Alcune riflessioni in tempo di COVID-19, equipe Centro Disturbi del Comportamento Alimentare

Aforisma

I momenti di fatica sono quelli in cui spesso una persona tira fuori le risorse
interne e le capacità di cui non era a conoscenza.
L'uomo è orientato alla sfida e alla sopravvivenza
e anche se è difficile crederlo,
bisogna sfruttare le difficoltà e trasformarle in opportunità di scoperta si sé
e delle proprie potenzialità... sta a noi decidere come viverle.

Aforisma

Non bisogna mai fermarsi all'apparenza
ma guardare al di là di ciò che abbiamo davanti agli occhi
perché potremmo scoprire un mondo
di cui non avevamo nemmeno intuito l'esistenza.

Come poter mantenere il benessere psicofisico in tempo di COVID-19

 

Aforismi

 

Pasto assistito in tempo di Covid-19

 

E’ un periodo molto difficile nel quale tutti siamo chiamati a stare in casa e cambiare le nostre abitudini. Bisogna trovare nuovi modi di stare con se stessi e con gli altri. Questo passaggio non è scontato nè semplice.

Per chi è solo deve rimanere per più tempo, rispetto a prima, in completa solitudine, mentre per chi vive in famiglia deve necessariamente passare più tempo a stretto contatto con i propri cari.

Tutti quindi devono rinunciare a qualcosa della loro libertà e del loro stato di equilibrio di prima, che era dato per scontato ed irrinunciabile, un equilibrio fatto da quote di socialità e di piacevole solitudine, che oggi non è più percorribile.

Due sono gli aspetti di cui vorremmo parlare ora: vorremmo dirvi cosa stanno facendo i servizi e quali fenomeni abbiamo osservato  nelle persone e nelle famiglie.

Partendo dai Centri per i Disturbi Alimentari nella Provincia di Reggio Emilia, abbiamo cercato di mantenere attivo il lavoro di gruppo con l’obiettivo di alimentare la motivazione alla cura e il ruolo di supporto emotivo durante l’emergenza. Il viver quotidianamente l’incertezza, infatti, può portare a sentirsi particolarmente fragili, incapaci di affrontare la quotidianità e a legarsi ancora di più ai sintomi della malattia che diventano la cosa certa. Sia chi vive da solo, ma anche chi è nel nucleo familiare, dato che genitori o conviventi possono essere a loro volta pieni di preoccupazioni, si sente non supportato e spesso abbandonato alla propria sofferenza. Stiamo quindi garantendo l’assistenza alle persone affette da DCA e alle loro famiglie attraverso colloqui telefonici sia per la parte internistico-nutrizionale sia per quella psicologico-psichiatrica.

Solo per situazioni specifiche o in fase acuta vengono mantenuti colloqui e visite.

In taluni casi stiamo sperimentando l’assistenza al Pasto in forma telematica.

L’essere costretti a rimanere in casa può comportare problemi in diversi ambiti del quotidiano per persone affette da DCA e per le loro famiglie: la convivenza imposta e la necessità di adattarsi a nuove regole e abitudini, le limitazioni per quanto riguarda le uscite e l’attività fisica, ma anche i problemi che possono insorgere nell’approvvigionamento di alimentari. Il non poter uscire può essere utile nei casi di iperattività, ma allo stesso tempo si è riscontrato che la mancanza di attività fisica strutturata (palestra, corsa, semplici passeggiate), può portare ad agire comportamenti disfunzionali in casa, a volte con dispendio energetico molto elevato. In altri casi alcuni pazienti non hanno potuto utilizzare l’attività fisica strutturata come alternativa rispetto a condotte inappropriate di eliminazione.

La Regione Emilia-Romagna ha inviato una lettera alle Aziende e ai Dipartimenti di Salute Mentale in cui indica la possibilità per pazienti, seguiti dai servizi, con disabilità psichica, ove vi siano i requisiti necessari, di usufruire di una certificazione che permetta di effettuare passeggiate (no jogging), anche accompagnati da un familiare e i Centri DCA forniscono la certificazione opportuna. I colloqui, le visite telefoniche e quest’ultima possibilità ha aiutato i nostri utenti a sentirsi maggiormente supportati.

Abbiamo avuto la prova che la relazione terapeutica, come veicolo di fiducia, di allenamento a trovare nuove strategie e di connessione con l’altro, è fondamentale in queste situazioni di emergenza. Nonostante i cambiamenti, tenendo conto delle rigidità e delle fragilità di base legate alla malattia, alcuni pazienti sono riusciti ad attivare risorse, di cui erano inconsapevoli e non avevano espresso fino ad ora, che hanno permesso un buon adattamento alla nuova situazione di vita.

Rispetto alle dinamiche osservate su persone e famiglie ci sentiamo di dire che se nel primo mese lo stare in casa è stato vissuto come cambiamento scioccante e ha messo in moto dinamiche sul versante depressivo, attualmente si rilevano invece maggiori episodi di scoppi di rabbia, impulsività sia auto che eterodiretta, crisi d’ansia.

Ovviamente le persone e le famiglie che sono più esposte a maggiori fragilità sono quelle che riportano una complessità di patologie al suo interno.

La sovrapposizione di un Disturbo Alimentare ad esempio con un disturbo di personalità o dell’umore, o ossessivo-compulsivo, in una situazione di obbligo di convivenza,  amplifica le difficoltà di mantenimento di equilibri personali e relazionali. Così  come famiglie che hanno al suo interno più persone con disabilità psichiche sono messe a dura prova nella convivenza “forzata”.

La notifica del proseguo dell’isolamento ha incrementato l’aumento delle tensioni personali e familiari.

I rischi riscontrati in questo periodo di “reclusione forzata” sono che le persone possano oscillare tra il “perdersi nell'apatia” e  lo “svolgere in modo compulsivo attività”, entrambi modalità non salutari.

La tendenza a perseguire il lasciarsi andare all'apatia eccessiva o allo svolgimento compulsivo delle attività non aiuta il ripristino di un buon equilibrio.

Pertanto se si è consapevoli di rientrare in una di queste due modalità comportamentali bisogna considerare che è stato perso l’approccio sereno ed equilibrato con se stessi e gli altri e che è necessario ripristinarlo, magari trovandone uno nuovo.

Per questi motivi suggeriamo alla nostra utenza di programmare le giornate, cercando di mantenere gli impegni quotidiani abituali e contemporaneamente sperimentando nuovi interessi ed attività anche seguendo tutorial su internet.

Anche nell’organizzazione della giornata alimentare è importante mantenere un ritmo definito sia  dei tempi, orari e spazi dedicati al pasto che  della composizione di base del pasto stesso.

Questa modalità  può aiutare a contenere i due estremi tipici dei disturbi delle condotte alimentari rappresentate da oggettivi eccessi  o amplificate restrizioni  di cibo.

Tenuto conto della necessità di organizzare diversamente la frequenza della spesa può essere utile programmare una sorta di menù settimanale e quantificare  gli acquisti sulla base delle porzioni e frequenze d’uso che si intendono seguire. 

La sperimentazione in casa di ricette nuove o più complesse in alcuni casi è attualmente favorita dall’aver maggior tempo libero da dedicare alla cucina: ciò può diventare l’occasione per avvicinarsi anche a ingredienti abitualmente meno frequenti per gusto (esempio verdure o pesce) o per  livello di fobicità (es. pasta ripiena) o a cibi fatti in casa  alternativi  a quelli già pronti e confezionati (es. pezzo di torta fatta in casa al posto dei biscotti industriali..).

Infine per quelle  persone con disturbo alimentare che rischiano, avendo più tempo a disposizione, di rimuginare a lungo sul cibo introdotto è importante organizzare attività piacevoli e distraenti soprattutto dopo i pasti, in grado di spostare i loro pensieri  su altro dal cibo-calorie e  senso di pienezza.

Infine vorremmo ricordare, che l’obiettivo di questo periodo, è quello di cercare di proteggere dal COVID-19 se stessi, i propri familiari e amici,  attraverso la cautela e l’isolamento.

Attualmente si comincia a parlare di fase 2, di cui presto ci daranno indicazioni più specifiche e chiare sia il Governo che la Regione.

Quello che dovremo ricordarci anche in questa fase comunque è che non potremo tornare al “grado di libertà” che avevamo prima e mantenere alcuni comportamenti prudenti.