Alcolizzazione percutanea epatica (PEI)

La PEI consiste nella iniezione di alcool al 95% all’interno di noduli di peatocarcinoma (HCC) con conseguente necrosi coagulativa cui segue la fibrosi. L’etanolo esercita effetti anche sull’endotelio, causando aggregazione piastrinica con secondaria trombosi del microcircolo tumorale e quindi ischemia tissutale.
Selezione dei pazienti: la PEI viene presa in considerazione per pazienti con piccoli HCC, che non sono condidabili alla resezione chirurgica a causa della loro scarsa riserva funzionale epatica.
La ricorrenza locale è comune per tumori con diametro > 5 cm, pertanto la PEI non viene generalmente consigliata nei tumori voluminosi.
Sono riportate ricorrenze locali fino al 38% per tumori fino a 3 cm di diametro. A causa di questo alto numero di recidive, del dolore associato alla procedura e della necessità di molteplici sedute, la PEI viene considerata solo per pazienti con noduli di diametro < 2 cm .
Controindicazioni: la PEI non viene in genere presa in considerazione nei pazienti con malattia neoplastica a diffusione extraepatica, trombosi neoplastica della vena porta, cirrosi epatica con scarsa riserva funzionale (classe funzionale C secondo Child-Pugh), alterazioni emocoagulative (tempo di protrombina > 40% rispetto la norma) o piastrinopenia severa (< 40.000/mmc).
Modalità di effettuazione: per le lesioni di piccolo diametro può essere effettuata in regime di Day Hospital, con multiple sessioni separate di iniezioni di alcool (p. es. 1-2 volte alla settimana, con iniezioni da 1 a 8 ml di alcool, per un totale di 4-12 sessioni).
In alternativa può essere utilizzata una tecnica “one-shot”, in regime di ricovero ordinario e con l’assistenza anestesiologica, in cui viene iniettata una quantità maggiore di alcool con multiple iniezioni in una unica sessione.
La eventuale necessità di ulteriori trattamenti può essere stabilita con ecografia con mezzo di contrasto (CEUS)  o con Tomografia computerizzata  con mezzo di contrasto.
 
Risultati ottenibili: nei tumori con diametro < 5 cm la ablazione completa è ottenibile nel 70-75% dei casi, mentre per tumori con diametro compreso tra 5 e 8 cm la ablazione completa si ha nel 60% dei casi. Tuttavia, nei tumori di diametro > 3 cm la recidiva locale è alta, determinando un limite alla utilità della PEI in questi tumori.
Possibili complicanze: generalmente è ben tollerata. Possono tuttavia verificarsi effetti collaterali, tra i quali i più frequenti sono il dolore localizzato dovuto alla necrosi locale e l’irritazione peritoneale generalizzata da spandimento di alcool. Complicanze severe, che sono più rare (in meno del 5% dei casi) sono l’emorragia intraperitoneale, l’insufficienza epatica, la fistola biliare, l’infarto epatico, l’ipotensione, l’insufficienza renale.
La PEI può essere associata ad altri tipi di terapie loco-regionali (p.es chemioembolizzazione).

Ultimo aggiornamento: 02/02/09