Medicina di precisione e bersagli molecolari del cancro

Se ne parla domani, Giovedì 12 Dicembre, a Palazzo Rocca Saporiti in un nuovo appuntamento del ciclo Gained in Translation, il guadagno della ricerca traslazionale

Reggio Emilia, 11 Dicembre 2013

La medicina di precisione consente oggi di calibrare l’intervento farmacologico sulle caratteristiche specifiche della malattia tumorale. Le terapie personalizzate permettono, inoltre, di poter scegliere le strategie d’intervento più efficaci e meno impegnative per il paziente. 
Questo il focus del seminario “Quali terapie? Interrogare i bersagli molecolari del cancro” in programma Giovedì 12 dicembre alle ore 15.00 nella sede di Palazzo Rocca Saporiti in viale Murri 7 a Reggio Emilia. 
L’incontro fa parte del ciclo di eventi di formazione Gained in Translation – Il guadagno della ricerca traslazionale, promossi dal Dipartimento Infrastruttura Ricerca e Statistica dell’ASMN – IRCCS, ideati da Adriana Albini insieme a Lucia Mangone, cui prendono parte alcuni dei più illustri luminari italiani sull’oncologia e le tematiche correlate.
 
Tra i relatori dell’incontro ci sarà Giampaolo Tortora, Ordinario di Oncologia Medica presso l’Università di Verona. Il Prof. Tortora presenterà gli studi che ha condotto sui nuovi farmaci antitumorali a bersaglio molecolare: a differenza dei farmaci chemioterapici tradizionali, che sono a-specifici, questo tipo di molecole è prodotto specificamente per colpire un determinato “bersaglio”, ad esempio un recettore della cellula neoplastica indispensabile per la crescita del tumore. Se il farmaco colpisce il bersaglio, il tumore rallenta o si ferma.
 
Nella seconda parte dell’incontro interverrà Roberto Labianca, Direttore del Dipartimento di Oncologia ed Ematologia dell’Azienda Ospedaliera Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Il Dott. Labianca parlerà delle nuove possibilità di trattamento del tumore al colon: “Le terapie sono sempre più mirate – spiega il Dott. Labianca – oggi abbiamo la possibilità di scegliere tra diverse strategie: continuare, ad esempio, il trattamento in modo costante oppure fare delle pause terapeutiche”. Nei casi in cui è possibile, ciò vuol dire dare più libertà al paziente in un momento molto delicato: “La tendenza degli ultimi anni – conclude – è quella di cercare di alleggerire, per quanto possibile, il carico sul paziente senza danneggiare il risultato della terapia”. 
 
In conclusione ci sarà l’intervento di Vincenzo Bronte, Ordinario di Immunologia presso l’Università di Verona. Il Prof. Bronte presenterà gli studi della sua équipe sui meccanismi di dialogo tra cellule neoplastiche e normali cellule del sangue. “Il tumore istruisce, in qualche modo, i globuli bianchi a creare una specie di barriera protettiva – spiega il Prof. Bronte – Questa barriera, composta da cellule e sostanze chimiche, impedisce al sistema immunitario di riconoscere ed eliminare le cellule della neoplasia. In questi anni ci siamo occupati di approfondire i meccanismi molecolari legati al metabolismo cellulare che spiegano come tale barriera venga creata. Lo scopo finale è contrastare uno o più di queste dinamiche per dare possibilità di efficacia alla risposta immunitaria”.
 
Modereranno l’incontro due professionisti dell’Ospedale: Corrado Boni, Direttore della Struttura Complessa di Oncologia, e Giovanni Fornaciari, Direttore della Struttura Complessa di Medicina III dell’ASMN-IRCCS di Reggio Emilia.
Il seminario è gratuito ed aperto a tutti. Per maggiori informazioni contattare la segreteria del Dipartimento allo 0522-296979.
 
L’Ufficio Stampa

Allegato: Locandina

Ultimo aggiornamento: 11/12/13