Focus sull’Oncologia: ogni anno sono 1.400 i pazienti in terapia

Intervista a Corrado Boni per un bilancio dell’attività dal 1991 ad oggi 

Intervista a Corrado Boni per un bilancio dell’attività dal 1991 ad oggiTra le strutture protagoniste dell’assistenza e della ricerca scientifica per le quali l’Arcispedale Santa Maria Nuova è conosciuto e apprezzato a livello regionale e nazionale spicca l’Oncologia, diretta dal 1991 dal dott. Corrado Boni, che andrà in pensione il 31 maggio 2015. 
Un’esperienza lunga 24 anni, nella quale la struttura di Oncologia ha visto profondi cambiamenti. 
“Quando sono arrivato, nel Maggio del 1991, eravamo collocati al padiglione Spallanzani – dice il dott. Boni – in una struttura molto modesta, con soltanto 8 letti, 4 per i maschi e 4 per le femmine, e un’attività molto ridotta, con circa 100 nuovi casi all’anno. Molti pazienti reggiani in quel periodo andavano a farsi curare in altre province”. 
Le cose sono cambiate rapidamente: l’organico è stato ampliato, la struttura è stata trasferita un paio di volte in sedi un po’ più idonee e ampie (la sede attuale è nella palazzina ex Malattie Infettive). All’inizio del 2016 l’Oncologia sarà trasferita nel Centro Oncoematologico, il nuovo edificio in via di completamento che raccoglierà, in un unico padiglione, le specialità affini nel percorso del paziente oncoematologico. 
Rispetto al 1991, l’attività è oggi decuplicata: “Siamo una delle strutture di Oncologia più attive in Regione, con oltre mille nuovi casi all’anno e 28 mila accessi in day hospital”. Un numero assolutamente importante, anche in considerazione del fatto che attualmente l’Oncologia non ha a disposizione posti letto in degenza. 
 
L’entrata in funzione del CORE porterà con sé molte possibilità e anche qualche complessità: “Faciliterà, prima di tutto, l’integrazione con gli altri reparti dell’ospedale, a cominciare dalla Medicina Oncologica, con la quale già oggi abbiamo una collaborazione molto forte. D’altro canto, con il CORE avremo a disposizione anche posti letto in degenza e sarà, quindi, indispensabile un aumento di organico”, dice il dott. Boni. 
 
La presenza di un’Oncologia molto attiva e ben strutturata è stato uno dei presupposti fondamentali per il riconoscimento del Santa Maria Nuova come IRCCS di interesse oncologico, avvenuto nel 2011: “Con l’arrivo dell’IRCCS i nostri giovani sono stati molto più spronati a fare ricerca, anche grazie al contributo del dott Giovanni Apolone e della dottoressa Adriana Albini, ai tanti incontri di formazione che hanno fatto arrivare a Reggio Emilia importanti ricercatori di rilievo nazionale e internazionale a tenere seminari”. 
È vero che l’Oncologia aveva, in passato, una buona tradizione di ricerca sottolinea il dott Boni: “Partecipare alle sperimentazioni cliniche è indispensabile per mantenersi sempre aggiornati e offrire il miglior trattamento possibile ai pazienti. Da sempre la nostra struttura fa parte dei più importanti gruppi di ricerca a livello nazionale e internazionale ed ha attualmente in corso oltre 30 trials clinici”. 
Uno dei più importanti studi nei quali l’Oncologia di Reggio Emilia ha avuto un ruolo primario è stato il MOSAIC, dedicato alla terapia adiuvante del tumore del colon. La ricerca ha avuto un impatto tale da modificare, a livello mondiale, lo standard della terapia per i pazienti sottoposti all’asportazione di tumore del colon. Altre importanti ricerche hanno riguardato i tumori della mammella e del polmone: in particolare, è stata pubblicata recentemente un’analisi retrospettiva su 46 pazienti del Santa Maria affetti da microcitroma polmonare, uno dei più aggressivi tumori del polmone, che ha mostrato come un particolare schema terapeutico utilizzato a Reggio Emilia abbia determinato una sopravvivenza significativamente superiore alla media mondiale. 
Un’altra ricerca importante ha riguardato un test in grado di segnalare nei pazienti la presenza della alterazione genetica di un enzima, il DPD, che potrebbe dare una grave intolleranza a un farmaco oncologico: “La ricerca ha dato ottimi risultati, tanto che, per la sicurezza dei pazienti, facciamo sempre questo test prima di somministrare il farmaco, procedura non diffusa in molti altri centri”, afferma Corrado Boni. 
 
Per il dott. Boni il bilancio di questa lunga esperienza è più che positivo: “L’Oncologia è inserita in un ospedale che è fiore all’occhiello di questa città. Lascio una struttura in salute, con un gruppo coeso formato da professionisti validi e confido che chi arriverà dopo di me possa valorizzare il patrimonio di esperienza e continuare sulla strada intrapresa”.  
 

L’Oncologia: 

Il team: 14 medici (9 strutturati e 4 contrattisti e una specializzanda), 14 infermieri oltre alla caposala, 4 data manager, 1 OTA e 3 OSS, 1 psicologa, 4 amministrativi. 
Posti letto: 14 letti in Day Hospital, ciascuno gestito da 2 medici, a rotazione; 10 poltrone suddivise in 2 sale per terapie brevi, con tre turni giornalieri; 5 ambulatori gestiti ognuno da 2 medici. 
Centrale antiblastici (serve tutto l’ospedale), con la presenza di 2-3 Farmaciste 
Prestazioni: circa 90 accessi in DH al giorno e 28 mila all’anno, 1.000 nuovi casi all’anno, 1.400 pazienti in terapia, con un’attrazione sulle altre province superiore al 20%.