La valutazione del paziente oncologico attraverso la scala WHO per la mucosite del cavo oro-faringeo

Continua il viaggio nelle scale di valutazione delle Professioni Sanitarie

La Mucosite del cavo orale è riconosciuta come l’effetto collaterale peggiore nei pazienti sottoposti a chemioterapia e/o radioterapia. E’ una condizione dolorosa debilitante che ostacola la masticazione, la deglutizione e, a volte, la capacità di parlare, producendo ritardi nei tempi di cura e aumento dei costi.
Il fenomeno è tutt’ora un problema e, nonostante la grande mole di studi scientifici, non sono ancora disponibili valide opzioni di prevenzione o trattamento. 
 
Per “misurare” l’entità del fenomeno nei diversi contesti di cura, invece, la letteratura ha proposto nel corso degli ultimi trent’anni un’ampio ventaglio di scale. Le più utilizzate sono quelle di tipo “numerico” (WHO, NCI-CTC, ecc.) che assegnano un grado in base alla gravità di specifici segni o sintomi, sono di semplice utilizzo, hanno una forte propensione alla oggettività e alla riproducibilità. Scale di tipo “descrittivo” (OAG, Tardieu, ecc.) sono, invece, poco confrontabili, richiedono un “expertise” maggiore e interventi formativi per garantire una certa riproducibilità e univocità nelle rilevazioni. Esistono scale c.d. “miste” (OMAS) che affiancano ad un approccio descrittivo uno specifico punteggio numerico.
 
La più utilizzata a livello mondiale è quella della World Health Organization (WHO) messa a punto alla fine degli anni ’70. È una scala tuttora molto valida per le sue caratteristiche di semplicità, riproducibilità ed applicabilità nei molteplici contesti. Alla base vi è un punteggio (score) numerico che va da 0 a 4 sulla base di elementi oggettivabili, come il rossore e la presenza di ulcerazioni mucose, ed elementi funzionali (capacità di assumere cibi solidi e liquidi). È questa la scala utilizzata da anni all’interno del Dipartimento Oncologico e Tecnologie Avanzate dell’ASMN-IRCCS di Reggio Emilia. Tale metodica favorisce la raccolta di dati sull’incidenza, la severità e la durata media del fenomeno consentendo agli operatori sanitari di continuare a sviluppare protocolli e percorsi assistenziali quanto più adeguati alle necessità di cura dei pazienti.

All’interno del Dipartimento Oncologico, su mandato della Direzione delle Professioni Sanitarie dell’Azienda, sono stati messi a punto protocolli di ricerca sulla mucosite stilati sulla base della scala WHO, organizzati momenti formativi per il suo utilizzo nei contesti di cura e costruiti strumenti informativi per il paziente e la sua famiglia. L’utilizzo abituale di questo strumento in occasione delle procedure di preparazione dell’accreditamento europeo OECI dell’IRCCS Santa Maria Nuova (vedi Notizie n.2 - Novembre 2012) offrirà l’opportunità di proporre l’inserimento delle evidenze relative al fenomeno tra gli indicatori di qualità dell’assistenza.

L’utilizzo di uno strumento che è comune alla maggior parte dei centri mondiali specializzati nella ricerca e cura delle patologie oncologiche permetterà, inoltre, agli operatori sanitari e ricercatori dell’ASMN di confrontare i propri risultati con quelli di altri centri di assistenza.
 
di Stefano Botti
Infermiere S.C. Ematologia


 

GRADING WHO DESCRIZIONE
0 Nessun Sintomo
1 Irritazione (lieve fastidio) +/_ Eritema, nessuna ulcerazione
2 Eritema, Ulcere, Alimentazione solida possibile
3 Eritema, Ulcere, Solo dieta liquida (alimentazione solida non possibile)
4 Mucosite estesa, Alimentazione non possibile










 

Scala WHO per la misurazione della mucosite del cavo oro-faringeo


Nei precedenti numeri della newsletter erano state trattate le seguenti scale: