Case Management in evoluzione: una dedica a pazienti e famiglie

Premiato a Firenze il poster presentato da ASMN IRCCS e AUSL di Reggio Emilia 

Case Management in evoluzione: una dedica a pazienti e famiglieSi è svolto ad Ottobre a Firenze il VII Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana Case Manager (AICM) dal titolo:”Il Case Management nella realtà che cambia”. 
Fulcro di questa edizione del Congresso è stato il concetto di resilienza dell'operatore sanitario, del paziente e della famiglia di fronte ai mutamenti indotti dalla malattia
Resilienza intesa come capacità della persona di far fronte in maniera positiva alle difficoltà della vita, individuando e coltivando le proprie risorse e quelle del contesto in cui vive. 
L’azienda ASMN-IRCCS e l’AUSL di Reggio Emilia hanno partecipato con un poster redatto dai Case Manager di Area Medica (ASMN) e dal Servizio Punto Unico Accesso (PUA – AUSL), dal titolo La dimissione protetta dai reparti di Area medica dell'Ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia (ASMN-IRCCS): analisi dati di attività Punto Unico di Accesso (PUA) AUSL RE e Infermiere Case Manager (ICM) ASMN, nel primo semestre 2014. 
Il poster elaborato contiene l’analisi dei dati di attività di Case Manager dell’Area Medica e PUA del primo semestre 2014, tappa fondamentale per sostenere un progetto che attraverso opportuna metodologia (Audit), porti ad azioni di miglioramento per garantire l’appropriatezza e la continuità delle cure. 
Il poster è stato selezionato fra i migliori presentati al Congresso e ai Case Manager dell’ASMN presenti è stato consegnato un premio
Dedichiamo questo premio a tutti i pazienti e a tutte le famiglie che i Case Manager dell’ASMN e gli operatori del PUA hanno incontrato in questi anni di significativa collaborazione. 
  
La dimissione protetta ed il ruolo del Case Manager 
La figura dell’infermiere Case Manager (CM), è stata introdotta lo scorso anno al Santa Maria Nuova nel contesto della riorganizzazione della assistenza per Intensità di Cura che ha coinvolto il Dipartimento di Medicina Interna e Specialità Mediche e il Dipartimento di Chirurgia Generale e Specialistiche del Santa Maria Nuova. Delle cinque figure individuate, tre sono state assegnate ad ognuno dei tre piani previsti dalla riorganizzazione dell’Area Medica (Lungodegenza e Polispecialistiche; Medicina I, Alta Intensità Medica e Medicina ad Indirizzo Oncologico; Medicina II e Medicina III) e due per la riorganizzazione dell’Area Chirurgica. 
All'interno del Team di Cura, il CM individua le risposte appropriate ai bisogni della persona e della famiglia, collaborando con i Servizi territoriali, quali il Punto Unico di Accesso (PUA), e promuovendo una presa in carico globale che coinvolga l'area sociale e sanitaria. 
Nella fase ospedaliera è fondamentale la presa in carico precoce del paziente già all'ammissione per garantire la continuità di cura e per supportare paziente e familiare nella progettazione della dimissione, evento spesso vissuto come traumatico e destabilizzante.  
Il CM è, inoltre, punto di riferimento per lo sviluppo delle cure domiciliari nel caso del PUA. Permette infatti di uniformare l’accesso alle cure e di assicurare una più efficace presa in carico dei pazienti dimessi dall’Ospedale. Gli ambiti prevalenti di intervento sono: accoglienza, valutazione della domanda e dei bisogni in un’ottica multidimensionale. 
Il CM funge da catalizzatore delle informazioni sanitarie e sociali. Solo in tal modo può individuare il percorso idoneo alla dimissione. Il professionista del PUA, invece, svolge un ruolo di collegamento tra l’Ospedale e il Territorio attraverso l’attivazione dei Servizi Sanitari Territoriali necessari (SID, Ambulatori Infermieristici, MMG, Rete di Cure Palliative Territoriali, Team Nutrizionale e il Servizio Farmaceutico) ed offre informazioni ad utenti e familiari in ambito sanitario e sociale. 
È iniziata nel 2012 l’attività del PUA. Nel 2013 su 1.862 pazienti presi in carico dal PUA, 1.140 (oltre il 60%) sono rientrati al domicilio con dimissione protetta e attivazione dei Servizi sanitari territoriali. 
All’interno di questa collaborazione la dimissione protetta viene individuata per pazienti in cui si rileva almeno un bisogno di cura infermieristica da proseguire a domicilio e per tutti quelli affetti da patologia neoplastica. 
I principali risultati ottenuti in termini di efficienza, efficacia e gradimento sono: 
EFFICIENZA: i tempi di segnalazione stanno progressivamente migliorando e le informazioni raccolte sono sempre più complete ed appropriate; 
EFFICACIA: la dimissione predisposta nella giusta tempistica consente la predisposizione di tutti gli interventi necessari a garantire la continuità del percorso assistenziale; 
GRADIMENTO: riduzione dell’ansia e delle preoccupazioni dell’utente e della sua famiglia presentando anticipatamente i Servizi territoriali che proseguiranno le cure al domicilio e fornendo loro i relativi riferimenti. 
 
di Elisa Allegri, Manuela Mastrodomenico, Maura Rovatti
Infermiere Case Manager Area Medica 
e Angela Cavalluzzi, Silvia Fiaccadori, Sandra Grassi, Elisabetta Salsi 
Operatrici PUA