Un bilancio dei primi mesi al CORE dal punto di vista dei medici

Integrazione tra specialità, ricerca di nuove cure, pregi logistici e abitativi


Centro Oncologico ed Ematologico Reggio EmiliaA sei mesi dall’inaugurazione gran parte dei 15mila 855 metri quadrati di superficie su cui si sviluppa il Core - Centro Oncologico Ematologico Reggio Emilia  funziona a pieno regime e a breve con l’apertura dell’Endoscopia digestiva l’edificio sarà al completo. Con la graduale occupazione del nuovo stabile da Luglio in poi molte strutture ospedaliere che si sono spostate dalla sede storica di viale Risorgimento hanno trovato una più consona sistemazione nei nuovi spazi sia per il comfort alberghiero per i pazienti che per la migliore organizzazione del lavoro per gli operatori.
Sul concludersi di questo anno intenso e ricco di avvenimenti, i direttori che operano nel nuovo edificio tracciano un bilancio del primo periodo e parlano dei loro auspici per il futuro prossimo.
“Al Core – spiega il dottor Luciano Masini, responsabile della Medicina a indirizzo oncologico - è stato raggiunto uno dei sogni della mia vita professionale, ma il Core  è solo all’inizio della speciale funzione che gli è stata affidata: la ricerca  di nuove acquisizioni biologiche, di nuove cure e di nuovi modelli assistenziali per i pazienti oncologici ed onco ematologici. Solo quando si perde la salute si comprende fino in fondo il valore della vita e di chi ci circonda. Auguro a tutti i Colleghi , che a diverso titolo di responsabilità  hanno in carico questo prezioso bene, di continuare ad anteporlo a tutto e a farlo migliorare sempre come ho cercato umilmente di fare in questi miei 37 anni di dedizione a questa Azienda”.
“Il passaggio alla nuova struttura sottolinea il dottor Carmine Pinto, direttore dell’Oncologia Medica - ha permesso di completare la riorganizzazione per ambiti di patologia e di migliorare i processi logistici e di accoglienza. L’apertura della Degenza Ordinaria sta  inoltre  consentendo di migliorare ulteriormente i nostri standard assistenziali, tra i migliori del Paese, in  una strategia di continuità assistenziale che vede insieme cura, qualità di vita e riabilitazione del paziente. Lo sviluppo continuo della ricerca clinica e traslazionale della nostra Oncologia, che  si correla a oltre 80 studi in corso o in approvazione,  permette un ampio accesso a farmaci innovativi, alcuni dei quali non ancora registrati. Questi processi saranno implementati dalla Rete Oncologica Provinciale, che sta vedendo la sua partenza e che  permetterà ancora di più di garantire l’accesso alle migliori cure in tutto il territorio e insieme la migliore fruizione delle risorse tecnologiche e professionali”.
Secondo Claudio Pedrazzoli, Direttore della Chirurgia Oncologica, l’integrazione tra specialità è uno dei vantaggi più importanti del CORE: “La nuova collocazione non solo è un beneficio per i pazienti dal punto di vista alberghiero ma lo è per noi specialisti. La vicinanza ai colleghi oncologi medici ci permette di implementare la multidisciplinarietà nel trattamento delle patologie oncologiche. È importante, infatti, che il paziente trovi nel suo percorso sempre la stessa versione sulle proprie condizioni di salute e sul programma terapeutico, perché sentire pareri diversi ha un effetto destabilizzante”. 
Il direttore dell’Ematologia Francesco Merli si sofferma sulla rinnovata attenzione al paziente messa in campo grazie alle novità degli ultimi mesi: “Se mi si chiede che cosa è il Core rispondo raccontando questa immagine che ho davanti agli occhi. In camera sterile una paziente leucemica tiene la tapparella dell’enorme finestra della stanza completamente alzata. “Perché tutta questa luce mi scalda e mi sembra di stare meglio” - dice. In queste parole c’è il senso più profondo di questi primi sei mesi dell’Ematologia al Core. Le vetrate, i grandi spazi, i quadri d’autore, gli arredi studiati come fosse una casa, assieme alla professionalità e alla cortesia di sempre. Tutto questo è la luce che emana dal Core. E la luce è vita”.
Si sofferma sulla passione nel fare il proprio lavoro il dottor Guglielmo Ferrari, responsabile della Chirurgia Senologica: “Il calore umano e la passione delle persone rendono il Core straordinariamente unico nel far sentire più a loro agio le pazienti che affrontano il percorso della malattia. Stare insieme agli altri colleghi che trattano patologie oncologiche permette confronti, sollecitazioni e crescita reciproca”.
Sulla sua esperienza al Core in questi primi mesi, prendendo a prestito le parole dello scrittore e drammaturgo russo Anton Checov, chiosa il direttore della Chirurgia Toracica Giorgio Sgarbi: “Perfino essere malato è piacevole quando sai che ci sono persone che aspettano la tua guarigione come una festa”. Lavorando quotidianamente nel Core si ha la sensazione che i pazienti ricoverati affrontino la malattia con maggiore fiducia e speranza nel futuro e questo, nonostante sia un luogo di sofferenza, non può che farci piacere”.
Federica Gradellini, Direttore del Servizio Farmaceutico rilancia sul futuro della Unità di produzione farmaci antiblastici - UFA che ha trovato posto al 4° piano del CORE “L’attivazione della nuova area dedicata ai Laboratori di Farmacia ha rappresentato non certo un traguardo, quanto piuttosto la prima tappa di un progetto di riorganizzazione proseguito nella seconda metà dell’anno in maniera decisamente intensa ed attiva. Attendiamo un 2017 altrettanto ricco di cambiamenti sui fronti tecnici ed operativi. Non esistono progetti senza le persone che li pensano e li portano avanti giorno dopo giorno con indefessa determinazione, pazienza, entusiasmo, competenza e spirito di collaborazione. Credo sia questo il valore più prezioso cresciuto e coltivato nel nostro pezzettino di Core!”