Ictus e cocaina: un binomio sempre più frequente

Dalla scienza all’anima, una giornata multidisciplinare per capire come agire 

Clicca per accedere aI programmaI dati epidemiologici più recenti sottolineano l’aumento dell’utilizzo di cocaina come sostanza d’abuso nella popolazione e il concomitante aumento di patologie ad essa correlate quali ictus e infarto miocardico acuto.
È sulla consapevolezza della serietà di questi dati che, in qualità di responsabile della Stroke Unit del Santa Maria Nuova e di presidente della SINV (Società Interdisciplinare Neurovascolare), ho ritenuto utile creare un momento di confronto tra specialisti. L’evento ICTUS E COCAINA tenutosi nella sede dell’Arcispedale lo scorso 18 Giugno con il patrocinio SIMEU (Società Italiana di Medicina di Emergenza Urgenza) e la partecipazione di diversi professionisti qualificati ed approcci multidisciplinari, ha avuto questo scopo.
Dalla molecola alla cellula, dall’organo alla patologia, dall’approccio alla strategia, dall’empatia al recupero, sono stati posti i molteplici tasselli di un unico mosaico che ha il denominatore comune nella sostanza che crea la dipendenza ed il danno. La giornata ha visto un approfondimento in termini squisitamente scientifici dei meccanismi fisiopatologici e delle risposte neuronali indotte dalla cocaina, delle fondamenta del danno d’organo e tossicologico ad essa collegati, per terminare con un approccio concreto su “cosa fare”.
L’iniziativa, estesa a varie figure professionali, con obiettivi soprattutto didattici e di aggiornamento, attraverso la presentazione delle più innovative ricerche sul campo, ha incontrato largo consenso ed ha coinvolto un vasto uditorio, fortemente interessato e partecipe.
 
Gli interventi del Direttore del Reparto di Neurologia Norina Marcello e del Direttore generale dell’Ausl di Reggio Emilia Fausto Nicolini, che hanno aperto la giornata, hanno sottolineato l’incremento dell’abuso di sostanze e le patologie cerebrali correlate oltre che l’importanza della continuità assistenziale tra territorio e strutture ospedaliere. 
Gli approfondimenti sulla pratica ospedaliera sono stati sviluppati da Annamaria Ferrari, Direttore del PS Emergenza Urgenza dell’ASMN-IRCCS e Past President SIMEU, che ha evidenziato l’importanza di possedere nel Pronto Soccorso protocolli diagnostici terapeutici mirati al rapido riconoscimento dell’abuser e ha presentato i dati dell’esperienza reggiana, tracciando uno spaccato della realtà con la quale si confrontano i medici dell’emergenza.
Sulle lesioni d’organo che la cocaina esercita sul sistema nervoso centrale e sul cuore sono intervenuti rispettivamente Antonio Siniscalchi, Neurologo dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza, e Francesco Ciccirillo, Cardiologo del P.O. “V. Fazzi” di Lecce. Il primo, ha illustrato, tra le principali complicanze neurologiche, gli accidenti neurovascolari, l’epilessia, i disturbi del movimento e l’encefalopatia, condizioni a volte associate a disturbi cognitivi. È emerso che la cocaina può indurre sia ictus ischemici che emorragici; l’ictus ischemico è determinato nel 44% dei casi da interessamento dei grossi vasi, nel 22% da interessamento dei piccoli vasi con associati quadri clinici di vasculite, nell’11% da cause cardioemboliche, nel 9% da altre cause, tra le quali emergono le dissecazioni. 
Nella relazione del cardiologo, particolare attenzione è stata posta all’infarto miocardico acuto come principale complicanza dell’uso-abuso di cocaina ed è stato dimostrato che può indurre un deterioramento acuto della funzionalità, sia sistolica che diastolica anche in assenza di infarto. 
Dal punto di vista del neurologo di emergenza, ho posto in luce l’utilizzo della terapia fibrinolitica endovenosa in pazienti con ictus ischemico utilizzatori di cocaina. È questo un approccio molto dibattuto, dal momento che in letteratura sono riportati dati contrastanti relativi al temuto rischio di complicanze emorragiche. 
Di grande spessore è stata la lecture tenuta da Antonello Bonci, italiano di nascita e statunitense di adozione, attuale Direttore Scientifico del National Institute of Drug Abuse statunitense (NIDA, USA). Il Prof. Bonci ha presentato un suo studio recente pubblicato su Nature inerente la dipendenza da cocaina e la sua potenziale eliminabilità attraverso una specifica tecnica chiamata optogenetica, una nuova procedura di ingegneria genetica finalizzata all’azzeramento dell’interesse nei confronti della sostanza che si configura come “la rivoluzione delle neuroscienze”. Secondo gli esperimenti portati avanti nell’Istituto è possibile annullare comportamenti di dipendenza dalla cocaina nei ratti o, al contrario, scatenare uno stato compulsivo stimolando o inibendo una parte del cervello attraverso un raggio laser. La possibilità di analizzare territori neuronali in relazione alla loro funzionalità biochimica, apre una nuova porta sullo studio oltre che delle dipendenze, anche delle epilessie, della depressione e dei disturbi del movimento. 
 
Passando dalla Scienza all’Anima, con un taglio decisamente diverso, la giornata si è conclusa con le relazioni di Roberto Bosi, Direttore del SERT di Reggio Emilia, e di Don Giuseppe Dossetti, Presidente del CeIS (Centro di Solidarietà di Reggio Emilia). 
L’intervento di Bosi, con toni che sapevano di quotidianità, si è posto come una raccolta di “casi veri”, amalgamati tra loro da un collante di riflessioni ad ampio raggio. 
Densa di vissuto anche la testimonianza di Don Dossetti e del suo Centro reggiano che dal 1982 accoglie tossicodipendenti e conta dal 1984 su una comunità terapeutica ed attività di reinserimento sociale. Don Dossetti ha commentato come la pulsione ossessiva per la cocaina costituisca in definitiva la principale barriera che ostacola il recupero completo. L’abuser di cocaina, inizialmente collocato in una fascia sociale medio alta, è ora presente in tutti gli ambiti data la sempre maggiore accessibilità della sostanza. 
 
Le relazioni del convegno sono disponibili sul sito della SINV: www.sinv.it 
 
di Giovanni Malferrari
Responsabile Stroke Unit ASMN-IRCCS 
Presidente SINV - Società Interdisciplinare Neurovascolare