesa media di 8/15 giorni dalla richiesta.
Ricordiamo, inoltre, che in caso di richiesta di visita con carattere di urgenza, attestata dal medico curante, il paziente beneficia di un percorso di accesso diretto alle strutture dell’Arcispedale Santa Maria Nuova.
Tutto ciò premesso, sono continui gli sforzi da parte delle due aziende sanitarie del territorio per implementare e migliorare protocolli comuni, al fine di ridurre ulteriormente alcune possibili situazioni di disagio originate da una talvolta incompleta uniformità di percorsi, almeno con riguardo alle patologie di  maggiore  frequenza.
L’obiettivo ultimo è quello di offrire omogeneità di trattamento per singole patologie, in qualunque punto riabilitativo della provincia.
Con la consueta collaborazione ed integrazione sono, infatti, state oggetto di lavoro le patologie del ginocchio nel corso del 2008 e quelle della spalla nel corso del 2009.

L’Ufficio Stampa ASMN

Ultimo aggiornamento: 06/05/10