In risposta al reclamo del Signor P.B.

16/05/22

Alla redazione de Il Resto del Carlino

 

Alcune informazioni in merito al reclamo del Signor B.P. in merito al suo accesso in Pronto Soccorso all’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia.
Il Signor B.P. giungeva autonomamente al Pronto Soccorso dell’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia alle ore 00.31 del giorno 12/05/2022. All’arrivo in Pronto Soccorso veniva preso in carico dal personale di triage che, dopo aver raccolto il suo racconto (“Dolore fianco sinistro, pregresse coliche renali. Riconosce il dolore. Sofferente”), rilevava i parametri vitali e il livello del dolore con apposita scala di valutazione, assegnando un codice di priorità “azzurro”, in una scala che va da bianco, verde, azzurro, arancione e rosso, sulla base della gravità.
A seguito della valutazione compiuta, considerando la situazione di forte congestione delle Aree gestionali del Pronto Soccorso ed in funzione della richiesta da parte del sig. B.P. di poter avere terapia antidolorifica, l’infermiere di triage somministrava paracetamolo, come previsto dal protocollo di gestione del dolore. 
Alle ore 01:24 veniva eseguita rivalutazione di triage e stante il lieve miglioramento (scala del dolore 8, alla valutazione precedente era 10), al termine della somministrazione di paracetamolo veniva confermato il codice azzurro ed infuso ketoprofene endovenoso. 
Alle ore 02:12 veniva eseguita una terza rivalutazione con riscontro di significativo miglioramento della sintomatologia dolorosa e conseguente riattribuzione di priorità a “codice verde”, quindi con livello di gravità diminuito. Il Signor P.B. veniva quindi collocato in attesa di valutazione medica all’interno dell’Area a media intensità del Pronto Soccorso (ore 03:30), avendo peraltro già eseguito il prelievo per gli esami del sangue, come previsto dal protocollo del dolore addominale.
Alle ore 05:54 viene eseguita ulteriore rivalutazione ad opera dell’infermiere in turno con conferma di stabilità del quadro e del dolore. Infine, il sig. P.B., come si evince dal diario clinico, alle ore 06:30 decideva autonomamente e contro il parere dei sanitari di allontanarsi prima della visita medica. 
Come ogni notte, anche nella serata in cui il cittadino era al Pronto Soccorso, il numero dei pazienti presenti era molto elevato, con alcuni casi clinici estremamente gravi che hanno richiesto non solo tanto personale di assistenza, ma anche un lungo tempo per la presa in carico.
Quella notte erano infatti presenti 89 pazienti con i seguenti codici di priorità:

 

  • Codice Bianco:            12
  • Codice Verde:              44
  • Codice Azzurro:           26
  • Codice Arancione:         5
  • Codice Rosso:               2

                                                                                                                                                          
Come si può evincere da quanto sopra esposto, il sig. P.B non è stato “abbandonato per quasi 2 ore senza terapia”, ma al contrario è stato valutato ben 4 volte da personale infermieristico altamente qualificato, che ha correttamente somministrato la terapia prevista dai protocolli sanitari per questi quadri clinici e ha eseguito gli esami del sangue preliminari alla visita medica.  
 
Ovviamente dispiace che l’attesa per la visita medica sia stata prolungata, ma non è dipesa dalla disorganizzazione del servizio, bensì dalla sproporzione tra numero di cittadini presenti al Pronto Soccorso e numero di medici specialisti in servizio. Del resto, è ormai purtroppo quotidianamente sulla cronaca nazionale che i Pronto Soccorsi sono in grave sofferenza per la mancanza di medici specialisti. In ogni caso, se il paziente avesse atteso, sarebbe stato sottoposto a visita medica e agli ulteriori accertamenti utili e necessari per completare la diagnosi.  
E’ del tutto evidente che, sulla base di tutto quanto sopra, non potremo rimborsare il costo delle spese mediche sostenute in un centro privato.

 

L’Ufficio Stampa


 


Ultimo aggiornamento: 17/05/22