Esquirol
1872
A metà Ottocento l'architetto Marchelli suggerì al direttore del San Lazzaro di acquisire alcuni terreni confinanti con il San Lazzaro, per ampliare l'istituto lungo l'asse est-ovest: così nel settembre 1860 venne acquisto dai fratelli Luigi ed Eugenio Trivelli un possedimento che confinava col San Lazzaro nel lato ovest, costituito da terreni più un edificio. L’edificio doveva essere utilizzata come casa per l'economo, ma dal 1868 venne adattata a padiglione per i malati. Nel 1872 l'edificio venne trasformato, ricavandone due padiglioni, l'Esquirol e il Connoly (poi Villa Marchi).
All'Esquirol venivano ricoverati sia i malati paganti, che i "comuni", quelli cioè la cui retta era pagata dalla provincia.
1911
Nel 1911 il direttore Guicciardi progettò un cambiamento radicale per l'Esquirol: da "sezione calderone" sarebbe diventato un padiglione per soli pazienti comuni, purché tranquilli, con 170 posti in totale. I lavori consentirono, con l'abbattimento dei muri interni, la creazione di grandi dormitori al secondo piano; il piano terra e l'ammezzato, sottoposti a un importante restauro, furono destinati a camere di isolamento, stanze per infermieri e locali diurni.
1945-78
Danneggiato come molti altri padiglioni durante la Seconda Guerra Mondiale, alla fine del conflitto l’Esquirol fu trasformato da padiglione per ammalati a stabile di servizi, con 24 appartamenti per il personale nei piani superiori e 9 locali per negozi, da affittare, a piano terra. Dal 1974 alcuni degli alloggi per il personale furono messi a disposizione di ex pazienti dimessi, grazie a una convenzione con il Comune di Reggio. Dopo la legge 180 del 1978 venne progressivamente abbandonato.
Ultimo aggiornamento: 13/09/24