Il ''buon'' freddo che aiuta i neonati

Reggio Emilia, 21 Gennaio 2010

Si è svolta questa mattina alle 12.00 presso il Reparto di Neonatologia dell’Arcispedale Santa Maria Nuova la donazione ufficiale, da parte della Onlus Progetto Pulcino, della apparecchiatura denominata Blanketrol III.
Erano presenti il Direttore Sanitario Iva Manghi, il Direttore della Struttura Giancarlo Gargano e la Presidente della Onlus dottoressa Cristiana Magnani oltre ad alcuni componenti del direttivo della associazione.
L’apparecchiatura, il cui costo supera i 20.000 €, verrà impiegata per la terapia denominata Cooling (raffreddamento) poiché è in grado di indurre un abbassamento della temperatura corporea che, tenuto costante per diverse ore, contrasta le conseguenze della c.d. asfissia perinatale. L’asfissia è un evento che può verificarsi prima, durante o dopo la nascita, prevalentemente nel nato a termine. Essa costituisce la principale causa di mortalità nei neonati ed è conseguente ad una ridotta ossigenazione dei tessuti che può coinvolgere diversi organi ed apparati oltre che determinare conseguenze neurologiche permanenti nei piccoli che sopravvivono se ad essere interessato è il sistema nervoso centrale.
È recente l’introduzione nella pratica clinica - a seguito di comprovate sperimentazioni - dell’approccio terapeutico basato sull’induzione ed il mantenimento di una temperatura corporea al di sotto dei valori normali (c.d. ipotermia relativa), tra i 33 e i 35 gradi centigradi, per circa 72 ore. Lo scopo del trattamento è la riduzione delle richieste metaboliche provenienti dal cervello stanti le condizioni di grave precarietà clinica ed il Blanketrol III consente il controllo continuo della temperatura del neonato attraverso sofisticati sistemi di servocontrollo.
Gli specialisti spiegano che il danno cerebrale si realizza in due tempi: uno immediato, l’altro a decorrere dalla 6^ ora circa dall’evento ischemico o ipossico. La tempestività di intervento è il principale fattore di successo della terapia. Per tale motivo è indispensabile che i centri di Terapia Intensiva Neonatale siano dotati delle attrezzature più moderne per effettuare l’ipotermia e per i necessari monitoraggi dell’attività cerebrale.
Grande soddisfazione è stata espressa dalla Direzione aziendale e dal dal dott Gargano per l’arricchimento delle dotazioni tecnologiche del reparto con un’apparecchiatura così innovativa. Vivo l’entusiasmo da parte della Presidente di Progetto Pulcino per avere conseguito un obiettivo tanto importante. Ricordiamo che Cristiana Magnani è stata, fino al suo collocamento a riposo all’inizio del 2009, Direttore del Reparto di Neonatologia.
I fondi per l’acquisto della apparecchiatura Blanketrol III sono stati raccolti durante l’anno da parte di Progetto Pulcino con varie manifestazioni tra cui la Festa di Primavera, con i bambini ricoverati in Neonatologia nel corso degli anni, la festa della Macelleria Ferretti alla Polisportiva di Sesso, la Festa della Pizza organizzata dalla Pizzeria L’Angolo di Napoli, il Grande Torneo Natalizio di Pinnacolo organizzato nella Cantina di Albinea Canali con la partecipazione della Pasticceria Boni e con le donazioni di: Centro Conad, Centri Figurella, Società di Organizzazione Revisione Contabile AXIS s.r.l., Istituto Geometri “Pascal” di Reggio Emilia, Coldiretti-Produttori di latte crudo e di tanti altri soci generosi. Per il raggiungimento dell’obiettivo è stata determinante la donazione della Banca dell’Emilia Romagna di Modena, nella persona del presidente dr Guido Leoni.

L’Ufficio Stampa ASMN

Nella foto da sinistra: Giancarlo Gargano, Iva Manghi, Cristiana Magnani


IL COOLING per contrastare gli effetti dell’asfissia perinatale
L’asfissia perinatale è una grave evenienza che può verificarsi prima, durante o dopo la nascita, prevalentemente nel nato a termine, conseguente ad una ridotta ossigenazione tissutale. Costituisce la principale causa di mortalità neonatale e può determinare sequele neurologiche permanenti nei sopravvissuti.
L’asfissia perinatale può coinvolgere numerosi organi ed apparati del neonato, ma è soprattutto il coinvolgimento del sistema nervoso centrale (Encefalopatia Ipossico-ischemica - EII) a condizionare la prognosi. Essa ha un’incidenza di circa 2-8 casi ogni 1000 nati e ampi studi epidemiologici hanno riportato una mortalità neonatale molto elevata (variamente stimata tra il 10 ed il 60% dei casi) e sviluppo di esiti neurologici permanenti (paralisi cerebrali, deficit sensoriali, ritardo mentale…) in circa il 25% dei sopravvissuti.
Sino a pochi anni fa era possibile esclusivamente una  terapia di  sostegno delle funzioni vitali ed un trattamento sintomatico delle complicanze. Recentemente è stato prima sperimentato e quindi introdotto nella pratica clinica un approccio terapeutico innovativo (Cooling) basato sull’induzione ed il mantenimento di una temperatura corporea al di sotto dei valori normali (ipotermia relativa: 33-35 gradi centigradi) per circa 72 ore. Scopo del trattamento è la riduzione delle richieste metaboliche del cervello stanti le condizioni di grave precarietà clinica. Tali moderne attrezzature consentono un controllo continuo della temperatura del soggetto attraverso sofisticati sistemi di servocontrollo delle temperature stesse.
Attualmente l’ipotermia rappresenta il trattamento di scelta dell’EII ed una metanalisi della letteratura ha dimostrato  che tale trattamento si associa ad una riduzione della mortalità e degli esiti neurologici sia nelle forme moderate che severe.
Poiché il danno cerebrale si realizza in due tempi (uno immediato e l’altro a decorrere dalla 6^ ora circa dall’evento ischemico o ipossico) , uno dei fattori necessari per il successo di tale terapia è rappresentato dalla tempestività nella sua istituzione. Per tale motivo è indispensabile che i centri di Terapia Intensiva Neonatale siano dotati delle attrezzature più moderne per effettuare l’ipotermia e per i necessari monitoraggi dell’attività cerebrale.
Per comprendere le dimensioni del problema, stante l’incidenza sopra-riportata di encefalopatia ipossico-ischemica, a fronte dei 5.500 nati l’anno, in provincia di Reggio Emilia si può stimare che l’asfissia perinatale interessi circa 25/30 neonati l’anno di cui circa il 30% potrebbe giovarsi del trattamento ipotermico. Ogni anno quindi, con i livelli di efficacia attualmente dimostrati da tale terapia, il trattamento ipotermico potrebbe contribuire a determinare una riduzione della mortalità neonatale ed evitare danni neurologici gravi a 4-5 neonati. Questi risultati sono ancora più rilevanti se si considera la scarsa efficacia delle altre terapie fino ad oggi utilizzate.
Durante l’ipotermia è però estremamente importante anche il monitoraggio clinico e strumentale del paziente: in particolare è indispensabile un monitoraggio continuo dell’attività elettrica cerebrale attraverso ulteriori sofisticate apparecchiature di elettroencefalografia neonatale (aEEG) di cui il reparto di Neonatologia dell’ASMN dovrebbe dotarsi nel prossimo futuro, grazie al sostegno della Direzione Aziendale, dell’Associazione “Progetto Pulcino onlus” ed all’intervento di tanti privati interessati al miglioramento dell’assistenza perinatale in provincia di Reggio Emilia.

Progetto Pulcino Onlus
Obiettivo peculiare della Onlus Progetto Pulcino è quello di raccogliere fondi per l’acquisto di macchinari, attrezzature e conferimento di borse di studio a favore della Struttura Complessa di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale dell’Azienda Ospedaliera Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia. L’Associazione annovera già oltre 350 iscritti.

Ultimo aggiornamento: 04/02/10