L’acufene colpisce il 15% della popolazione adulta con un’incidenza in crescita dopo la pandemia. La patologia sarà al centro di un Convegno organizzato dall’Ausl IRCCS di Reggio Emilia

16/06/22

L’Acufene, quel disturbo che non ti consente di dormire, leggere o concentrarti colpisce in Italia il 15% della popolazione adulta. Nel 4% dei casi assume carattere di particolare severità (2 milioni 400mila persone). La recente pandemia, caratterizzata da un virus ad alta neurotropicità, ha provocato anche danni a livello del sistema uditivo di diverse persone colpite da Covid 19 con aumento dei casi di soggetti con acufene o peggioramento degli acufeni in soggetti già portatori del disturbo. 


Il rumore cronico provocato dall’acufene può interferire con la normale vita di relazione e con le altre attività quotidiane: tutto questo fa sì che il malato, specie se è già predisposto, possa scivolare verso uno stato di depressione. Non esistono ancora soluzioni farmacologiche o chirurgiche, ma solo strumenti e strategie proposti dagli specialisti in un trattamento integrato chiamato TRT (Tinnitus Retraining Therapy) per favorire la convivenza con il sintomo.


Per parlare della patologia e dei trattamenti a disposizione per affrontarla, la Struttura Semplice Dipartimentale di Audiologia – Otochirurgia dell’Ausl IRCCS di Reggio Emilia organizza un appuntamento sabato 18 giugno a Palazzo Rocca Saporiti. Nell’ambito dell’evento si illustrerà l’importanza sociale della patologia legata in particolare alla incidenza del sintomo, al grande disagio che provoca con ricadute sullo stato psicologico dei soggetti e alla forte richiesta di cura. Nel convegno ci si soffermerà in particolare sull’esperienza del Centro Acufeni di Reggio Emilia che è uno dei pochi presidi pubblici in Italia a occuparsi di acufeni e in cui collaborano Audiologi e Psicologi.
“Il centro - spiega il dottor Giovanni Bianchin, Responsabile della Struttura di Audiologia e Otochirurgia dell’Ausl e Coordinatore del Tavolo Regionale per le Disabilità Uditive - segue circa 250 nuovi utenti ogni anno. Questi entrano in un percorso di terapia e controlli che dura in media 12 - 18 mesi. La terapia si basa sulla correzione della ipoacusia che genera l’acufene e nell’ottenere una soppressione del disturbo attraverso un’attività di mascheramento sonoro. A questo si associa la terapia psicologica mediante la tecnica della mindfulness. Si tratta di una terapia di gruppo innovativa per affiancare e integrare il già esistente percorso di riabilitazione rivolto a pazienti che soffrono di acufeni”. 


Con il termine mindfulness si intende la capacità di rivolgere un’attenzione consapevole e intenzionale alla propria esperienza concentrandosi sul momento presente. I protocolli basati sulla mindfulness prevedono l’utilizzo di tecniche di meditazione per imparare a rapportarsi diversamente con la sofferenza fisica e psichica. Lo scopo della pratica è prendersi cura di se stessi in modo più profondo. Diversi studi hanno dimostrato che l’utilizzo costante di tali esercizi di meditazione ha profondi effetti sulla salute fisica e mentale, tanto che le più importanti organizzazioni mondiali dedicate ai temi della salute hanno incluso la mindfulness tra le terapie raccomandate dai sistemi sanitari governativi. 


La formula del Corso è quella intensiva della “full immersion”, con lezioni, esercitazioni pratiche, presentazione e discussione di casi clinici con un corpo docente composto, oltre che dal team che opera nella Struttura di Audiologia ed Otochirurgia, da alcuni tra i maggiori esperti nazionali nelle rispettive discipline. Si rivolge a Medici specialisti in Otorinolaringoiatria, Audiologia e Foniatria, Psichiatri, Psicologi, Psicoterapeuti, Tecnici Audiometristi, Tecnici Audioprotesisti, Logopedisti, Tecnici della Riabilitazione Psichiatrica. I 60 posti previsti dal Corso sono andati esauriti in poco tempo. 


L’Ufficio Stampa


Nella foto: lo Staff sanitario della struttura di Audiologia - Otochirurgia dell’Ausl di Reggio Emilia 

Lo Staff sanitario della struttura di Audiologia - Otochirurgia dell’Ausl di Reggio Emilia 


Ultimo aggiornamento: 16/06/22