Direzione Attività Socio Sanitarie

Direttore attività socio-sanitarie dr.ssa Elisabetta Negri  

E-mail info.coordinamentosociale@ausl.re.it  

Tel 0522 335273 | Fax 0522 335200

Curriculum Vitae

 

Il sistema sociale nel suo insieme contribuisce al benessere collettivo attraverso il sistema unitario dell'offerta, nel rispetto delle specificità di ruoli e di gestione, e secondo i principi della "comunità che si prende cura" (Welfare Comunity).

Il sistema curante è impegnato a ricercare le forme più opportune di alleanze tra pubblico e privato, tra sanitario e socio-assistenziale sul principio dell'unitarietà della persona e del suo bisogno. Sviluppa forme di co-progettualità come metodologia che riconosce pari dignità e valore agli attori sociali di un territorio nel confronto di saperi e competenze.

L'idea guida sviluppa la rete come necessità e capacità di mettere insieme competenze e saperi, di recuperare ad unitarietà competenze distintive, di rielaborare i bisogni espressi, di condividere l'analisi dei problemi ed il governo della complessità, di garantire l'evidenza dei risultati. Il quadro di riferimento normativo e gli orientamenti culturali delle scelte strategiche sulle politiche sociali e delle politiche per la salute individuano l'integrazione socio-sanitaria come strumento prioritario per:

  • la promozione di sussidiarietà e solidarietà
  • la valorizzazione degli investimenti nelle comunità locali
  • lo sviluppo di azioni tese a soddisfare una domanda sempre più complessa e differenziata, caratterizzata dall'emergere di nuovi bisogni e priorità:
    • bisogni di una popolazione anziana in crescita;
    • bisogni di accoglienza ed integrazione di fasce fragili della popolazione;
    • bisogni della famiglia per l'accudimento e l'educazione dei figli e di familiari non autosufficienti;
    • bisogni d'intervento volti a contrastare la differenziazione delle forme in cui si manifestano le dipendenze patologiche.

La rete integrata di interventi e servizi sociali della città e della provincia di Reggio Emilia comprende le attività fornite dai Comuni, dal terzo Settore (Associazionismo, Privato Sociale) e dall'Azienda USL attraverso Accordi di Programma e mediante funzioni socio sanitarie nelle aree: maternità, infanzia ed età evolutiva, dipendenze (in collaborazione con i SerT), disabilità fisica, psichica e sensoriale, anziani.

 

Responsabilità

La riforma del Welfare come delineata dalla L. 328/2000 e la L.R. 2/2004 si fonda sull'integrazione di tre grandi dimensioni: socio-assistenziale, socio-sanitaria e socio educativa, le quali costituiscono, in ultima analisi, i presupposti del sistema salute.

La programmazione strategica, il monitoraggio e la valutazione della connessione di queste aree di lavoro all'interno di una ricomposizione aziendale, trovano l'impegno al coinvolgimento e la partecipazione di diversi attori pubblici e privati.

Il Coordinamento Sociale ha, in particolare, la responsabilità di garantire l'integrazione fra i servizi sanitari e socio-sanitari a livello aziendale:

  • Fornendo supporto alla Direzione Generale per la pianificazione aziendale e per l'elaborazione delle strategie d'assistenza riguardo alle materie di competenza, in particolare alle prestazioni sanitarie ad integrazione sociale come previste dai L.E.A. della sanità (DPCM 2001) nei settori dell'assistenza e la riabilitazione dei disabili e dei portatori di handicap; del recupero psicofisico e ri-socializzazione dei malati mentali; del recupero psicofisico e ri-socializzazione dei tossicodipendenti, alcool-dipendenti e malati d'AIDS; dell'assistenza agli anziani parzialmente e totalmente non autosufficienti; dell'assistenza psico-sociale alla maternità, all'infanzia e all'età evolutiva.
  • Assicurando il supporto tecnico all'Azienda nella Conferenza sociale e sanitaria territoriale, il governo delle politiche sociali dell'Azienda ed il rispetto degli impegni di pertinenza socio-sanitaria assunti dalla stessa, così come definiti negli accordi di programma con gli Enti Locali ed eventuali altri soggetti.
  • Assicurando l'omogeneità aziendale del livello tecnico - professionale ed organizzativo relativamente alle funzioni di competenza.
  • Predisponendo linee d'indirizzo aziendali omogenee per la definizione degli accordi e dei protocolli d'intesa previsti dalla normativa vigente.
  • Coordinando, come parte socio-sanitaria, per le necessarie integrazioni, i progetti aziendali trasversali relativi a: infanzia, disabilità, salute mentale, dipendenze, anziani; e le Aree a elevata integrazione socio-sanitaria.
  • É punto di riferimento per le politiche aziendali riferite al terzo settore ed al volontariato, definendo atti d'interesse aziendale per i servizi alla persona.
  • Assicurando l'integrazione dell'area socio-sanitaria raccordandosi con la Direzione Sanitaria e con le Direzioni dei Distretti, stimola e promuove una metodologia del lavoro in rete, favorendo altresì i presupposti per l'attuazione integrata dei percorsi e dei processi per favorire la continuità assistenziale.

 

Aree ad elevata integrazione socio-sanitaria

Sono aree a elevata integrazione socio-sanitaria quelle,all'interno delle quali le problematiche si modificano nel corso del tempo per l'evolversi delle condizioni dei soggetti seguiti o per il modificarsi del quadro epidemiologico, individuate in relazione a diverse componenti quali:

  • caratteristiche dell'utenza che evidenziano bisogni complessi e multidimensionali;
  • caratteristiche dell'intervento che richiede un elevato livello d'integrazione tra attività sociali e sanitarie, nonché d'assistenza tutelare;
  • finalità legate in prevalenza a obiettivi di natura socio-assistenziale e socio-riabilitativa;
  • modalità di valutazione multidimensionale per l'accesso ai servizi e alle prestazioni che richiede l'integrazione professionale fra comparto sanitario e sociale mediante Nuclei multidisciplinari di valutazione (Unità di valutazione geriatrica per i soggetti anziani;
  • unità multidisciplinare di valutazione per i disabili;
  • équipe medico psico-sociale per malati di mente e tossicodipendenti/alcoldipendenti;
  • équipe consultoriale per donne e infanzia);
  • approccio progettuale per ogni singolo soggetto sul quale s'interviene

Ultimo aggiornamento: 15/02/22