Alleviare nel neonato il dolore indotto dalle procedure terapeutiche

Le scale di valutazione nella Terapia Intensiva Neonatale 

Il neonato ha memoria del dolore e possiede una soglia rispetto ad esso che cresce con l’età gestazionale. È per questo che nelle attività della Terapia Intensiva Neonatale il dolore viene rilevato come 5° parametro vitale.
Il dolore può causare nel breve termine delle alterazioni dei parametri vitali con l’aumento del fabbisogno di ossigeno, aumento delle resistenze polmonari, rischio di emorragie cerebrali. A lungo termine il dolore può dare effetti negativi sullo sviluppo neuro-comportamentale e comportare alterazione delle risposte al dolore.
La rilevazione è di competenza e responsabilità infermieristica ed avviene attraverso l’utilizzo di scale specifiche per l’ambito neonatale e per il prematuro. I dati raccolti sono indispensabili per offrire al piccolissimo paziente un intervento personalizzato in termini di decisioni clinico-terapeutiche e confrontare le diverse scelte assistenziali.

Le scale utilizzate sono:

  • PIPP (Premature Infant Pain): valuta il dolore procedurale e acuto nel neonato pretermine attraverso un punteggio fondato su parametri fisiologici (FC e Sat O2) e comportamentali (corrugamento della fronte, solco naso labiale e strizzamento degli occhi);
  • EDIN (Echelle Douleur In confort Nouveau-né): valuta il dolore cronico assegnando un punteggio in base alla valutazione di movimenti corporei, consolabilità, qualità del sonno, reazione al contatto con l’operatore;
  • DAN (Dolore Acuto Neonatale): valuta il dolore acuto nel neonato a termine e considera i parametri comportamentali;
Di facile compilazione, l’utilizzo sistematico delle scale aumenta la sensibilità al problema e la capacità di osservazione dell’operatore, consentendo interventi mirati di tipo farmacologico e non solo. Tra i punti di debolezza vi è la necessità della collaborazione di almeno due operatori per l’osservazione di alcuni item.
Il percorso assistenziale personalizzato inizia con l’applicazione di interventi volti a prevenire il dolore, il disagio e la destabilizzazione.
L’inserimento della sistematica e condivisa valutazione del dolore trova le basi nella sensibilità alla “care” del neonato che motiva il personale della Struttura di Terapia Intensiva Neonatale da oltre di 20 anni ed è la conseguenza di un programma formativo basato sull’uso delle scale algometriche.
Cinque sono le più frequenti metodologie di controllo del dolore durante lo svolgimento di procedure diagnostiche o interventistiche sul neonato:
  • la saturazione sensoriale, finalizzata a dare stabilità ai neonati attraverso il contenimento dei movimenti, manipolandoli in modo specifico e/o avvolgendoli, suzione non nutritiva;
  • la somministrazione di saccarosio associato alla suzione consolatoria del succhiotto durante operazioni quali: prelievo ematico venoso ed arterioso, posizionamento di CVP, SNG, puntura del tallone ed altre manovre invasive minori;
  • l’applicazione di pomata anestetica locale (prilocaina e lidocaina) nei neonati di e.g. > 28 settimane, in caso di rachicentesi e posizionamento catetere venoso centrale;
  • la sedazione farmacologica (Fentanyl, Morfina, Midazolam) in bolo in caso di intubazione tracheale d’elezione ed altre procedure invasive;
  • la sedazione farmacologica per dolore cronico.