Dalla Mayo Clinic a Reggio Emilia: una lezione magistrale sulle interazioni tra sesso di nascita, genere e cervello
06/05/23
Apre a Palazzo Rocca Saporiti in data 8 maggio, con relatori di rilievo, la serie di seminari organizzata dal prof Carlo Salvarani, ordinario di Reumatologia di Unimore e clinico dell’Arcispedale Santa Maria Nuova, dedicati alla Medicina Personalizzata nelle Malattie Autoimmuni e Infiammatorie Croniche.
Il primo contributo di lunedì vedrà, alle 14:30, la lezione del prof Walter Rocca, professore di Epidemiologia e Neurologia alla Mayo Clinic di Rochester (Minnesota, Usa), da molti anni impegnato a studiare le malattie neurodegenerative, con particolare attenzione alle differenze di genere. Il suo intervento riguarderà le strette relazioni tra sesso e genere e la loro influenza sull’espressione delle malattie e la risposta alle terapie, sino a concludere che l’approccio di genere è destinato a cambiare profondamente la neurologia, come tutti gli altri settori nella medicina nei prossimi anni.
Nello stesso pomeriggio seguiranno gli interventi del prof Italo Portioli, direttore sino agli anni ’80 della struttura di Medicina Interna del Santa Maria Nuova, e del dott Fausto Nicolini, sino all’anno 2020 direttore generale dell’azienda sanitaria di Reggio Emilia. Il primo parlerà della medicina interstiziale, il secondo della sostenibilità e dell’universalismo del servizio sanitario nazionale.
Sesso, genere e cervello
Gli studi confermano la variabilità di espressione delle malattie nelle donne rispetto agli uomini.
A determinare le differenze sono fattori genetici, epigenetici, ormonali e ambientali.
Nella sua indagine sulle malattie neurologiche, il prof Rocca prende ad esempio la demenza e il morbo di Parkinson: “La demenza è più comune nelle donne perché sopravvivono più a lungo e perché sono portatrici di un rischio maggiore. Studi europei evidenziano, tuttavia, che nel corso degli ultimi 20-30 anni questo rischio è andato ridimensionandosi. Viceversa il rischio di Parkinson, più frequente negli uomini, ha visto negli ultimi 20-30 anni un aumento progressivo”.
Differenze di sesso influenzano anche la risposta immunitaria, dunque il manifestarsi di malattie autoimmuni e infiammatorie croniche. Alcune malattie autoimmuni sono più frequenti nelle donne e mostrano differenze nella sintomatologia, nel decorso e nella risposta ai farmaci. In generale, le donne presentano risposte immunitarie innate e adattative più forti rispetto agli uomini. La migliore risposta immunitaria nelle donne sembra un vantaggio perché aiuta nell’eliminazione degli organismi patogeni ma, d’altro canto, può essere dannosa in quanto favorisce le malattie autoimmuni.
Ormai anche gli studi che valutano l’efficacia dei farmaci devono tenere conto di queste differenze, come avviene in molte linee guida per la diagnosi e il trattamento di alcune patologie.
Sesso e genere
Sesso e genere sono due concetti distinti: il sesso è una variabile biologica correlata ai cromosomi, gonadi, testicolo e ovaio, e ormoni prodotti dalle gonadi. Se è vero che il sesso è correlato alla riproduzione, a differenza degli uomini le donne hanno gravidanza e menopausa.
Il genere, invece, è una variabile sociale, culturale e storica, strettamente correlata a come la società risponde/percepisce al/il concetto di sesso. Il genere si distingue dal sesso in quanto ha una variabile/componente soggettiva, le persone posso sentirsi uomini o donne a prescindere dal sesso assegnato alla nascita.
Gli Uffici Stampa AUSL e UNIMORE
Prof Walter Rocca, professore di Epidemiologia e Neurologia alla Mayo Clinic di Rochester (Minnesota, Usa)
Ultimo aggiornamento: 08/05/23