Visita di parenti e amici e assistenza ai pazienti

Un periodo di degenza ospedaliera spesso determina una sostanziale modifica delle abitudini di vita del paziente e dei suoi familiari: per tale motivo le visite o l’assistenza continuativa rappresentano una occasione per rendere meno disagevole la permanenza in ospedale. Al tempo stesso l’ambiente ospedaliero e le condizioni cliniche dei pazienti richiedono una equilibrata ponderazione tra le esigenze di socialità e quelle di cura, di assistenza e di sicurezza dei pazienti. Per questo motivo, a prescindere dagli orari di visita definiti in ogni reparto, ciascuna situazione merita di essere valutata nell’ottica di questo rapporto rischio/beneficio.
In ogni caso è consigliato ricevere poche persone per volta e negli orari indicati all’ingresso di ogni reparto, non sostare in stanza in più di un visitatore per paziente in modo da non disturbare gli altri pazienti, non portare in reparto i bambini al di sotto dei 12 anni come forma di tutela nei loro confronti, per motivi igienici.
In casi particolari il medico o il coordinatore del reparto possono autorizzare la presenza di familiari o di personale di fiducia identificato dai famigliari stessi (badanti o operatori di assistenza privata), oltre gli orari di visita del reparto, per assistere un paziente in modo continuo.

 

Il coordinatore infermieristico è il riferimento per qualunque necessità ed informazione e per il rilascio del permesso. Questo tipo di assistenza consiste nel sostegno al paziente per la compagnia, la conversazione, la tranquillità psicologica e le piccole commissioni quotidiane (supporto psicologico-affettivo-relazionale).
Tale assistenza non sostituisce in alcun modo quella specificamente sanitaria che viene garantita dal personale medico, infermieristico e tecnico che ne conserva la diretta responsabilità.
 

Ultimo aggiornamento: 07/11/25