L'Ospedale con gli occhi dei bambini: inaugurate sabato mattina due installazioni nella sede dei Poliambulatori e del CORE



"L'ospedale è un posto importante, a Reggio, della città. Se conosci un posto, dopo, la paura un po' va via. In ospedale c’è la musica di silenzio, quando in tutto l’ospedale dormono e si sentono solo i carrelli o i campanelli che schiacci il pulsante per chiamare qualcuno". Leggeri e, al tempo stesso, profondi i pensieri dei bambini accompagneranno da oggi quanti attraverseranno i Poliambulatori del Santa Maria Nuova e il Core - Centro oncologico ed ematologico di recente attivazione.
In queste sedi sono state inaugurate questa mattina due installazioni: lungo i corridoi e sulle vetrate è stata apposta una selezione dei pensieri di bambini di 4 e 5 anni della Scuola dell’infanzia Ernesto Balducci, che hanno contribuito ad arricchire il dialogo che da anni si rinnova tra i servizi educativi comunali di Reggio Emilia e l’Arcispedale S. Maria Nuova. 
Il progetto rientra, come altri analoghi, nel percorso "L'ospedale con gli occhi dei bambini" promosso da Istituzione Scuole e Nidi, Reggio Children, Fondazione Reggio Children Centro Loris Malaguzzi, Arcispedale S.Maria Nuova, che ha come obiettivo sostenere l'incontro tra i bambini e i luoghi pubblici della città - in questo caso particolare l'Arcispedale - per renderli spazi sempre più accoglienti e relazionali. 
A lanciare l’idea è stato un papà che lavora in ospedale: i bambini come vedono l'ospedale? Lo pensano solo come luogo di sofferenza o ne hanno una percezione diversa?  
Alcune visite dei bambini negli spazi ospedalieri -  corridoi, piani alti, ambulatori, scale, ma anche luoghi esterni, parchi adiacenti - e incontri con operatori sanitari, con le successive elaborazioni a scuola, hanno aiutato ad avere un quadro più chiaro e decisamente molto interessante di quello che pensano i bambini. 
Intanto, "All’ospedale ci sono dei letti dove le mamme si sdraiano per far nascere i bimbi" e "I dottori sono persone normali come noi: abitano in casa, però quando bisogna andare a lavorare vanno all’ospedale a curare le persone". E poi "Se uno non sta male, può andare a casa", ma attenzione perché "Se uno è morto, non serve a niente andare all’ospedale, perché non possono farlo rivivere!". 
Saggi, i bambini non pensano all'ospedale come solo luogo di malattia, ma di cura: "Curare vuol dire far star bene una persona". Solo persone? Neanche per sogno "Noi ci prendiamo anche cura dei nostri cani veri. Poi noi a scuola facciamo i curatori dell’orto. Tutte le persone si devono prendere cura di tutto il mondo". 
Non mancano i consigli dei bambini a chi si trova costretto a stare in ospedale: "Se venite in ospedale per far nascere un bambino, vi consigliamo di riposarvi perché poi il bambino è pesante e se cade, e non ha il ciuccio, non si riesce a calmare. Oppure: Vi consigliamo di portare un libro o un gioco, così non vi annoiate mentre aspettate. Se dovete stare qualche giorno, e anche di notte, vi consigliamo di fare amicizia con quello che non conosci e che è vicino al tuo letto"
Tutti i pensieri dei bambini, di cui le installazioni in ospedale riportano una selezione, sono raccolti in una pubblicazione che è stata distribuita a quanti hanno partecipato al progetto. 
 
Gli Uffici Stampa 
 

Ultimo aggiornamento: 10/04/17