Preparare il rientro a casa del paziente disabile: premiato a Trieste un esempio di integrazione tra assistiti e professionisti che punta al mantenimento del più elevato grado possibile di autonomia

Un team multiprofessionale affianca il paziente ed i suoi familiari, valuta come conciliare la difficoltà di movimento con le barriere architettoniche presenti al domicilio ed aiuta a scegliere gli ausili più adatti alla ripresa di una vita quanto più normale 

Ha meritato il primo premio come miglior poster al Congresso Nazionale della Rete HPH (Health Promotional Hospital) tenutosi a Trieste alla fine del 2012.
Il Progetto CAAD-OSPEDALE, nato nel 2011 dalla collaborazione tra la Struttura di Medicina Fisica e Riabilitativa del Santa Maria Nuova, il Servizio Riabilitativo della Azienda Usl di Reggio Emilia ed il C.A.A.D. (Centro per l’Adattamento dell’Ambiente Domestico) del Comune consiste in un percorso di valutazione precoce delle barriere architettoniche presenti nel domicilio di un paziente disabile in prossimità della sua dimissione dall’ospedale.

Il progetto è rivolto a soggetti che, a seguito di malattia o infortunio, presentano una riduzione della capacità di muoversi o di svolgere in autonomia le attività quotidiane. La valutazione è svolta da un team multi-professionale esperto che fin dai primi giorni del ricovero affianca il paziente e la famiglia per preparare il rientro della persona nel proprio ambiente di vita, puntando sull’autonomia e sul reinserimento sociale.

Il progetto rientra all’interno del Percorso per le Gravi e Gravissime Disabilità istituito alla fine del 2010 che  si caratterizza per la continuità nella presa in carico del paziente al momento del passaggio dalla degenza ospedaliera al domicilio. 

L’organizzazione prevede che in ogni  distretto della provincia sia identificato un fisioterapista referente che viene coinvolto nella fase di pre-dimissione per collaborare alla definizione degli ausili necessari al paziente nel suo ambiente di vita e divenire punto di riferimento per la famiglia, dal momento della dimissione sino alla attivazione del nucleo territoriale di presa in carico delle gravissime disabilità, previsto in ogni distretto. Viene in tal modo garantita l’assistenza presso il domicilio da parte delle strutture territoriali, favorendo così la riduzione dei ricoveri impropri.

Facilitare l’eliminazione degli ostacoli ambientali, informare la famiglia sulle possibili modifiche da fare, sulle agevolazioni fiscali che è possibile richiedere e sulle modalità per farlo, questi alcuni elementi offerti a supporto della vita familiare.

Il progetto è rivolto a pazienti ad alto impatto disabilitante per:

  • ESITI DI STROKE
  • MIELOLESIONI
  • GRAVI CEREBROLESIONI
  • PATOLOGIE ONCOLOGICHE
  • ESITI DI POLITRAUMI

Entro 72 ore dall’ingresso del paziente nel Reparto di Medicina Fisica e Riabilitazione, il fisioterapista compila una scheda clinico-funzionale che prevede una sezione dedicata alla valutazione della situazione abitativa.
Durante la prima riunione di team sul paziente, il fisioterapista illustra i dati raccolti nel colloquio con il paziente e i familiari/care-givers sulla situazione abitativa.
In base alle criticità presenti viene attivata la consulenza CAAD, previo consenso dei familiari, e viene fatto un sopralluogo al domicilio del paziente. L’esito della verifica diventa parte integrante della cartella clinica ed elemento di base per definire, secondo appropriatezza, i bisogni di ausili e attrezzature da prescrivere alla dimissione del paziente.

Sono state 40 le visite domiciliari sinora eseguite con fisioterapisti e tecnici del CAAD ed altrettante le relazioni consegnate ai familiari ed alla struttura sanitaria.

Il progetto aveva vinto nell’Ottobre 2011 il concorso SanitAbile, promosso dalla Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa (SIMFER), CittadinanzAttiva, la Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap (FISH), il Fondo Italiano Abbattimento Barriere Architettoniche (FIABA) e la Federazione Associazioni Nazionali Handicappati (FAND). Particolare apprezzamento avevano ricevuto gli aspetti di innovazione e di efficacia del percorso.