L’inaugurazione del CORE: una festa di comunità

Oltre le formalità della cerimonia, tanta partecipazione per due giornate che rimarranno nella storia di questo ospedale

 
di Antonella Messori
 
Della inaugurazione del CORE di sabato 11 giugno emerge il ricordo di una giornata festosa e di questo siamo sicuramente orgogliosi.
Nonostante premesse di grande formalità e nel rispetto del rigore richiesto dal cerimoniale della Presidenza del Consiglio, il carattere della festa di comunità è stato prevalente e, con esso, il calore, l’emozione, la spontaneità che caratterizza gli incontri tra chi condivide valori, in cui gli applausi risultano sinceri e i sorrisi sono convincenti.
Un grazie, dunque, a tutti coloro che sono intervenuti e hanno contribuito a creare questa atmosfera e grazie anche a coloro che ci hanno seguiti attraverso la lunga diretta televisiva trasmessa dalla emittente locale Telereggio e ci sono stati, pur in modo diverso, vicini.
I limiti imposti a garanzia della sicurezza delle autorità presenti all’evento hanno comportato di dover limitare il numero dei presenti, solo per questo non abbiamo potuto rendere la partecipazione ancora più ampia di quanto è stata, con circa 800 intervenuti tra dipendenti del Santa Maria Nuova, associazioni di volontariato, cittadini, benefattori, autorità locali, regionali, nazionali ed enti rappresentativi.
 
A corredo di questo contributo alla newsletter Notizie c’è la fotogallery che richiama alcuni momenti della giornata di sabato 11, iniziata con la presentazione del libro di Fondazione GRADE Onlus “CORE la bella utopia” e il grande girotondo che ha cinto il perimetro dell’edificio in un grande abbraccio collettivo composto da oltre 400 persone.
Anche la giornata di domenica 12 ha avuto un successo inaspettato, interamente dedicata alle visite guidate alla struttura e ai focus di approfondimento proposti delle associazioni di volontariato. Sono venute a vedere il CORE circa 2mila persone, un numero che testimonia quanto la comunità sia vicina alla evoluzione del nostro ospedale.
 
A seguire riporto un estratto del mio saluto di apertura alla cerimonia inaugurale.
 
Reggio apre il CORE, un luogo, ma molto più di un luogo
Non a caso nella immagine simbolo con la quale in questi giorni abbiamo tappezzato la città, in primo piano ci sono le persone senza le quali un edificio è solo un contenitore, sono i nostri professionisti con le loro competenze, l’impegno, la passione che anima tutti i giorni il nostro ospedale e che animerà il CORE. Insieme ai professionisti ci sono i nostri volontari spesso ex pazienti, espressione di solidarietà e partecipazione di una comunità  con la  quale  proseguiamo da 50 anni un cammino di storie in comune, di condivisione, di identità e di senso di appartenenza reciproca tra ospedale e cittadini, una comunità di cui siamo orgogliosi di far parte.
 
CORE è un risultato collettivo, a partire da GRADE, gruppo amici della ematologia, che lo ha immaginato, proposto, CORE è frutto di lungimiranza, di visione, di coraggio, di un lavoro di squadra, di chi mi ha preceduto, delle nostre istituzioni locali e regionali che lo hanno approvato e finanziato, con i nostri professionisti e i nostri servizi aziendali, il volontariato, i benefattori, i progettisti, chi ha eseguito i lavori, i cittadini che hanno seguito e sostenuto il progetto con convinzione e generosità.
35 milioni di euro per realizzarlo, più di 6 milioni di euro la dotazione tecnologica.
Quasi 2,5 ml di euro sono stati raccolti da Grade, mezzo milione di euro verrà destinato  da Apro a fine anno per la endoscopia digestiva insieme al contributo di Fondazione Manodori da sempre a fianco del Santa Maria Nuova.
Non potendo ringraziare tutti singolarmente, lo faccio collettivamente, lo faranno nel tempo le targhe e i pannelli nell’atrio del CORE, lo ricorderanno 299 gocce numerate sulle piastrelle del pavimento, lo ricorderà quotidianamente  questo  edificio con tutti coloro che ci lavoreranno a tutti  coloro che vi saranno curati.
GRAZIE veramente di cuore !!!!
Siamo alla conclusione di un cantiere durato 5 anni, un cantiere non facile, rallentato dal  ritrovamento di reperti archeologici di epoca romana, realizzato in un periodo di pesante crisi dell’edilizia, con avvicendamenti di impresa costruttrice e di fornitori, ma che grazie all’impegno e alla collaborazione di tutti, si è chiuso in tempi per i quali, come pubblica amministrazione, possiamo presentarci a testa alta, con l’ orgoglio di  una realizzazione di indiscussa qualità che   quest’anno ha ricevuto il premio CNETO come migliore progetto italiano nel settore sanitario per innovazione, sostenibilità e flessibilità.
Soluzioni strutturali e impiantistiche all’avanguardia per la sicurezza, la compatibilità ambientale e il risparmio energetico, spazi ampi e funzionali per gli operatori, spazi luminosi, accoglienti, rispettosi per le persone malate e per i loro familiari, spazi  curati nei colori e negli arredi, cui si aggiungono  opere d’arte e un pianoforte generosamente donati che insieme alla biblioteca per pazienti e al punto informativo  animati dai nostri volontari ne fanno un luogo di vita, di incontro tra persone, un luogo di  scienza, di tecnologia  e di competenze avanzate, ma anche  di relazioni, di ascolto  di sostegno, di  fiducia  e di speranza.
Un luogo dove cercare di sconfiggere il cancro e insieme  prendersi carico delle PERSONE e della loro qualità di vita a 360°, di curarle avendone cura.
 
Il CORE sarà luogo di aggregazione e integrazione di discipline mediche e chirurgiche che si occupano di ematologia ed oncologia per cure  sempre più sofisticate e personalizzate, sarà luogo di innovazione  organizzativa, di nuovi modelli per intensità e complessità di cura, di lavoro di èquipes multiprofessionali e multidisciplinari,di nuovi modelli di assistenza infermieristica basati sulla relazione e la personalizzazione delle cure.
 
 Sarà luogo attento alla qualità e alla sicurezza a partire da un  avanzatissimo laboratorio  per l’allestimento  dei  farmaci antiblastici.
Luogo dove raggiungere la più alta integrazione e sinergia tra assistenza, formazione continua e ricerca. Grazie alla lungimiranza della nostra regione e dopo un percorso impegnativo, nel 2011 siamo diventati un IRCCS, Istituto di ricovero e Cura a carattere scientifico in tecnologie avanzate e modelli assistenziali in oncologia, status confermato dal Ministero della salute nel 2015.
Il nostro IRCCS è giovane, cresciuto in questi  anni con i suoi nuovi ricercatori, valorizzando la ricerca che già si faceva e cercando di coinvolgere  e far crescere tutto l’ospedale .
 Con il CORE il nostro IRCCS, rafforza la sua identità, con la consapevolezza che la ricerca è sviluppo e innovazione e in sanità la ricerca integrata con l’assistenza  garantisce migliore qualità delle cure.
Qualità delle cure per le quali i nostri standard di  riferimento  sono i requisiti europei di OECI, Organizzazione Europea degli istituti Oncologici, che nel 2014 ci ha designato come “Clinical Cancer Center”.
 Ora vogliamo coronare l’apertura del CORE, raggiungendo nel 2017 il livello più alto di  riconoscimento e diventare “ Comprehensive Cancer Center”.
 
Con il CORE il Santa Maria Nuova, non diventa semplicemente più grande, ma vuole essere,  un “grande ospedale” esempio di buona sanità pubblica.
Una sanità di cui essere orgogliosi, fondata sull’etica pubblica, a servizio ai cittadini, con la  determinazione che  contraddistingue noi reggiani, con i piedi ben piantati per terra e le maniche rimboccate, per affrontare i problemi e le difficoltà che di certo non mancano, con senso di responsabilità,  per garantire utilizzo efficiente delle risorse pubbliche, per garantire scelte efficaci e appropriate e  rendere conto, ogni giorno, dei nostri risultati ricordandoci, anche oggi, che il cambiamento e il miglioramento devono essere continui verso nuovi traguardi che non si raggiungono da soli, ma insieme, continuando a fare squadra all’interno del nostro ospedale, con la rete dei servizi della nostra provincia e della nostra regione, con la nostra comunità e il nostro paese di cui siamo parte, che amiamo e che vogliamo contribuire a rendere migliore.