Sette anni al Santa Maria Nuova

Il saluto di Sonia Pasquali, direttore del Dipartimento Medicina Interna e Specialità Mediche e della Struttura Complessa di Nefrologia  e Dialisi  

Foto della Dott.ssa Sonia PasqualiDi Reggio Emilia, prima del 2009, conoscevo: i fratelli Cervi, gli asili, il Parmigiano Reggiano e il dottor Pierpaolo Borgatti (ex direttore della struttura di Nefrologia)
Ho iniziato la mia esperienza lavorativa al Santa Maria di sabato, esattamente il 17 Ottobre 2009, e, fin da subito, ho cominciato a capire il sistema “reggiano”. Per la realizzazione di un progetto condiviso si parte e non ha importanza quando (di sabato, di domenica, di notte, di giorno); neppure le risorse sono determinanti se si crede nel progetto; progetto che è più spesso isorisorse, ma può essere anche “iporisorse”. E sempre fin da subito mi sono risultati evidenti i valori che caratterizzano la comunità reggiana: il forte sostegno alla Sanità pubblica, l’attenzione al sociale, l’efficienza dei trasporti pubblici in generale e sanitari in particolare, la collaborazione stretta tra le due Aziende Sanitarie, la rete articolata dei Medici di Medicina Generale, la distribuzione capillare dell’assistenza domiciliare. Tutti aspetti che il reggiano medio forse considera “normali”, ma che così non sono, soprattutto agli occhi di chi proviene da altri ambienti dove questi stessi valori sono presidiati a fatica e in taluni casi  stanno scomparendo.
Nell’ambito di questo contesto, ho trovato, fin da subito, nella Nefrologia del Santa Maria Nuova, due eccellenze, “eredità” della Direzione precedente: la buona e aggiornata Clinical Competence dei singoli professionisti e la collaborazione fattiva ed efficace tra personale medico e infermieristico.
Di qui sono partita chiedendo a tutti, nella cena di Natale del 2009 (tradizione che abbiamo sempre mantenuto con partecipanti mai al di sotto di 50 presenze), un “passo indietro” rispetto alle esigenze e alle aspettative del singolo a favore del team building, del lavoro di gruppo, con l’obiettivo di renderlo coeso e omogeneo negli interventi, visibile, operativo e disponibile.
L’intercettazione dei pazienti a rischio di nefropatia, i percorsi diagnostici e il monitoraggio precoce delle nefropatie conclamate, la fidelizzazione del paziente nefropatico cronico dalle fasi iniziali fino all’uremia terminale in co-gestione con i Medici di Medicina Generale, la pianificazione delle differenti tipologie di dialisi, l’organizzazione dei trattamenti dialitici a Reggio e provincia, l’inserimento tempestivo dei pazienti candidabili nelle liste trapianto, l’implementazione dei trapianti da vivente, la stretta collaborazione con le Aree Critiche mettendo a disposizione tutta la tecnologia depurativa di cui disponiamo, la pronta disponibilità verso i PS e le U.O. di Reggio e provincia sono stati gli obiettivi più fortemente perseguiti unitamente all’implementazione dei Registri Nazionali per patologia e alla Ricerca Clinica focalizzata in prevalenza verso l’  Immunopatologia Renale, la Malattia Renale Cronica e l’Onco-Nefrologia. Di tutta questa attività debbo ringraziare tutti i miei Collaboratori e le due Direzioni che mi hanno sempre sostenuto e supportato.
Negli ultimi anni mi sono occupata di governo clinico nel ruolo di Direttore del Dipartimento delle Medicine e delle Specialistiche. Sono stati anni caratterizzati da grandi cambiamenti sia dell’Azienda Ospedaliera, in generale, che del Dipartimento da me diretto, in particolare; cambiamenti che sono tutt’ora in atto, che hanno richiesto e richiederanno confronti importanti, discussioni costruttive, grande spirito di collaborazione da parte di tutti e i cui esiti modificheranno profondamente l’assetto del sistema sanitario reggiano.
A questo punto, io lascio, lascio l’esperienza più sfidante e interessante del mio percorso lavorativo perché credo nel turn-over di risorse nuove e fortemente motivate e perchè credo sia giunto, per me, il tempo di  dedicarmi alle cose che mi stanno più a cuore e che ho sempre più o meno trascurato.
Grazie davvero a Tutti, buon lavoro e una sola raccomandazione “conclusiva” che non mi stancherò mai di rivolgere ai miei collaboratori: al di là dei momenti “congiunturali”, al di là degli indicatori di attività, di performances, di esito e quant’altro, coltivate e mantenete sia la cultura più aggiornata (la Clinical Competence) che la disponibilità più ampia verso l’ascolto del paziente e del care-giver.

di Sonia Pasquali
Direttore del Dipartimento Medicina Interna e Specialità Mediche e della Struttura Complessa di Nefrologia  e Dialisi