I Disturbi del comportamento alimentare nei giovani sono raddoppiati durante il lockdown

Ragazze e ragazzi sempre più giovani di 12, 13 anni che arrivano ai Servizi sottopeso e in condizioni organiche gravi. Troppe impreviste novità tutte in una volta, in un anno, quello del COVID 19, che li ha sorpresi in piena adolescenza, un’età in cui si tende ad aumentare la distanza dai genitori ed è fondamentale muoversi, fare sport e confrontarsi con i coetanei. “Le molte e inaspettate privazioni – spiega la Responsabile del Programma dei Disturbi del comportamento alimentare (DCA) dell’Ausl di Reggio Emilia Anna Maria Gibin – hanno pesato enormemente sui giovani e purtroppo abbiamo visto che i disturbi del comportamento alimentare in un anno sono raddoppiati, soprattutto nella fascia d’età 12-14 anni”. Per fare fronte alle esigenze determinate dal periodo contingente l’Ausl di Reggio Emilia è in prima linea con i suoi professionisti e i servizi di consulenza dedicati nell’ambito del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze patologiche anche grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie e del sito internet aziendale.

 

Ecco qualche dato alla vigilia della “Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla” promossa dalle società scientifiche SISDCA– Società Italiana per lo Studio dei Disturbi del Comportamento Alimentare e SIRIDAP– Società Italiana di Riabilitazione Interdisciplinare Disturbi Alimentari e del Peso, dedicata ai disturbi della nutrizione e dell’alimentazione che si svolge Lunedì 15 marzo e a cui aderisce anche l’Ausl di Reggio Emilia.

 

Complessivamente nel 2020 sono 163 i nuovi accessi negli ambulatori del DCA della provincia di Reggio Emilia. Contando anche questi a oggi i pazienti in carico al servizio sono 305 in totale di cui 21 maschi e 284 femmine. Di questi 126 sono anoressie e 122 sono disturbi alimentari non specificati e tra questi ultimi molti sono casi di disturbo da evitamento o restrizione di cibo, quindi ben 248 hanno presentato problemi di denutrizione. Sul totale dei pazienti seguiti per disturbi del comportamento alimentare 211 hanno dai 12 ai 30 anni.

 

PASTI ASSISTITI

Se parliamo della fascia 15-30 anni i pasti assistiti che hanno lo scopo di fare sviluppare la motivazione alla cura di sé e sostenere i pazienti nella gestione dell’ansia derivata dal consumo del cibo nel 2020 sono stati 1.294. Con il COVID si sono svolti per via telematica con i pazienti che sono stati seguiti tramite il web dalla dietista e dalla psicologa. Nel 2018 i pasti assistiti in ospedale erano svolti nelle stanze dedicate al day service ed erano stati 663.

 

RICOVERI

Nel 2020, nella fascia d’età 15-30, i ricoveri collegati a DCA sono stati 15. Di questi 14 femmine e 1 maschio. Nel 2019: i ricoveri erano stati 7. Di questi 6 femmine e 1 maschio. Non solo. Tra il 2019 e il 2020 sono aumentati i pazienti in fascia d’età 12-14 anni, passando da 8 a 26 (225% in più) con un piccolo aumento anche nella fascia 15-18. E il dato significativo e allarmante è che hanno avuto accesso ai Servizi giovani in condizioni organiche molto gravi e notevolmente sottopeso.

 

“Si tratta di numeri che debbono farci riflettere – sottolinea la dottoressa Gibin -. Per i più giovani è stato molto faticoso adattarsi a momenti di importanti e improvvisi cambiamenti e ora nel 2021 si aggiunge il fatto che tutto l’isolamento non è bastato e quindi il pensiero e la prospettiva del futuro sono più difficili da sopportare. Alla privazione della libertà si aggiunge il senso di precarietà. Ai genitori che mi chiedono cosa fare per prevenire che il disagio non si trasformi in qualcosa di più rispondo che non è pensabile che un evento di questa portata come la Pandemia e ciò che ne è conseguito non comporti momenti di crisi. Occorre essere flessibili e tolleranti, aggiustare di volta in volta, perché le reazioni dei ragazzi sono diverse. E’ fondamentale in primis creare equilibri dinamici con noi stessi e in famiglia che ci aiutino a tenere duro”.

 

L’Ufficio Stampa


Ultimo aggiornamento: 04/10/21