Lunedì 8 febbraio è la Giornata mondiale dell’epilessia. Al Santa Maria Nuova apertura straordinaria dell’ambulatorio dedicato con visite e distribuzione di materiale informativo

L’Epilessia è tra le patologie neurologiche più diffuse ed è riconosciuta come malattia sociale dall’OMS (Organizzazione mondiale della Sanità). Nei Paesi industrializzati interessa 1 persona su 100: si stima quindi che in Europa circa 6 milioni di persone abbiano un’epilessia in fase attiva (vale a dire con crisi persistenti e/o in trattamento) e che la malattia interessi in Italia 500mila persone, di cui circa 5mila a Reggio Emilia. 
 
In concomitanza con la Giornata Mondiale lunedì 8 febbraio si celebra in Italia la Giornata nazionale per l’epilessia, organizzata dalla Fondazione Epilessia LICE Onlus e dalla Lega Italiana contro l'Epilessia (LICE) (www.lice.it e wwww.fondazionelice.it) con il patrocino del Comune di Reggio Emilia.
Per l’occasione il Santa Maria Nuova organizza una apertura straordinaria dell’ambulatorio dell’epilessia dalle ore 9 alle ore 17 (Gruppo salita 6 - percorso giallo - primo piano, stanza 1320).
Per diffondere il messaggio “Esci dall’ombra, fai luce sull’epilessia" teso a sensibilizzare sulla necessità di conoscere meglio la malattia e imparare a conviverci, la sera di lunedì dalle ore 18 sino alle 24 la Fontana in  Piazza Martiri del 7 Luglio e i Ponti di Calatrava saranno illuminati di viola.
 
Il Centro Epilessia di Reggio Emilia, nell’ambito della Struttura Complessa di Neurologia dell’Azienda ospedaliera Irccs Santa Maria Nuova assicura una presa in carico dei pazienti affetti dalla patologia a partire dall’età post-puberale. Sono seguiti attivamente dal Centro circa 1500 pazienti con un’età media di 48 anni, il 48 % di questi sono donne. Il paziente che abbia presentato una prima crisi epilettica dopo valutazione neurologica di I° livello eseguita in urgenza, deve effettuare un percorso diagnostico che comprende: EEG (elettroencefalogramma) di base, EEG in privazione di sonno, RM (risonanza magnetica) encefalo, esami ematochimici generali. Possono aggiungersi ulteriori indagini per inquadrare la sindrome come test genetici per esempio. Una volta confermata la diagnosi viene indicato il trattamento terapeutico. Poiché tale patologia richiede una terapia cronica il paziente deve essere rivalutato periodicamente per monitorare l’efficacia del trattamento e gli eventuali effetti collaterali.
 
“Il soggetto con epilessia soffre più che per la sua malattia per tutto ciò che essa comporta, soprattutto a livello sociale – spiega la dottoressa Romana Rizzi, dirigente medico della struttura complessa di Neurologia dell’Arcispedale e coordinatrice regionale Lice - La discriminazione sociale tuttora esistente, spinge i pazienti e le famiglie a vivere la malattia con disagio e vergogna e quindi a nasconderla. Per questo riteniamo che siano fondamentali le campagne di informazione per ridurre i pregiudizi e diffondere la conoscenza”.
 
L’ufficio Stampa
 
Nella foto: al centro i neurologi Romana Rizzi e Massimo Bondavalli insieme ai tecnici di neurofisiologia 

 

LA MALATTIA 

L’Epilessia è una patologia neurologica che si esprime in forme molto diverse tra di loro, tanto che è più corretto parlarne al plurale. Le Epilessie si manifestano attraverso sintomi molto diversi, le cosiddette crisi epilettiche, improvvise e transitorie. Le crisi epilettiche dipendono da un’alterazione della funzionalità dei neuroni. I neuroni sono le più numerose e importanti cellule nervose e comunicano tra loro attraverso scambi biochimici che si traducono poi in correnti elettriche. Quando i neuroni, per qualche ragione, diventano “iperattivi” scaricano impulsi elettrici in modo eccessivo e ciò può provocare una crisi epilettica. Le crisi epilettiche rappresentano quindi una modalità di risposta anomala in senso eccitatorio di alcune aree cerebrali o di tutto il cervello, per una disfunzione su base sconosciuta o per cause lesionali di diverso tipo.

L’Epilessia è quella situazione in cui le crisi tendono a ripetersi nel tempo in modo spontaneo, con frequenza diversa e non sempre prevedibile. Si ritiene che cause genetiche siano alla base della maggior parte di quelle epilessie che fino a qualche anno fa venivano definite senza causa apparente (epilessie idiopatiche). Le cosiddette epilessie sintomatiche sono dovute, invece, a lesioni cerebrali che si possono verificare in gravidanza o durante il parto per sofferenza fetale, oppure essere conseguenti a malformazioni del cervello (per un errore di sviluppo della corteccia), a esiti di malattie infettive del sistema nervoso (encefaliti), di traumi cranici gravi (per es. per incidenti stradali), di tumori cerebrali, di ictus, di malformazioni dei vasi cerebrali. 

 

IL CENTRO EPILESSIA DELL’OSPEDALE Santa Maria Nuova

Il Centro Epilessia effettua le certificazioni per l’ottenimento della esenzione dal pagamento ticket o il rinnovo della patente di guida. Nonostante l’evoluzione delle tecniche diagnostiche, il 35-40% delle epilessie non ha una causa definita (epilessie criptogeniche). Su questo fronte è attiva la partecipazione del Centro Epilessia a progetti di ricerca e su quello della sperimentazioni di nuovi trattamenti per le forme farmacoresistenti.
L’Epilessia, tranne che per poche determinate sindromi, è una malattia cronica e le crisi tendono a ripetersi per lunghi periodi o per tutta la vita. Una adeguata terapia medica può aiutare a controllare le crisi in un elevato numero di casi mentre nel 20-25 % dei casi l’Epilessia è farmacoresistente, cioè non risponde alla terapia farmacologica. In alcune forme è indicata una terapia neurochirurgica mirata alla asportazione dell’area cerebrale responsabile delle crisi. 
 


Ultimo aggiornamento: 11/02/16