Elogio del Dolore: un medico che ha attraversato la malattia

In un libro emozioni e speranze. Prefazione di Francesco Merli 

Clicca sull'immagine per ingrandirlaSicuramente se c’è una cosa che tutti vorremmo non entrasse mai nella nostra vita questo è il dolore. Pertanto vi chiederete che senso ha scriverci un libro, e chiamarlo oltretutto “Elogio del dolore”?
Sono un medico sessantenne che sta attraversando l’esperienza di essere stato colpito da un tumore, e da esperienza è nato il libro citato. 
Il libro non è un diario di bordo del cammino con la chemioterapia o con la radioterapia, ma una riflessione sul viaggio col dolore visto dall' uomo e dal medico che è passato “dall'altra parte”, riflessione che, oltre che su questa esperienza, è il bilancio di una vita. 
Tale riflessione non è certo volta ad una visibilità personale, posso assicurare che decidere di pubblicare un’esperienza così intima e “metterci la faccia” non è certo stato facile. 
Il titolo volutamente ironico, è “spudoratamente” ispirato a “Elogio della follia” di Erasmo da Rotterdam, lettura giovanile che mi aveva profondamente colpito. 
La prima considerazione che vi troverete riguarda il valore del dolore, da molti considerato un elemento importante per una trasformazione della nostra vita in senso positivo. Francamente, personalmente, e sottolineo personalmente, nel dolore non ho visto nulla di epico, di trasfigurante, di “meraviglioso”, come spesso ci sentiamo ripetere da persone che non hanno mai veramente provato la sofferenza. Io, invece, ho visto la sofferenza come una sorta di imbarcazione che ci traghetta verso una nuova vita, che potrà essere molto simile alla precedente, forse migliore, o forse no, ma che quello che importa è che sarà comunque una vita nuova, profondamente trasformata da questa esperienza, che vale la pena di essere vissuta fino in fondo. 
Questo a mio avviso è il messaggio fondamentale, premettendo che il mio libro non è un vademecum o un manuale per superare il dolore, è soltanto, lo ripeto, la storia della mia esperienza personale. Non ho raccontato una storia “epica”, vi troverete anche e soprattutto le mie ansie, le mie paure, i momenti di sconforto e di disperazione, che hanno attraversato tutti, ma assieme il desiderio di provare a superare un’esperienza che ci rende tutti uguali. 
A mio modo di vedere non esiste una solo strada per superare questa condizione, probabilmente ne esistono diverse, dipende dalla nostra formazione, dalle esperienze trascorse, da quanto dolore ha  finora attraversato la nostra vita, l’importante è arrivare ad accettare il dolore per poterlo superare. 
Altro scopo del libro è creare un dibattito rivolto ai miei Colleghi su come affrontiamo questa tematica e sul concetto vero e perseguibile di “umanità” e di “speranza”. 
La mia categoria non ama parlare di questa esperienza visto che finora sono stati scritti solo tre libri da medici colpiti da un tumore. 
È necessario, invece, riflettere, a mio avviso, sulle carenze che dobbiamo colmare, creando un dibattito aperto e sereno, che parta dalla comprensione che se non si passa in prima persona attraverso questa esperienza, non si può capirne la complessità. Complessità e difficoltà che ha stupito per primo me, che, al di là della mia professione, ero già stato colpito nei miei affetti più cari da questo percorso (mia moglie, mia madre, mia suocera, mia cognata). 
Le riflessioni che intendo porre ai miei Colleghi devono essere quindi accettate anzitutto come un’autocritica che rivolgo per primo a me stesso, per come avevo finora affrontato la tematica del dolore.
L’intento è di elaborare una visione del problema dolore a 360 gradi, arrivando a una sua migliore comprensione, per poter aiutare in maniera più efficace i pazienti, scopo fondamentale della nostra professione. 
Intendo, inoltre, propugnare con passione la necessità di creare dei Gruppi di ascolto per le persone e i famigliari che stanno attraversando questa esperienza, in cui ritengo debba partecipare, oltre ad uno psicologo esperto di questa esperienza, un medico colpito da tale patologia (ed io lo sto facendo in prima persona), in quanto, noi rappresentiamo l'anello necessario e mancante, nel dialogo fra curanti e curati. 
Trovare nella nostra società una visibilità ad un tema così difficile e scomodo è molto arduo, considerato anche che in Italia escono mediamente 160 libri al giorno, e circa 60.000 all’anno (sono dati ISTAT). 
Ho iniziato presentando il libro a Maggio di quest’anno nella mia cittadina, e qui è stato un piccolo “editoriale” (250 copie vendute in brevissimo tempo, presentazione affollatissima… etc). 
Da qui il cammino è stato tutto in salita, come era del resto logico prevedere, nonostante mi stia impegnando a presentarlo ovunque mi venga richiesto. 
Ho ricevuto anzitutto tantissime testimonianze dirette dalle persone che l’hanno letto (lettere, telefonate, mail), sono comparse delle recensioni sul web, il settimanale Oggi mi ha dedicato una striscia. 
Premessa non marginale, tutto quello che riuscirò a ricavare sarà devoluto a GRADE ONLUS. 
Mi rendo conto di essere un po’ un sognatore e si sa che i sogni spesso rimangono tali, ma per una persona come me, afflitta sin dall’infanzia dalla sindrome di Don Chisciotte, avere qualcosa per cui lottare rimane fondamentale. 
Grazie del tempo che mi avete dedicato e, a questo punto, devo fare un po’ di autopromozione, provate a leggere il mio libro, e se non avete voglia di leggerlo tutto, leggete almeno la prefazione del Dott. Merli che contiene una sintesi, assolutamente esaustiva, e sicuramente migliore delle mie parole, su quello che è nato da questa esperienza. 
 
“Elogio del Dolore” - E. Lui Editore (2016)
Prefazione di Francesco Merli
Presentazione di Giancarlo Palmieri 
Il libro è disponibile nella sede della Segreteria di Grade Onlus, piano terra del CORE.