Focus sull’Anatomia Patologica

Costante la crescita del numero di prestazioni ma ancora più rilevante quella dell'attività di ricerca con progetti importanti 

Focus sull'Anatomia PatologicaIl riconoscimento del Santa Maria come IRCCS in Tecnologie Avanzate e Modelli Assistenziali in Oncologia nel 2011 ha dato un impulso decisivo alle attività di ricerca di molte strutture dell’ospedale: una di quelle che è cresciuta di più in termini di output della ricerca è la S.C. di Anatomia Patologica. Basti guardare il numero delle pubblicazioni: nel periodo 2000-2010 erano complessivamente 150, con una media di 15 pubblicazioni l’anno. Nel 2013 sono state 61 e 65 nel 2014 mentre nei primi sei mesi del 2015 sono già 40, segno di una crescita molto rapida e costante. Oltre al rinnovato interesse per la ricerca, essa è dovuta alla possibilità per la Struttura di dotarsi attraverso il Budget per la Ricerca di professionisti che dedicano una parte del loro tempo all’attività di ricerca, nell’ottica di una crescita professionale che vada di pari passo con l’aumento delle prestazioni. 
  

Le sfide connesse alle nuove terapie anti-cancro 

“Negli ultimi anni abbiamo assistito a una lenta e costante crescita del numero di prestazioni: l’anno scorso abbiamo effettuato un totale di oltre 44 mila esami istologici”, spiega Giorgio Gardini, direttore dell’Anatomia Patologica dal 1990. È cambiata sensibilmente, tuttavia, la qualità degli esami effettuati: “Le nuove e più efficaci terapie anti-cancro richiedono l’individuazione di marcatori biologici sempre più sofisticati e difficili da rilevare”. 
  

La ricerca oncologica 

L’Anatomia Patologica, in collaborazione con altre strutture dell’ospedale, è impegnata in importanti progetti di ricerca: “Si tratta principalmente di ricerche in campo oncologico – dice il dott. Gardini – soprattutto per quanto riguarda i tumori di tiroide, cute, mammella e polmone”. Uno dei progetti, per fare un esempio, riguarda l’oncogene Her2 di cui è stata dimostrata una amplificazione e/o iperespressione in circa il 15-20% dei casi di carcinoma della mammella. In questi casi è possibile intervenire con un farmaco, il Trastuzumab, che si è rivelato estremamente efficace. L’accuratezza dell’Her2-test è il requisito fondamentale per stabilire l’eleggibilità delle pazienti al trattamento. Dal 2000 l’attenzione della comunità scientifica si è concentrata sul redigere linee guida sempre più accurate per ridurre sensibilmente il numero di falsi negativi. L’Anatomia Patologica ha quindi lanciato una revisione retrospettiva sull’ampia casistica in suo possesso con determinazione di Her2 in FISH front-line, con un duplice obiettivo: il primo, tecnico-scientifico, per confrontare l’efficacia dei diversi test-reflex, suggeriti dalle stesse linee guida, nell’ottica di proporre un algoritmo diagnostico standard, il secondo, clinico, per verificare le caratteristiche cliniche e il follow-up delle pazienti che, risultate non eleggibili al trattamento in un primo momento, potrebbero esserlo alla luce delle nuove linee guida. “Abbiamo ottenuto l’approvazione del Comitato Etico a dicembre 2014 – dice – e abbiamo già revisionato circa 1.500 casi, rilevando ben 120 risultati equivoci, sui quali sono stati condotti approfondimenti”, un esempio lampante di come la ricerca di alto livello possa avere un’influenza diretta sulla qualità dell’assistenza offerta al paziente. 
  

“Un gruppo competente con grandi professionalità” 

Il dott. Gardini andrà in pensione il prossimo 5 settembre: “Dopo 25 anni lascio un ospedale profondamente rinnovato – dice – Quando venni qui, pur potendo contare su ottimi professionisti, il Santa Maria aveva la fama di essere un ospedale “di provincia”. Oggi non è più così: siamo punto di riferimento a livello regionale e nazionale”: Sul futuro della sua Struttura il dott. Gardini non ha dubbi: “Lascio un gruppo competente e molto unito, capace di produrre grandi risultati e con ottimi profili professionali. A inizio giugno il dott. Alberto Cavazza si è aggiudicato due prestigiosi premi al Congresso annuale della Pulmonary Patology Society di San Francisco. Inoltre la dott.ssa Simonetta Piana è appena stata invitata dall’OMS a scrivere la parte dedicata al carcinoma papillare della tiroide sui WHO BlueBook, testo fondamentale per ogni anatomo-patologo”. 
 

L’Anatomia Patologica 

Il team: 16 medici (12 strutturati compreso il direttore, 2 incaricati e 2 liberi professionisti di supporto alla ricerca), 2 biologi, 1 biotecnologo di supporto alla ricerca,18 tecnici (di cui 2 di supporto alla ricerca), 3 OSS, 5 amministrativi. 
 
Prestazioni anno 2014:
  • Esami istologi: 44.294 
  • Esami citologici: 10.878 
  • Esami intraoperatori: 1.916 
  • Riscontri diagnostici: 116 
  • Biologia Molecolare: 2.185 
Nell’archivio dell'Anatomia Patologica sono custoditi tutti i referti istologici (da prelievi di tessuti) e citologi (da materiale cellulare) raccolti dal 1985 a oggi:
  • Referti istologici: 894.786 
  • Referto citologici: 312.384 
  • Carcinomi della mammella: 10.649 
  • Carcinomi colon-retto: 9.181 
  • Carcinomi tiroide: 2.993