Radioterapia, l’Emilia-Romagna protagonista al Congresso Europeo

15/12/20

Presentati dalle Radioterapie Oncologiche dell’Emilia Romagna in sessione plenaria i risultati preliminari dello studio IRMA al quale ha collaborato anche Reggio Emilia

Le Aziende Sanitarie dell’Emilia Romagna ancora una volta punto di riferimento per la ricerca in campo oncologico, con particolare riguardo al tumore della mammella.

Il dottor Bruno Meduri, oncologo radioterapista della Radioterapia Oncologica del Policlinico di Modena, diretta dal prof. Frank Lohr, lunedì 30 novembre ha presentato nel corso di una sessione plenaria del congresso Europeo di Radioterapia Oncologica (ESTRO 2020) i risultati preliminari dello studio IRMA. Si tratta di uno studio internazionale randomizzato sull’irradiazione della mammella, guidato dalla Radioterapia Oncologica dell’Ospedale Bellaria, Azienda USL di Bologna, diretta dal dott. Giovanni Frezza, coordinatore dello studio, insieme a quella del Policlinico di Modena. Una collaborazione preziosa nell’arruolamento è arrivata anche dalla U.O. di Radioterapia dell’Ausl IRCCS di Reggio Emilia diretta da Cinzia Iotti, uno dei 4 centri in regione a disporre di un apparecchio per eseguire, in casi selezionati, trattamenti di radioterapia intraoperatoria in seduta unica.

Lo studio – ha spiegato il dott. Bruno Meduri - ha valutato un innovativo approccio di irradiazione parziale della mammella con radioterapia a fasci esterni, arruolando più di 3mila pazienti tra Italia, Olanda, Israele, Svizzera e Spagna. Il trattamento consente di ridurre notevolmente la durata complessiva della radioterapia a soli 5 giorni. Il progetto è stato ideato dal dott. Giovanni Frezza e dal Dott. Filippo Bertoni, ex direttore della Radioterapia del Policlinico di Modena, e inizialmente co-finanziato dalla Regione Emilia-Romagna.

”L’ipotesi che lo studio vuole verificare – ha spiegato Frezza – è la possibilità di ridurre in maniera significativa la durata del trattamento, 3-5 settimane negli schemi standard, senza comprometterne l’efficacia”.

Iniziato nel 2007 come collaborazione tra i principali centri di Radioterapia Oncologica della Regione Emilia-Romagna, lo studio ha coinvolto 35 centri in Italia e all’estero. Un lavoro di squadra che potrebbe cambiare la pratica clinica sulle pazienti sottoposte a chirurgia conservativa con neoplasia mammaria in stadio iniziale.

Il dottor Meduri ha dialogato “virtualmente” col past-president della Società Europea di Radioterapia Oncologica (ESTRO), prof. Umberto Ricardi, presentando i primi risultati. “Sono stati presentati – ha spiegato il dottor Meduri – i dati sugli effetti collaterali e sui risultati cosmetici, confrontando la terapia standard, che prevede l’irradiazione di tutta la mammella con quella sperimentale che irradia solo una parte della mammella. Entrambe le modalità di trattamento hanno presentato un basso tasso di effetti collaterali. Attualmente è in corso l’analisi dei dati di efficacia per confermare l’applicabilità di questa metodica innovativa nella pratica clinica”.

“Se questa ipotesi sarà confermata - ha concluso Frezza – sarà possibile in futuro rendere il trattamento meno impegnativo per le pazienti e aumentare il numero di quelle trattate nello stesso arco di tempo” .

 

L'Ufficio Stampa


Ultimo aggiornamento: 19/10/21