Lettera del Direttore Generale in merito ai tempi di attesa

10/11/19

Gentile Direttore,

c'è stato negli ultimi mesi un problema tecnico e organizzativo sulle prenotazioni, di cui ci siamo assunti la responsabilità, per rispondere ad un progetto unico e cogente, quale l'implementazione del Piano Nazionale sui Tempi di Attesa. Ci siamo scusati verso coloro che hanno avuto disagi. 
Le mancate prenotazioni, solo per alcune discipline e solo per le visite di controllo (le urgenze, le priorità sono state garantite) non vogliono dire aver ridotto l'offerta che invece è aumentata. 
Le prenotazioni sono cresciute del 10%, partendo da 3 milioni, sono 10.000 prenotazioni al giorno per 5.000 agende, 6 prenotazioni per ciascun cittadino dell'oltre mezzo milione di abitanti. 
Non riusciamo, probabilmente per colpa nostra, a far comprendere la complessità di un'organizzazione che garantisce oltre 60.000 ricoveri, 25.000 interventi chirurgici, 180.000 accessi al Pronto Soccorso, gli screening, i consultori, le vaccinazioni, ecc... e gestisce 6 ospedali, 1 IRCCS, 11 Case della Salute e 250 tra strutture e servizi territoriali. 
Nelle segnalazioni alcuni cittadini si lamentano non perché non sono riusciti a prenotare, ma perché volevano la prestazione in quella struttura, con quel professionista, magari perché più vicini a casa. Si dice: "Negli altri ospedali della provincia i tempi erano accettabili, ma io volevo andare al Santa Maria". 
Allora secondo questa logica se dobbiamo fare tutto a Reggio per la comodità dei cittadini dovremmo chiudere gli altri ospedali della provincia e concentrare tutto a Reggio. L'Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia però nella nostra rete ospedaliera deve garantire prioritariamente i casi complessi, l'oncologia, gli esami tecnologicamente piu sofisticati. Non può e non potrà mai dare risposta a tutto per tutti. Noi sul PAL (Piano Attuativo Locale opedaliero provinciale) abbiamo scritto altro, in base al mandato che ci è stato dalle istituzioni. 
Un PAL che non parla di singoli ospedali, ma di una rete di ospedali e di offerte differenziate. 
Vorremmo anche precisare che gli oltre 200 firmatari di una lettera molto dignitosa e sincera, non sono una una piccola quota dei dirigenti sanitari della Azienda, ma sono esclusivamente la totalità dei Direttori di Dipartimento e di Struttura Complessa (i Primari per intenderci) e i Responsabili delle professioni sanitarie tecnico-infermieristiche dei dipartimenti, delle strutture di degenza e dei servizi (Caposala, caposervizio) di tutti i 6 ospedali e distretti di provincia.
Sono la dorsale operativa e gestionale, nonché i livelli di responsabilità apicale che reggono tutta la nostra complessa organizzazione. 
Infine: se il problema della sanità reggiana è la sua direzione, nulla di tragico, è un problema facilmente risolvibile. 
Mettere però in discussione la qualità dell'assistenza, il lavoro e l'impegno di tanti professionisti, la fiducia dei cittadini nei loro servizi pubblici lo riteniamo ingiusto e ingeneroso. 

Distinti saluti,

Fausto Nicolini
Direttore Generale Azienda USL IRCCS di Reggio Emilia 


Ultimo aggiornamento: 22/10/21