Cinquantenario: open day dei laboratori di ricerca

Una occasione per conoscere da vicino l’équipe, i progetti e gli spazi
 

Taglio del nastroOltre cento progetti di ricerca, di cui molti tra il molecolare e clinico, ovvero di tipo “traslazionale”,  usando un anglismo entrato nei nostri linguaggi ufficiali e che significa “di traduzione”: è questo il bilancio in attivo dell’IRCCS-ASMN di Reggio Emilia, rendicontato al ministero della salute.
Lo scorso 10 giugno si è tenuto l’OPEN DAY dei Laboratori di Ricerca, iniziativa inserita nel calendario degli eventi del Cinquantenario ASMN- IRCCS durante la quale colleghi dell’ospedale, studenti, cittadini  hanno avuto la possibilità di visitare  i Laboratori di Ricerca Traslazionale che si estendono su un’ area di 400 mq al primo piano dell’Ospedale.

Ad aprire i lavori sono stati rispettivamente il Direttore Sanitario Giorgio Mazzi e Adriana Albini, Direttore del Dipartimento Infrastruttura Ricerca e Statistica e della S.C. di Ricerca Traslazionale.

A seguire hanno condiviso e illustrato la loro esperienza da ricercatori: Alessia Ciarrocchi, Group Leader Ricerca Molecolare, Raffaele Frazzi, Dirigente Biologo del Laboratorio di  Oncoematologia Sperimentale, Katiuscia Dallaglio, Group Leader Biologia Cellulare e Cellule Staminali, Sally Maramotti, Group Leader Biochimica e Biomarcatori.

Sono intervenuti, inoltre, Fabrizia Franchi, Direttore f.f. Laboratorio di Genetica, con una panoramica nonché un excursus storico sulla struttura da lei diretta e Davide Nicoli, Dirigente Biologo che si è soffermato sull’attività del Laboratorio di Ricerca molecolare.
 
Il momento clou della giornata è stato il taglio del nastro, avvenuto alla presenza del Vicesindaco di Reggio Emilia Matteo Sassi, Assessore al Welfare, con delega a Economia solidale e Politiche sociali, della Dr.ssa Albini e del Dr. Mazzi, Direttore Sanitario. Con questo gesto simbolico di inaugurazione di spazi in uso da tempo, è stato dato il benvenuto al pubblico presente da parte dei ricercatori che si sono resi disponibili a offrire vere e proprie visite guidate ai locali e alle strumentazioni in essi contenute.
 
È stata la spinta verso l’innovazione nell’ambito della specificità del nostro IRCCS in Modelli assistenziali e Tecnologie avanzate a portare alla programmazione e realizzazione di nuovi e moderni laboratori di ricerca e all’acquisizione di attrezzature all’avanguardia.
L’opera di costruzione sviluppata sin qui non ha significato solo “mura” e banconi ma anche il reclutamento di giovani laureati motivati e pieni di energia, sia reggiani che dal resto d’Italia, che stanno facendo dell’ospedale un centro studi apprezzato  a livello nazionale.
Una delle tematiche al centro degli studi è l’alimentazione, in particolare la “nutraceutica” sintesi di nutrizione e farmaceutica
Nuovo acquisto è anche il sistema di “next generation sequencing”- la sequenza della prossima generazione” - che consente di accedere al linguaggio criptato dei geni.
 
Una delle novità tra le linee di ricerca dell’istituto è rivolta al “microambiente” ovvero la valutazione più attenta dell’area tumorale nel suo complesso, non composta soltanto da cellule cancerose, ma da un’ampia quantità di altre popolazioni. Si potrebbe vedere il tumore come un “condominio occupato” da individui diversi, provenienti dai distretti tra i più disparati del nostro organismo, associatisi furtivamente in modo da favorire lo stabilizzarsi del loro “amministratore condominiale”, appunto il tumore. Qui gioca un ruolo importante l’immunologia, che studia in particolare i “leucociti”, globuli bianchi, preposti a riconoscere il nemico e a ucciderlo, senza attaccare – ovviamente - le cellule alleate del nostro corpo.
Al Santa Maria la parte immunologica-ematologica si avvale oggi degli apparecchi di “citofluorimetria” che separano e analizzano le cellule del sangue, e possono servire per studiare i tumori di tipo ematologico come pure le malattie infiammatorie reumatiche.
Le più promettenti terapie oncologiche del momento risvegliano il sistema immunitario ingannato dal tumore.
 
Approfondimento: alcuni dei Ricercatori protagonisti dell’evento hanno descritto in breve la loro attività.
 
Biochimica e Biomarcatori è il settore di cui è Group Leader la Dr.ssa Sally Maramotti
 
I biomarcatori sono le molecole rilasciate dal tumore in fluidi biologici facilmente reperibili, come per esempio il sangue” – sostiene la Dr.ssa Maramotti – “La ricerca di nuovi biomarcatori è molto importante in quanto potrebbe permettere la diagnosi precoce di una neoplasia, ovvero prima della comparsa dei sintomi caratteristici. Inoltre potrebbe essere utile nel monitoraggio del follow up del paziente, evitando ulteriori esami invasivi. In ultimo, ma non meno importante, i biomarcatori potrebbero essere utili per predire la risposta del paziente alla terapia, in modo tale da somministrare il giusto farmaco al giusto paziente”.
 
Di cellule staminali e di melanoma si occupa invece la Dr.ssa Katiuscia Dallaglio
“Le cancer stem cells sono le cellule più aggressive del tumore, responsabili della ricorrenza, della crescita e della resistenza alla terapia dei tumori” - afferma la Dr.ssa Dallaglio - “In particolare, stiamo cercando di capire in che modo queste cellule, in un tumore aggressivo come il melanoma,  comunicano con il microambiente che le circonda.  Quest’ultimo è fatto da cellule di sostegno, da cellule che portano il nutrimento e dalla matrice extracellulare. Una volta isolate le cellule staminali del tumore ed identificate queste interazioni, potremo creare nuove terapie per il melanoma avanzato”.
La ricerca del Laboratorio di Oncoemetologia Sperimentale viene brevemente illustrata dal Dott. Raffaele  Frazzi, il quale lavora sui linfomi già da alcuni anni.
“Le linee di ricerca si sviluppano secondo tre direttrici principali. La prima è stata la creazione della Tissue Bank dei linfomi, una piattaforma essenziale per la ricerca traslazionale creata insieme alla Struttura di Ematologia. Una seconda linea riguarda lo studio della regolazione epigenetica nei linfomi non-Hodgkin e nella leucemia linfatica cronica mentre una terza linea, anche questa iniziata alcuni anni fa, si focalizza sullo studio di molecole naturali ad attività antitumorale, quali il resveratrolo.
Insieme ai collaboratori di Strutture diverse come l’Anatomia Patologica, il Dott Frazzi si sta occupando anche della implementazione delle Biobanche all’ASMN, nella prospettiva di rendere queste risorse sempre più efficienti e meglio integrate.”
 
L’evento è stato organizzato dalla Dr.ssa Albini con il supporto della Dr.ssa Lucia Genovese, della Dr.ssa Martina Inoretti e dalla Dr.ssa Itala Rossi.