Linfomi B
Linfoma di Hodgkin
Benedetta Donati, Cristian Ascione, Federica Torricelli
Il linfoma di Hodgkin classico (cHL), una volta considerato una malattia incurabile, è ora identificato come uno dei tumori con più alto successo terapeutico. Attualmente la sfida clinica principale risiede nel raggiungimento del miglior compromesso tra controllo della malattia e ridotta possibilità di eventi tardivi. La nostra attività in questo settore mira a identificare nuovi strumenti prognostici per migliorare la personalizzazione e l’efficacia delle terapie.
Un approccio radiogenomico integrato per anticipare la progressione del cHL.
Considerata come un indicatore di chemorefrattarietà, nel cHL la FDG-PET è attualmente utilizzata per definire la risposta alla terapia di prima linea e per adattare di conseguenza il proseguimento del percorso terapeutico. Tuttavia il suo impatto prognostico è limitato dalla mancanza di criteri accurati. In questo progetto miriamo a utilizzare un approccio radiogenomico, integrando diversi parametri di imaging forniti dalla scansione FDG-PET con il profilo trascrittomico in un'ampia coorte di pazienti cHL, con l'idea di sviluppare e validare un modello prognostico integrato per identificare in anticipo i pazienti con malattia aggressiva.
Seguire l'evoluzione temporale dei cHL mediante profilazione genetica profonda con la biopsia liquida
L'evoluzione temporale delle lesioni tumorali è accompagnata dall'acquisizione e/o dall'espansione di caratteristiche molecolari vantaggiose per la cellula, che sono però difficili da individuare a causa dell'accesso limitato al materiale biologico al momento della progressione. La biopsia liquida, basandosi su un semplice prelievo di sangue, garantisce una misurazione non invasiva, altamente sensibile e completa delle caratteristiche genetiche e molecolari della lesione tumorale durante la progressione. Stiamo sviluppando un approccio di biopsia liquida mediante sequenziamento di nuova generazione, per definire il profilo delle mutazioni genetiche che caratterizzano la progressione del cHL e valutare conseguentemente l’accuratezza di questo approccio nell’anticipare la progressione della malattia.
Il linfoma follicolare
Benedetta Donati, Cristian Ascione, Federica Torricelli, Veronica Manicardi
Il linfoma follicolare (FL) è il più frequente tra i linfomi indolenti. Sebbene la malattia sia associata ad un’ottima prognosi, è caratterizzata da un decorso clinico recidivante e remittente che circa nel 3% dei casi esita in trasformazione in linfoma aggressivo. Pertanto, l’identificazione di marcatori prognostici in grado di monitorare l’evoluzione della malattia e di individuare i pazienti ad alto rischio di progressione rimane un’urgente necessità clinica.
Valutazione del ruolo della biopsia liquida nella caratterizzazione molecolare dei pazienti affetti da linfoma follicolare
Le principali evidenze scientifiche relative all’ utilizzo della biopsia liquida nelle malattie linfoproliferative derivano da studi condotti in linfomi B aggressivi. L'utilizzo di questo approccio nei linfomi follicolari potrebbe assumere valore diagnostico e prognostico e potrebbe rappresentare un prezioso strumento di monitoraggio della malattia minima residua.
L’obiettivo principale dello studio è verificare che l’analisi del DNA libero circolante mediante biopsia liquida nei pazienti con linfoma follicolare possa fornire informazioni relative alla presenza della malattia. Lo studio prevede dapprima la determinazione della quantità e della qualità di DNA tumorale libero circolante presente nel plasma dei pazienti e successivamente l’analisi delle mutazioni genetiche specifiche del linfoma follicolare. Inoltre, valuteremo la possibilità di ottenere informazioni aggiuntive circa le caratteristiche della neoplasia attraverso la biopsia liquida, paragonando le caratteristiche molecolari identificate nel plasma con quelle presenti nel tessuto linfonodale.
Ultimo aggiornamento: 01/10/24