Effetti collaterali

I rischi potenziali di questo esame sono unicamente legati alla dose di radiazioni assorbita dal corpo durante lo studio PET (esposizione a radiazioni ionizzanti).

La rapida emivita del radiogallio (tempo necessario affinché la radioattività presente si riduca della metà) non pone rilevanti limitazioni al contatto con altri individui: si consiglia unicamente di evitare il contatto ravvicinato e protratto con i bambini o con le donne gravide nelle 8 ore successive all’esecuzione dell’esame.

L’esposizione complessiva a tali radiazioni durante il corso dell’esame sarà di poco superiore alla dose annuale di radioattività a cui è mediamente esposta la popolazione Italiana, per cui il rischio a cui si espone il paziente è ritenuto trascurabile e di tipo probabilistico.

Alle dosi impiegate per eseguire questo esame non esistono rischi di tossicità o di reazioni avverse.

L’utilizzo delle radiazioni ionizzanti (raggi X o raggi Gamma) in campo medico (radiografie, TAC, scintigrafie e PET) è consentito ma regolato da severe e complesse disposizioni legislative che rendono minimo, sui pazienti, il potenziale rischio conseguente a tali irradiazioni.

I vantaggi ottenuti in termini diagnostici eseguendo tali esami (scoperta della malattia e guida alle cure) superano peraltro abbondantemente gli ipotetici svantaggi. 

Ultimo aggiornamento: 06/04/12