Diagnosi più precoce per i tumori del collo dell’utero: in Emilia Romagna si passa al test HPV

Interessate le donne dai 30 ai 64 anni. La chiamata sarà ogni 5 anni 

Screening prevenzione tumori collo dell'uteroIl programma di screening per la prevenzione e la diagnosi precoce dei tumori del collo dell’utero si rinnova per favorire diagnosi ancora più precoci e cure tempestive. 
In Emilia-Romagna il test di screening di riferimento per le donne tra i 30 e i 64 anni diventerà quello dell’Hpv con cadenza quinquennale. Nulla cambierà, invece, per le donne fra i 25 e i 29 anni che continueranno ad essere sottoposte al Pap test ogni tre anni
 
La ricerca scientifica ha mostrato che il test Hpv per le donne tra i 30 e i 64 anni è più efficace del Pap-test nell’identificare precocemente le lesioni a rischio tumorale. Per le donne più giovani, invece, il Pap-test resta più efficace perché l’infezione (da Hpv o papilloma virus) in giovane età è molto alta, ma scompare spontaneamente nell’80% dei casi, pertanto il test Hpv comporta nella fascia di età 25-29 anni un elevato rischio di esami e trattamenti inutili. Il test dell’Hpv come il Pap test non è doloroso e consiste in un semplice prelievo che dura pochi minuti. “Si tratta – spiega il dottor Lorenzo Aguzzoli, direttore facente funzioni della struttura di Ginecologica Chirurgica Oncologica dell’Azienda ospedaliera Irccs Santa Maria Nuova – di una nuova arma a disposizione contro il tumore del collo dell’utero. Ci permetterà di conoscere i pazienti a rischio ancor prima che possano sviluppare lesioni citologiche. La nostra prevenzione sarà dunque mirata ai soli soggetti hpv postivi con minor dispiego di energia e una maggior razionalizzazione dell’impegno sanitario. Si apre così una nuova era nella prevenzione del tumore del collo dell’utero”. 
 

PASSAGGIO GRADUALE 

Il passaggio dal Pap-test al test Hpv sarà graduale, iniziando con la fascia di età 50-64 anni. In regione sono complessivamente 1.121.713 le persone interessate (su un totale, comprese le donne che continueranno a fare il Pap-test, di 1.228.987). Con il programma di screening le donne interessate sono invitate a eseguire il test con una lettera a domicilio inviata dall'Azienda Usl. Il percorso è tutto gratuito: test ed eventuali approfondimenti diagnostici o terapeutici, compreso il monitoraggio nel tempo (follow up). A sostegno del nuovo test di screening, il Servizio sanitario regionale ha realizzato una campagna informativa con manifesti, depliant e uno spot video su youtube che sarà visibile sui siti web del Servizio sanitario regionale (ER Salute) e delle Aziende sanitarie locali, inoltre nelle sale d’attesa delle strutture sanitarie. Il titolo-messaggio della campagna è “Lunga vita alle signore!”. 
  

PREVENIRE I TUMORI DEL COLLO DELL’UTERO 

Sul versante della prevenzione in Emilia-Romagna dal 2008 è offerta la vaccinazione gratuita contro il papilloma virus (Hpv) alle ragazze nel 12mo anno di età. La vaccinazione è gratuita per le adolescenti fino a 18 anni ed è proposta a un prezzo agevolato (costo del vaccino più tariffa per la vaccinazione) alle altre donne fino ai 45 anni. 
 

Il programma di screening 

In Emilia-Romagna il programma di screening del collo dell’utero, avviato nel 1997, è rivolto a tutte le donne che vi abitano: sia le donne residenti che le donne domiciliate. L’adesione al programma è da sempre al di sopra della media nazionale: nel 2015 ha effettuato il Pap-test il 60% delle donne invitate dalle Aziende Usl, la media in Italia è del 42%. In questi anni il programma ha permesso di curare 14mila 315 donne con lesioni precancerose, prevenendo così la formazione di tumori invasivi e di curare precocemente 793 donne con tumore. Per info consultare il sito web regionale del programma di screening e il sito del Servizio sanitario regionale dell’Emilia-Romagna