Focus sulla Reumatologia

L’ASMN punto di riferimento per la ricerca e la pratica clinica sulle vasculiti 

L’ASMN punto di riferimento per la ricerca e la pratica clinica sulle vasculitiIl Santa Maria Nuova è ospedale di riferimento, a livello regionale, nazionale e internazionale, nella ricerca e cura sulle vasculiti. Si tratta di un’insieme di patologie dell’apparato circolatorio caratterizzate da una infiammazione delle pareti dei vasi sanguigni che si distinguono a seconda delle dimensioni del vaso interessato (piccoli, medi e grandi vasi). Sono classificate come malattie rare e sono spesso non o mis-diagnosticate
In uno studio di popolazione condotto dalla Reumatologia, che sarà presentato in novembre al meeting annuale dell’American College of Rheumatology, tra i residenti della provincia di Reggio Emilia sono stati registrati nel corso di 20 anni, oltre 350 casi di arterite a cellule giganti, una delle forme più comuni di vasculite dei grandi vasi. La Reumatologia del Santa Maria Nuova attira pazienti con diversi tipi di vasculite da tutta Italia. 
 

Il Santa Maria consigliato dalla Vasculitis Foundation 

Il riconoscimento internazionale è giunto in particolare due anni fa, quando la Vasculitis Foundation, la principale associazione internazionale di pazienti affetti da vasculiti, ha inserito il Santa Maria Nuova tra gli Ospedali di eccellenza per la diagnosi e cura di tali patologie. “Ci fa molto piacere perché è un riconoscimento che viene direttamente dai pazienti – dice Carlo Salvarani, Direttore della Struttura di Reumatologia – ed è attualmente l’unico ospedale italiano della lista”.
 

La collaborazione con la Mayo Clinic di Rochester 

Questa punta d’eccellenza deriva da una collaborazione ventennale con uno dei più prestigiosi ospedali americani, la Mayo Clinic di Rochester, MN, USA, che nella classifica stilata da U.S. News sui migliori ospedali statunitensi nel 2014 si è classificata al primo posto assoluto. “Grazie al sostegno del Prof. Italo Portioli, andai per la prima volta alla Mayo Clinic nel 1993 come visiting clinician per un anno – racconta il dott. Salvarani – quando a capo della Divisione di Reumatologia c’era Gene Hunder, il massimo esperto mondiale di vasculiti. Mi sono occupato fin dall’inizio di arterite a cellule giganti e della polimialgia reumatica che spesso vi è associata”.
Dal 2004, al dott. Salvarani viene affidato il coordinamento di un progetto di ricerca della Mayo Clinic sulle vasculiti cerebrali, stavolta presso la Divisione di Neurologia, diretta da Robert Brown Jr. “La Mayo Clinic è il posto migliore al mondo per studiare queste patologie – spiega il dott. Salvarani – perché dispongono delle migliori strutture di neurochirurgia, neuropatologia e neuroradiologia”. Le vasculiti sono infatti patologie interspecialistiche per definizione.
Grazie al supporto del Santa Maria, il dott. Salvarani passa ogni anno gran parte delle sue ferie a Rochester per condurre progetti di ricerca, che negli ultimi anni hanno portato a più di 20 pubblicazioni sulle più prestigiose riviste internazionali, tra le quali spicca una review (*) ad invito sulla vasculite isolata del sistema nervoso centrale pubblicata da Lancet nel 2012. 
 

La ricerca sulle vasculiti al Santa Maria 

Il lavoro di ricerca e cura svolto al Santa Maria è in continuità con quanto fatto alla Mayo Clinic. “Grazie all’importante collaborazione con la Medicina Nucleare abbiamo progetti di ricerca attivi nell’ambito della diagnosi delle vasculiti tramite PET – dice il dott. Salvaranie organizziamo corsi annuali di richiamo internazionale sull’utilizzo dell’ecocolordoppler per la diagnosi precoce delle vasculiti dei grandi vasi. Un lavoro della ricercatrice Stefania Croci del Laboratorio dell’Infiammazione della struttura di Autoimmunità, Allergologia e Biotecnologie Innovative  sulle biopsie dell’arteria temporale è stato accettato per una comunicazione orale al convegno del American College of Rheumathology. Un altro punto di eccellenza della attività di ricerca della Reumatologia è la  Unità di Trials Clinici con l’importante supporto delle Dott.sse Olga Addimanda (responsabile) e Mariagrazia Catanoso e dell’infermiera di ricerca Emanuela Castagnetti; ad esempio, oltre che ad esserne uno dei centri coordinatori, siamo stati il centro che a livello internazionale ha reclutato più pazienti per un trial clinico (**) randomizzato sull’utilizzo di una molecola che blocca l’interleuchina 6, uno dei principali mediatori dell’infiammazione, per la terapia dell’arterite temporale”. 
 

La collaborazione con le altre strutture del Santa Maria 

I risultati raggiunti dal nostro Ospedale nella cura delle vasculiti sono dovuti a un processo di crescita che ha coinvolto in questi anni non solo la Reumatologia, ma anche molte altre strutture: “L’Anatomia Patologica, il Laboratorio di Autoimmunità con la ricerca degli anticorpi-specifici, la Radiologia  e la Medicina Nucleare sono decisivi per la diagnosi e il follow-up dei pazienti con vasculite, così come è fondamentale la collaborazione con la Neurologia e la Neuroradiologia per la diagnosi delle vasculiti cerebrali – spiega il dott. Salvarani – Inoltre, le vasculiti possono portare ad infiammazione oculare, interessamento polmonare, renale, cutaneo o danno trombotico, e dunque per una precoce e appropriata diagnosi e terapia è fondamentale la collaborazione con le Divisioni di Oculistica, Pneumologia, Nefrologia, Dermatologia, Centro della Coagulazione e Angiologia. Negli ultimi anni sono inoltre state sviluppate terapie innovative con agenti biotecnologici per la cura delle vasculiti. L’infusione di tali terapie e la gestione di tali pazienti richiedono competenze specifiche anche educazionali. Tale attività viene svolta nel Day Service/Day Hospital reumatologico grazie alla capacità e competenza delle due infermiere che vi operano, Franca Mesini ed Elisa Zobbi”.  
 
 

(*) Review
Una review è una pubblicazione che ha l’obiettivo di riassumere le conoscenze attuali della comunità scientifica su un determinato argomento. Non propone nuovi risultati sperimentali, ma organizza, analizza e discute i risultati pubblicati in altri studi. Alcune review sono di tipo sistematico, vale a dire che includono nell’analisi tutte le pubblicazioni che soddisfano determinati requisiti stabiliti a priori. Altre invece raccolgono soltanto i dati delle pubblicazioni ritenute più importanti dagli autori. Le riviste scientifiche più prestigiose pubblicano solo review “su richiesta”, ovvero affidate a coloro che l’editore reputa massimi esperti di un determinato argomento. 

 

(**) Trial (Studio) clinico
Gli studi clinici (detti anche clinical trial, o trial clinici) sono studi che testano la sicurezza e l’efficacia di nuovi interventi medico-sanitari. Ogni studio risponde a domande specifiche e ha l’obiettivo di trovare modi migliori per prevenire, diagnosticare e trattare una malattia. Gli studi clinici possono inoltre confrontare un nuovo trattamento con uno già disponibile.
Ogni studio clinico ha un protocollo che descrive come sarà condotto, quello che sarà fatto e perché ogni sua parte è necessaria. Ogni studio ha le sue regole su quali soggetti possono partecipare: alcuni studi hanno bisogno di volontari con una certa malattia, alcuni hanno bisogno di persone sane. Altri vogliono solo uomini o solo donne. Gli studi possono essere condotti in un solo centro (ospedale), o in più centri, anche in Paesi diversi. Prima di poter essere avviato, ciascuno studio deve ottenere l’approvazione del Comitato Etico competente per ciascun centro coinvolto.