Alcune considerazioni in merito all’episodio avvenuto recentemente alla sede del Servizio di Continuità Assistenziale (ex Guardia Medica) di Casalgrande

08/08/23

Alla redazione de "Il Resto del Carlino"

 

Alcune considerazioni in merito all’episodio avvenuto recentemente alla sede del Servizio di Continuità Assistenziale (ex Guardia Medica) di Casalgrande, con una doverosa premessa. Il Servizio di Continuità Assistenziale della nostra provincia, che risponde al numero unico 800 231 122, è rivolto esclusivamente alle urgenze domiciliari e territoriali. Per accedere al servizio i cittadini devono telefonare; infatti, non è previsto il libero accesso all'ambulatorio per questioni di sicurezza.

Sarà il medico a valutare se:

  • dare eventualmente indicazioni di recarsi alla sede della Continuità Assistenziale,
  • dare consigli telefonici,
  • o effettuare la visita domiciliare urgente prescrivendo soltanto i farmaci ritenuti necessari nell’ambito della visita del paziente o la cui interruzione possa aggravarne le condizioni.

Sul caso specifico l’Azienda sta effettuando gli approfondimenti necessari per verificare esattamente la dinamica dell’accaduto, anche attraverso l’ascolto delle registrazioni delle telefonate. Come di prassi, in questi casi, è previsto a breve un incontro con il medico, che, da una prima interlocuzione, ha dichiarato di essersi trovato in una situazione di difficoltà. In attesa degli accertamenti in corso, ci scusiamo per l’accaduto.

Questa vicenda mette in luce ancora una volta quanto il Servizio di Continuità Assistenziale abbia bisogno di essere rivisto. Grazie alla riorganizzazione regionale del sistema dell’emergenza urgenza questo servizio sarà superato dall’istituzione dei CAU, Centri di assistenza e urgenza, che saranno progressivamente attivati in provincia. I CAU saranno dotati di personale medico (le ex guardie mediche), infermieristico e, se necessario, operatori sociosanitari. Attivi 7 giorni su 7 con l’obiettivo di coprire fino alle 24 ore, in rapporto al volume di attività previsto e alle esigenze del territorio, avranno tutto per accogliere pazienti con problemi urgenti a bassa complessità: competenze cliniche e assistenziali, capacità diagnostica, e possibilità di svolgere esami sul posto, supporto specialistico, anche con il ricorso alla telemedicina. Queste strutture saranno realizzate diffusamente sul territorio - almeno una per distretto - per garantire la copertura per tutta la popolazione regionale, con particolare attenzione alle zone non urbane o meno popolate; saranno istituiti preferibilmente presso le Case della comunità, ma anche presso locali idonei messi a disposizione da Aziende sanitarie o Comuni, oppure ottenuti dalla riconversione di Pronto soccorso e punti di primo intervento o attivati presso gli ospedali territoriali di prossimità sprovvisti di DEA.

 

L’Ufficio Stampa

 

 


Ultimo aggiornamento: 08/08/23