Meditazione mindfulness e comunicazione operatore-paziente
Continua il ciclo dei seminari Grand Rounds in Psicologia
L’utilizzo delle tecniche di mindfulness per affrontare la patologia cronica ed il dolore fisico ed i fondamenti della comunicazione tra operatori e pazienti sono stati i temi al centro di due appuntamenti del ciclo Grand Rounds in Psicologia organizzato dal Dipartimento Infrastruttura Ricerca e Statistica dell’Azienda Ospedaliera IRCCS.
L’impiego delle strategie Mindfulness nella patologia cronica
Il relatore Dottor Giovanni Zucchi, psicologo psicoterapeuta Presidente ACT (Acceptance and Commitmen Therapy), è stato affiancato dal Dott.ssa Laura Torricelli, psicologa psicoterapeuta consulente del Reparto di Otorinolaringoitria del Santa Maria Nuova.
La mindfulness è definita come la capacità di prestare attenzione volontariamente e in modo non giudicante all’esperienza del momento presente. Tale abilità si coltiva con la pratica della meditazione di consapevolezza ovvero rivolgendo deliberatamente l’attenzione alle sensazioni corporee, in particolare al respiro.
I protocolli basati sulla mindfulness sono percorsi di gruppo di 8 settimane in cui i partecipanti sono invitati alla pratica quotidiana della meditazione. Si tratta di protocolli che non sostituiscono le terapie mediche e psicologiche, ma si integrano ad esse.
L’efficacia dei training di mindfulness è stata ampiamente documentata dalle neuroscienze. In uno studio del 2011 Hölzel BK ed al. dimostrano come la pratica di mindfulness sia associata a cambiamenti nella concentrazione di materia grigia nelle regioni del cervello coinvolte nei processi di apprendimento, memoria, regolazione emotiva.
Nel dolore cronico questo approccio si rivela preziosissimo poiché consente al paziente di porsi in una prospettiva nuova e diversa rispetto alla propria sofferenza.
Sono stati moderatori il Dott. Antonino Pistilli, Direttore Anestesia e Rianimazione ASMN IRCCS di Reggio Emilia e la Dott.ssa Fulvia Rossi,Dirigente Medico Reumatologia ASMN IRCCS di Reggio Emilia.
La Comunicazione paziente-operatore: informazioni, pensieri ed emozioni
La tematica trattata ha visto i relatori dott. Marco Venturino, Direttore Divisione Anestesia e Rianimazione e Blocco Operatorio IEO di Milano e la professoressa ed autrice Lucia Fontanella. Erano moderatori il dottor Ermanno Rondini, dirigente medico dell’Oncologia di Reggio Emilia e la dottoressa Laura Scaltriti, responsabile DH Oncologico di Guastalla.
La buona comunicazione, afferma Marco Venturino, non solo è importante ma necessaria ed in quanto tale deve essere continua, reiterata, aggiornata ed onesta.
Tra i diversi fattori che rendono critica una comunicazione spiccano nella quotidianità degli scambi relazionali e comunicativi il Tempo, la Capacità e la Voglia.
La relazione e la comunicazione devono essere intese e vissute come parte integrante del percorso di cura, ma ad oggi non ne siamo ancora conviti e per questo si dà ancora un peso ed un’importanza differente all’atto medico ed alla comunicazione col paziente e familiare.
La professoressa Fontanella ha trattato gli aspetti della “comunicazione diseguale”, definendola una comunicazione squilibrata e per sua natura non funzionale. Dunque, la comunicazione diseguale avviene quando il potere tra i due interlocutori è diverso e c’è uno sbilanciamento nel possesso dello spazio, del tempo e della lingua. In un contesto ospedaliero tale squilibrio può divenire intollerabile.
Ultimo aggiornamento: 23/04/13