Tumore al Polmone: uno studio identifica le cellule del sistema immunitario che “tradiscono”
Studio dell’AIRC per capire i meccanismi di comportamento delle cosiddette natural killer

Identificare le cellule traditrici, capire quali meccanismi le regolano e trovare un modo per ricondurle alla loro missione originaria: sono questi gli obiettivi di uno studio condotto presso l’IRCCS MultiMedica di Milano, guidato dal Prof. Douglas Noonan, dell'Università dell'Insubria, insieme alla dott.ssa Adriana Albini, Direttore del Dipartimento Infrastruttura Ricerca e Statistica dell'ASMN e presidente della Fondazione MultiMedica Onlus, in collaborazione con l’Università degli studi dell’Insubria, l’Ospedale di Circolo-Fondazione Macchi e l’Università degli Studi di Messina con il Prof. Guido Ferlazzo.
I risultati dello studio, sostenuto dall'AIRCS - FIRC attraverso una borsa di studio per il giovane ricercatore Antonio Bruno, sono stati pubblicati sul prestigioso Journal of the National Cancer Institute (JNCI), la più citata rivista internazionale di oncologia medica e traslazionale.
Questa ricerca è particolarmente importante perché evidenzia in modo dettagliato quali possono essere i meccanismi che costringono un particolare tipo di cellule immunitarie, dette Natural Killer (NK), “naturalmente” orientate alla distruzione dei tumori, a svolgere una funzione pro-tumorale, favorendo in special modo la progressione e l'angiogenesi, cioè la formazione di vasi sanguigni con i quali il tumore può rifornirsi di ossigeno e quindi crescere.
“Abbiamo identificato - spiega la dott.ssa Albini - un sottogruppo di cellule NK che si infiltrano nelle neoplasie polmonari e non sono più attive nei confronti delle cellule tumorali, anzi, addirittura producono diversi fattori pro angiogenici, quali il VEGF, il PlGF e IL-8. In questo modo - prosegue - le cellule NK inducono il reclutamento e l’attivazione delle cellule endoteliali in sede tumorale, favorendo il fenomeno dell’angiogenesi, necessario affinché il tumore possa assicurarsi ossigeno, nutrienti e vie di disseminazione nell’organismo. Da difensori diventano attaccanti per la squadra nemica, quella del cancro e perdono la ‘licenza di uccidere’ i tumori”.
La ricerca di questo team non si ferma solo al tumore del polmone e grazie ad una preziosa collaborazione con i clinici dell’Università dell’Insubria, stanno estendendo i loro studi anche ad altre neoplasie solide, quali il carcinoma colon-rettale e mammario ed ematologiche, quali il mieloma multiplo.
Conclude così la Dr.ssa Adriana Albini: “Stiamo inoltre valutando come poter rieducare le cellule NK tumorali in modo da ripristinare la loro attività citolitica nei confronti dei tumori. Per fare questo stiamo conducendo studi atti a valutare come la combinazione di chemioterapici, citochine e sostanze di derivazione naturale possa contribuire al ripristino delle funzioni ‘normali’ da parte delle cellule NK ‘angiogeniche’ infiltrate nei tumori”.
Studio pubblicato sul Journal of the National Cancer Institute (JNCI), la più citata rivista internazionale di oncologia medica e traslazionale: Bruno A, Ferlazzo G, Albini A, Noonan DM, A Think Tank of TINK/TANKs: Tumor-Infiltrating/Tumor-Associated Natural Killer Cells in Tumor Progression and Angiogenesis, J Natl Cancer Inst. 2014 Sept;106(8). pii: dju200. Impact factor 15
La ricerca è stata sostenuta da AIRC, Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro
Ultimo aggiornamento: 22/09/14