Alcune considerazioni in merito all’articolo pubblicato in data odierna dal Resto del Carlino dal titolo “Automedica, si mobilitano i sanitari”

20/07/23

Alla redazione de Il resto del Carlino 

   

Premesso che la libertà di espressione è sacra e l’ascolto da parte delle istituzioni è un atto dovuto, stupisce 
un po' che dopo incontri pubblici, sui tavoli istituzionali e in altre sedi in cui si è spiegato il significato della riorganizzazione della rete dell’emergenza urgenza, dovuta ad un miglioramento dell’assistenza, ottimizzando le risorse tecnologiche e soprattutto quelle umane, che come tutti sanno sono scarsissime, giungano richieste di operatori e cittadini che chiedono di ripristinare la situazione precedente, apparentemente senza tenere conto del contesto profondamente mutato negli ultimi anni. 


Ricordiamo che è la centrale operativa 118 di Parma a definire quale mezzo deve intervenire nei tempi più rapidi e l’obiettivo è sempre quello di fare tutto il possibile per salvare vite. Quindi i cittadini non dovrebbero preoccuparsi da dove arriva il mezzo di soccorso, ma che arrivi nei tempi previsti dai protocolli e dalle linee guida e la nostra organizzazione rispetta perfettamente questi standard; inoltre i primi giorni di attività dell’automedica a Novellara hanno confermato la validità di questa scelta. Può essere utile ricordare che, prima dello spostamento dell’automedica a Novellara, l’automedica di Correggio era attiva 12 ore al giorno, mentre l’autoinfermieristica, tuttora operativa, è attiva 24 ore al giorno. Inoltre i primi giorni di attività dell’automedica a Novellara hanno confermato la validità di questa scelta. Di fatto, quindi, si tratta del primo tassello di una riforma più complessiva, che sarà attuata gradualmente. Per ora, nulla cambia per i cittadini.  

 
Confermiamo la nostra totale disponibilità all’ascolto e al confronto, ma occorre partire da un punto fermo, che è alla base di ogni sistema evoluto di assistenza in emergenza urgenza: la scelta della tipologia del mezzo di soccorso, della composizione dell’equipaggio e la sua provenienza sono prerogativa esclusiva della Centrale Operativa 118, il cui obiettivo è garantire la risposta più adeguata e tempestiva possibile, senza confini di natura territoriale. 
Se così non fosse, più emergenze concomitanti nello stesso territorio verrebbero gestite in sequenza in base all’ordine di chiamata, con rischi inaccettabili per i cittadini, proprio per le patologie più gravi: quelle in cui il fattore tempo è determinante per la salute del paziente. 

  
L’ufficio stampa
 


Ultimo aggiornamento: 20/07/23