Decesso da West Nile in paziente gravemente immunodepressa all’Arcispedale di Reggio Emilia

17/08/22

La Direzione dell’Azienda USL IRCCS informa che una donna di 74, gravemente immunodepressa, ricoverata al Reparto di Malattie Infettive dell’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia dal 7 agosto scorso, è deceduta il 16 agosto (ieri) per meningoencefalite da West Nile e concomitante infezione da Covid.  

La febbre West Nile non si trasmette da persona a persona tramite il contatto con le persone infette. I serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare comuni del tipo Culex, le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo. 
 

L’infezione 

Nella maggioranza dei casi le persone che contraggono il West Nile virus non mostrano alcuna sintomatologia e l'infezione passa inosservata e a completa insaputa del paziente. Nel 20% dei casi, il West Nile virus può determinare una serie di lievi sintomi, molto simili a quelli influenzali; sono invece ancora più rari (solo l'1%) gli episodi in cui l'infezione determina dei gravi disturbi al sistema nervoso centrale, come encefaliti o meningiti. Sono questi i casi trattati negli ospedali che, in pazienti anziani o fragili, possono essere a prognosi infausta. È stato osservato che il West Nile virus ha maggiori probabilità di sviluppare un'infezione che porta al decesso in soggetti anziani e immunodepressi dove, oltretutto, il virus può peggiorare una situazione clinica già difficile e portarli a sviluppare complicanze molto severe, anche se non strettamente collegate al virus. 


Le misure di prevenzione 

I cittadini possono difendersi con questi interventi:

  1. Evitare il ristagno d’acqua: eliminarla da sottovasi e giochi per i bambini, garantire il ricircolo nelle piscine e nelle fontane, inserire in vasche e laghetti predatori naturali come pesci rossi o gambusie che aiutano nella lotta biologica alle zanzare. È bene innaffiare orti e giardini senza creare pozzanghere e coprire sempre con zanzariera o svuotare ogni due giorni eventuali bidoni per la raccolta dell’acqua piovana. 
  2. Effettuare trattamenti larvicidi: quelli consigliati contro la zanzara tigre sono già efficaci anche contro la culex. I prodotti, chimici o microbiologici, sono acquistabili in farmacia o presso le rivendite di prodotti agricoli. È sempre consigliabile rivolgersi a personale specializzato per individuare il formulato più appropriato, evitando il fai-da-te. Opere di disinfestazione con prodotti adulticidi da parte di privati cittadini nelle aree di residenza sono sconsigliate in quanto un utilizzo scorretto può contribuire a creare fenomeni di resistenza delle zanzare agli insetticidi. 
  3. Proteggersi sempre dalle punture: in ambienti chiusi usare zanzariere ed eventualmente insetticidi adatti (leggere sempre attentamente le avvertenze). All'aperto, soprattutto nelle ore serali indossare indumenti di colore chiaro, che coprano quando possibile anche braccia e gambe; evitare profumi, creme e dopobarba che attraggono gli insetti; usare repellenti cutanei (verificare sempre le caratteristiche - principio attivo, concentrazione, precauzioni d’uso ecc. - e l'età minima di utilizzo). Attenzione, le abitudini di culex cambiano nel corso della stagione, e verso la fine dell’estate cominciano a pungere anche al crepuscolo.

La situazione in Emilia-Romagna 

Già in giugno il sistema regionale di sorveglianza previsto dal Piano Regionale Arbovirosi 2022 ha evidenziato la circolazione del virus West-Nile nelle zanzare del genere Culex, vettore principale del virus nel territorio regionale, come d’altra parte nel vicino Veneto. La presenza del virus è stata verificata in zanzare catturate nelle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena e Ferrara già a partire dall’inizio del mese di luglio, con un anticipo di circa 10 giorni rispetto al 2021. La stagione estiva in corso, tuttavia, non è caratterizzata da un’alta densità di popolazione di Culex: dopo un picco raggiunto nella settimana dal 4 al 10 luglio, la presenza delle zanzare è calata fino all’8 agosto, dopo di che il trend è tornato a crescere. La circolazione virale non è omogenea in tutto il territorio regionale: al 10 agosto i territori più interessati dal fenomeno sono le zone di pianura e pedecollinari delle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Ferrara e Ravenna.


Cosa si fa per contrastare la diffusione del virus 

A tutti i Comuni dell’Emilia-Romagna il cui territorio si estende nelle zone di pianura e pedecollinari e collinari, è chiesta l’attuazione rigorosa degli interventi di lotta antilarvale che ad essi competono. Questo vuol dire intensificazione delle attività di controllo, sostegno alle attività effettuate dai privati, programmazione di interventi straordinari preventivi con adulticidi qualora sia in programma una manifestazione che comporti il ritrovo di molte persone (oltre le 200 presenze) nelle ore serali in aree all’aperto, adeguata manutenzione dei parchi pubblici, con particolare attenzione alla rimozione dei potenziali focolai larvali eliminabili e al trattamento di quelli non eliminabili. Nelle province al momento più interessate, cioè quelle di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Ferrara e Ravenna, è necessario prestare particolare attenzione ai luoghi frequentati dagli ultrasessantenni, quali ad esempio ospedali, strutture socioassistenziali e luoghi di aggregazione di persone anziane. In queste strutture, qualora siano dotate di spazi verdi circostanti, fruibili dagli utenti nelle ore serali, andranno effettuati trattamenti adulticidi con cadenza settimanale fino al 10 settembre. La malattia, infatti, si manifesta prevalentemente negli ultrasessantenni, con un rischio che aumenta al progredire dell’età e nelle persone con diabete, ipertensione, malattia renale e con patologie che determinano immunodepressione.Il consiglio per i cittadini, in particolare nelle province interessate da circolazione virale, è quello di proteggersi dalle punture, in particolare di sera e di notte quando è attiva la zanzara comune, applicando repellenti cutanei e adottando gli opportuni accorgimenti in casa utilizzando zampironi, elettroemanatori, zanzariere. Occorre poi eliminare tutti i possibili ristagni d’acqua e usare periodicamente i prodotti larvicidi: alle zanzare basta poca acqua stagnante per depositare le uova e riprodursi.

 

Per maggiori informazioni e consigli utili per difendersi dalle zanzare: 

https://salute.regione.emilia-romagna.it/campagne/zanzare/zanzara-e-altri-insetti-impara-a-difenderti-conosci-previeni-proteggi 

 

Per saperne di più su zanzara comune e zanzara tigre e imparare a distinguerle:

https://www.zanzaratigreonline.it/it/news/2020/4/20/zanzara-tigre-e-zanzara-comune-conosciamole-meglio


Ultimo aggiornamento: 17/08/22