Percorso monitorato ed assistenza adeguata al paziente deceduto in data di ieri: il decesso non è riconducibile all'ascesso

Reggio Emilia, 9 Febbraio 2010

In riferimento al decesso del paziente di 48 anni, Sig. Maurizio Epifania, la Direzione della Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia, nel manifestare ai familiari vivo cordoglio per il lutto occorso, desidera rendere noto il percorso seguito dal paziente all’interno dell’Arcispedale Santa Maria Nuova.

Il Sig. Epifania si è presentato al Pronto Soccorso Lunedì 18 Gennaio, nel tardo pomeriggio, per il sussistere, da circa una settimana, di una tumefazione perianale e la presenza di stato febbrile dai tre giorni precedenti.
Le indagini di laboratorio e radiologiche eseguite in Pronto Soccorso hanno determinato la presa in carico del paziente da parte dello specialista chirurgo consulente che ha localmente trattato l’ascesso (incisione, drenaggio, zaffatura) ed ha programmato un ciclo di medicazioni da iniziare il giorno successivo presso gli ambulatori chirurgici.
Al paziente veniva, contestualmente, prospettata, da parte del medico in turno al P.S., la opportunità di ricovero immediato. Poiché il paziente rifiutava il ricovero (tale rifiuto è documentato dalla scheda firmata dallo stesso) gli veniva raccomandato di attenersi con scrupolo alle raccomandazioni fatte dal chirurgo e di sottoporsi alle successive medicazioni della ferita, la prima programmata per la mattina del 19 gennaio. Risulta che il paziente si sia sottoposto a medicazioni giornaliere nelle mattine del 19 e del 20 Gennaio.
Il paziente si presentava al P.S., ancora una volta, nella notte tra il 20 ed il 21 Gennaio lamentando dolore nella sede dove era stato effettuato l’intervento in data 18/01. La consulenza chirurgica poneva l’indicazione di recarsi ai Polimbulatori infermieristici la mattina seguente e all’ambulatorio divisionale della Chirurgia nel giorno ancora successivo. La mattina del 21 il paziente veniva medicato presso i Poliambulatori ed il pomeriggio del  22/01 la visita del chirurgo specialista ne comportava il ricovero per aggravamento del quadro locale. Durante l’effettuazione del quadro anamnestico il paziente, interpellato al proposito, dichiarava di non avere preesistenti patologie di particolare rilevanza. Nella medesima giornata il paziente veniva sottoposto ad intervento chirurgico di drenaggio e toilette pelvica con contestuali accertamenti per via laparoscopica che evidenziavano la presenza di patologie concomitanti rivelatesi poi decisive per l’esito infausto del caso.
Il quadro post-operatorio, pur caratterizzato da corretto decorso con riguardo all’intervento chirurgico locale, si connotava per progressivo scompenso del quadro complessivo dovuto al manifestarsi di sintomi correlati alle patologie preesistenti.
Il trasferimento ad altra struttura non veniva ritenuto indispensabile poiché non venivano dai sanitari ravvisate opzioni terapeutiche alternative a quelle che le strutture del Santa Maria Nuova erano pienamente in condizione di applicare.
Accogliendo, tuttavia, l’istanza dei parenti del Sig. Epifani venivano attivate in data 05 febbraio le procedure di ricerca di un mezzo di soccorso che veniva reperito e prenotato per la mattina del 06 Febbraio.
Un aggravamento ulteriore nelle condizioni del Sig. Epifani, durante la notte tra il 05 ed il 06 Febbraio rendeva il paziente non più trasportabile e di questo, come accaduto in tutte le fasi del decorso clinico, venivano tempestivamente informati i familiari.
Dagli accertamenti interni effettuati e dalla ricostruzione emersa è possibile affermare che il decesso del Sig. Epifani, avvenuto nella mattina del 08 Febbraio, non è da ricondursi alla patologia con sede localizzata per la quale il paziente è stato ricoverato e trattato con appropriatezza.


L’Ufficio Stampa ASMN
 

Ultimo aggiornamento: 10/02/10