Focus sulla Cardiologia e il suo percorso di sviluppo a partire dall’IRCCS

Spazio alla cardioncologia per il monitoraggio dei pazienti in cura: intervista a Massimo Pantaleoni 

Immagine di un cuore
Negli ultimi anni, anche a seguito del riconoscimento come IRCCS oncologico, il Santa Maria Nuova ha deciso di investire risorse e conoscenze su alcuni ambiti strettamente correlati allo studio e la cura dei tumori: tra questi spicca la cardioncologia.
È questa una disciplina molto giovane che riguarda la diagnosi, la prevenzione e il trattamento delle complicanze cardiovascolari delle terapie antitumorali, tra le quali aritmie, disfunzioni contrattili, ischemia, disturbi pressori ed eventi emocoagulativi.
Tali effetti possono manifestarsi sia durante il trattamento antitumorale che nel medio-lungo termine, soprattutto nel caso di uso dei farmaci antitumorali di nuova generazione. Si tratta di farmaci molto efficaci che consentono, spesso, un allungamento dei tempi di sopravvivenza ma che portano elevati rischi di cardiotossicità stimati fra il 4 e il 10 % della popolazione trattata.
 
Il percorso di cardioncologia
Su stimolo della Direzione Scientifica ASMN IRCCS, a partire dalla fine del 2013 la Struttura di Cardiologia ha costruito un percorso di screening e di presa in carico dei pazienti dell’Oncologia e dell’Ematologia, al fine di monitorare l’insorgenza di complicazioni cardiovascolari correlate all’utilizzo di farmaci antitumorali.
“Il primo obiettivo del nostro percorso è creare tra gli specialisti, sia cardiologi che oncologi, una cultura dell’attenzione verso il rischio cardioncologico - dice Massimo Pantaleoni, direttore f.f. della Cardiologia - Grazie al sostegno dell’IRCCS abbiamo ottenuto un tecnico sonographer dedicato al percorso cardioncologico e abbiamo un cardiologo che segue quasi esclusivamente i malati oncologici”.
Il percorso prevede una collaborazione stretta tra la Cardiologia e le strutture di Ematologia e Oncologia: “Abbiamo organizzato una serie di incontri per facilitare la segnalazione dei pazienti e la condivisione degli schemi di controllo”, cosa non facile poiché la grande varietà dei farmaci antitumorali in uso può generare una varietà di effetti collaterali ancora più grande. Durante il primo anno di attività sono stati sottoposti a screening circa 600 pazienti provenienti dall’Oncologia o dall’Ematologia: 33 di essi hanno manifestato sintomi di sofferenza cardiaca correlata ai trattamenti oncologici e sono entrati nel percorso di monitoraggio e cura presso la Cardiologia.
 
Le sperimentazioni cliniche e traslazionali
Una parte fondamentale di questo percorso è la partecipazione alle sperimentazioni cliniche. Attualmente l’ASMN IRCCS è coinvolta in due importanti trial multicentrici, che riguardano gli effetti sul sistema cardiovascolare di due farmaci molto usati per il trattamento di tumori solidi, specialmente del carcinoma della mammella.
Il primo è uno studio promosso dal Gruppo Italiano di Cardioncologia sulla prevenzione della cardiotossicità da antraciclina, denominato ICOS-One. Il secondo è uno studio sulla cardiotossicità da capacitabina, realizzato in collaborazione con il Centro di Riferimento Oncologico di Aviano. Una particolare competenza, inoltre, è stata sviluppata in relazione a farmaci per il trattamento della trombocitemia essenziale.
Nel frattempo la Cardiologia ha presentato, in collaborazione con altre strutture, un progetto nell’ambito del bando ministeriale della Ricerca Finalizzata che intende indagare gli effetti nocivi a lungo termine della radioterapia antitumorale, soprattutto per quanto riguarda gli schemi di radioterapia in uso qualche anno fa, che potevano avere un rischio di cardiotossicità elevato.
Attenzione è stata data anche all’attività di ricerca traslazionale: grazie a una collaborazione con le strutture di Oncologia, Ematologia e i Laboratori di Ricerca Traslazionale diretti dalla dott.ssa Adriana Albini, sono stati promossi studi che mettono in evidenza il ruolo di fattori biologici che modulano il rischio di effetti collaterali delle terapie oncologiche sul sistema cardiovascolare.
 
Un’esperienza da esportare
Il percorso intrapreso dal Santa Maria è, sotto vari aspetti, innovativo: “Negli ospedali monospecialistici, come gli istituti dedicati allo studio e alla cura dei tumori, il fulcro dell’attività è la cura della neoplasia. I cardiologi che vi lavorano hanno dunque di fatto un orientamento all’attività cardioncologica – spiega il dott. Pantaleoni – Negli ospedali  generalisti come il nostro, invece, le strutture di Cardiologia sono orientate naturalmente alle principali patologie di interesse puramente cardiologico, e solo marginalmente si dedicano a un tema interdisciplinare come questo. Sulla spinta dell’IRCCS abbiamo però deciso di colmare questo gap di conoscenza e di attitudini professionali”. Si tratta di uno sforzo che valica i confini dell’ospedale, tanto che i professionisti della Cardiologia ASMN saranno impegnati in iniziative educazionali che l’ANMCO (Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri) intende sviluppare in tutte le regioni.
 
 
La Cardiologia
Il team: 14  medici (10 di ruolo e 4 incaricati), 52 infermieri, 1 data manager/ sonographer, 6 OSS, 2 amministrativi, 5 tecnici di cardiologia,  1 coordinatore infermieristico;
Posti letto: 11 posti letto in terapia intensiva cardiologica, per la quale è HUB provinciale, 19 posti letto in degenza, cui si aggiungono 4 postazioni dedicate alle procedure di emodinamica non in regime di degenza;
Ambulatori: servizio di urgenza cardiologica ad accesso diretto (aperto tutto il giorno); ambulatori di primo livello (circa 50 prestazioni di diagnostica al giorno);
Prestazioni: nel 2014 sono state erogate circa 1.500 prove da sforzo, 1.300 holter, 4.500 ecografie (tra interno ed esterno), 400 ecografie di livello avanzato (in rapida crescita), circa 2.800 urgenze ad accesso diretto.