Riconoscimenti per il gruppo di ricerca della Medicina Fisica e Riabilitativa

Modelli innovativi di assistenza al paziente colpito da stroke ottengono attenzione anche in contesti internazionali

 
Riconoscimenti per il gruppo di ricerca della Medicina Fisica e RiabilitazioneIl gruppo di ricerca della Struttura Complessa di Medicina Fisica e Riabilitativa ha presentato tre lavori scientifici in occasione della European Stroke Conference  tenutasi a Venezia nello scorso mese di Aprile.
Il progetto “Educazione Terapeutica nell’ictus cerebri” è stato rappresentato dalla dott.ssa Stefania Fugazzaro, che coordina il gruppo, la fisioterapista Monia Accogli e l’infermiere Gennaro Maisto. Al lavoro scientifico proposto dai fisioterapisti ricercatori è stato assegnato uno special grant, venendo riconosciuto tra i migliori lavori prodotti da giovani ricercatori.
 
Il gruppo di ricerca è composto da due medici fisiatri (Stefania Fugazzaro e Roberta Bardelli), due infermieri ricercatori (Alessandra Altavilla e Gennaro Maisto) e due fisioterapiste ricercatrici (Monia Accogli e Monica Denti) che cooperano con l’equipe riabilitativa della struttura del Santa Maria Nuova diretta da Claudio Tedeschi, con quella dell’analogo reparto dell’Ospedale S.Orsola - Malpighi di Bologna, diretto da Mariangela Taricco (Principal Investigator del Progetto) e del Nuovo Ospedale Civile S. Agostino Estense di Baggiovara (Modena), diretto da Stefano Cavazza. Il supporto statistico e metodologico al progetto è fornito dalla Università di Bologna.
 
Ancora nello scorso mese di Aprile, un altro importante riconoscimento internazionale è stato ottenuto con la presentazione orale di un lavoro sul progetto all’European Congress of Physical Medicine and Rehabilitation da parte di Roberta Bardelli a Estoril (Lisbona). La stessa professionista ha, inoltre, portato l’esperienza italiana sull’Educazione terapeutica al 9° World Congress of Neurorehabilitation, tenutosi a Philadelphia dal 10 al 13 Maggio 2016. a suscitare interesse è stato l’innovativo progetto incentrato sul goal-setting collaborativo a sostegno dell’empowerment del paziente colpito da ictus.
Come spiega Claudio Tedeschi “ A suscitare interesse è soprattutto il potenziamento delle autonomie del paziente a partire già dalla fase post acuta: questo lo rende  capace di prendere decisioni, di stabilire obiettivi per lui sensibili, concreti e raggiungibili. Le informazioni date negli incontri in degenza danno un forte stimolo a questo processo. È questo un modello di cura che davvero mette il malato e le sue esigenze al centro” conclude Tedeschi “grazie anche alla stretta collaborazione fra le tre figure professionali dello staff di operatori sia medici che infermieri che terapisti. Siamo di fronte ad un reale lavoro di TEAM”,