Il raggio verde per la cura della prostata

L’Urologia ASMN all'avanguardia in Italia con la metodica Greenlight: riuniti a Reggio Emilia esperti da tutta Italia


Nascita e sviluppo di un progetto a favore dell'intera comunità - clicca sull'immagine per ingrandirlaUna tecnologia unica in Italia è stata presentata nell’ambito del primo meeting nazionale di chirurgia laser che s’è svolto il 4 marzo a Reggio Emilia organizzato dal Reparto di Urologia del Santa Maria Nuova diretto dal Dott Franco Bergamaschi.
In primo piano Greenlight, il moderno laser al triborato di litio, l’unico in grado di curare l’ipertrofia prostatica ostruente benigna con anestesia spinale e con dimissione in 24 ore. È un risultato importante considerato che tale patologia colpisce l’80% degli italiani over-50.
Era l’Aprile 2012 quando, in occasione della presenza dell’illustre urologo spagnolo A. Sanchez, fu utilizzata per la prima volta a Reggio Emilia la tecnica operatoria Greenlight. Da allora l’equipe della Struttura complessa di Urologia ha sottoposto a questo trattamento, a totale carico del Servizio sanitario nazionale e con esiti soddisfacenti, circa 200 pazienti, moltissimi provenienti da fuori Regione. Tra questi vi sono anche persone affette da malattie cardiovascolari, della coagulazione del sangue o portatori di stent endo coronarici in terapia con farmaci anticoagulanti e/o antiaggreganti.

Ipertrofia prostatica benigna (IPB), dottor Bergamaschi di che cosa si tratta?
E’ l’ingrossamento della prostata. Si tratta della malattia più diffusa negli uomini, ed è destinata ad aumentare sempre di più a causa dell’invecchiamento della popolazione, tanto che in Italia si pone ai primi posti per diagnosi effettuate ogni anno, seconda solo all’ipertensione arteriosa. L’IPB incide pesantemente sulla qualità di vita, con sintomi che vanno dalla difficoltà a urinare, all’insopprimibile urgenza con frequenza minzionale anche notturna. Nei casi più seri porta alla completa ritenzione urinaria e richiede l'urgente ricorso al catetere per lo svuotamento della vescica. L’IPB determina anche disfunzioni sessuali, impotenza e problemi di eiaculazione. Quando la prostata si ingrossa, ostacolando il passaggio dell'urina e i farmaci non sono più sufficienti è allora necessario asportare chirurgicamente il tessuto in eccesso.
 
Come funziona esattamente Greenlight?
Messo a punto negli Stati Uniti, sfrutta l’azione di un potente laser ad alta energia (180 W) con una lunghezza d’onda di 532 nm, che vaporizza con precisione millimetrica solo l’eccesso di tessuto prostatico, trasformandolo in vapore. L’intervento mininvasivo si effettua per via endoscopica in anestesia spinale. La fibra laser, introdotta dal pene nell’uretra attraverso un sottile cistoscopio, vaporizza l’area interessata senza provocare sanguinamento
 
Quali vantaggi rispetto al’approccio chirurgico?
L’intervento  chirurgico più impiegato negli ultimi 50 anni (TURP) può essere causa di emorragie e richiedere trasfusioni. Greenlight, grazie all'istantanea coagulazione dei vasi che evita sanguinamento, è l’unico laser che ci consente  di  operare in assoluta sicurezza anche su pazienti ad alto rischio come quelli con malattie cardiovascolari, della coagulazione. Possiamo intervenire anche su portatori di stent endocoronarici, ora non più costretti a sospendere la terapia  anticoagulante e/o antiaggregante (come invece avviene per gli interventi chirurgici tradizionali, Turp compresa e gli altri laser ). Il laser verde è anche indicato nei pazienti con pacemaker, perché evita il ricorso all’elettrobisturi. Nessun paziente sessualmente attivo ha sviluppato impotenza dopo l'intervento con Greenlight:  il laser infatti non causa danni ai nervi dell’erezione, non causa incontinenza ed evita recidive. Greenlight grazie all’assenza di perdite ematiche riduce dal 26% al 3% il ricorso a trasfusioni. Si ha immediata risoluzione dei sintomi, la ripresa immediata della minzione, il ricorso al catetere per meno di 12 ore -  contro le 72 della Turp. Insomma, a distanza di due giorni dall’intervento il paziente può riprendere le sue normali attività quotidiane.
 
Quali obiettivi per il futuro?
Quello di GreenLight è un trattamento destinato in futuro all'impiego ambulatoriale, sarà cioè una procedura da effettuare e risolvere in giornata, senza sosta notturna, con minore disagio per il paziente e risparmio per il Servizio Sanitario Nazionale. L’obiettivo è ridurre ulteriormente l'incidenza delle già poche complicanze e dimostrare con i risultati finora ottenuti, che Greenlight è in grado di sostituire l’approccio chirurgico tradizionale, tecnica che comporta una degenza media di 4-6 giorni (dati del Ministero della Sanità), sanguinamento con rischio emorragico e un più lungo impiego del catetere, che ora si riduce a poche ore. Con  il laser verde, l'Unità urologica reggiana diventa centro di riferimento per la cura dell'ipertrofia prostatica benigna non solo per l'Emilia Romagna, ma per il territorio nazionale.