Nota di risposta al Direttore de "Il Resto del Carlino - ed. Reggio Emilia": Attese per intervento cataratta

Reggio Emilia, 30 gennaio 2017

In merito alla lettera a firma del Sig. Giuseppe Sacchi pubblicata in data di ieri, relativa ai tempi di attesa per un intervento di rimozione della cataratta, giova ricordare che la pianificazione sanitaria delle attività chirurgiche di bassa complessità, tra le quali è incluso l’intervento in oggetto, tiene conto delle risorse disponibili a livello provinciale e interessa, pertanto, tutti gli ospedali del territorio di riferimento (Montecchio, Scandiano, Guastalla, Castelnovo Monti, Correggio) e le strutture private accreditate. 
Preme precisare, a tale riguardo, che lo standard qualitativo delle prestazioni è garantito in ciascuna delle sedi e, all’atto della prenotazione, viene correttamente offerta al cittadino l’opzione migliore in termini di attesa, come è accaduto al Sig. Sacchi. 
Ancora in un’ottica provinciale, è la Struttura Complessa di Oculistica del Santa Maria Nuova che, per numerosità della équipe e dotazioni tecnologiche, dà risposta clinica alla casistica di maggiore complessità, mentre quella di minore complessità viene soddisfatta, appunto, insieme agli altri centri del territorio. 
Venendo ai dati, nell’anno 2016 il 48% degli interventi della Struttura di Oculistica del Santa Maria Nuova hanno riguardato patologie oculari di complessità elevata e il 52% (pari a 1.550 interventi) sono stati dedicati al trattamento di pazienti con cataratta. 
Come mostrano i dati nazionali e internazionali, l’evoluzione delle tecniche operatorie ha semplificato nel corso degli ultimi 15 anni il trattamento di tale patologia, ottimizzato gli esiti, ampliato le fasce di pazienti trattabili e impresso un deciso trend di crescita nel numero di interventi, con ricadute non trascurabili nella gestione della richiesta di prestazioni. 
  
I risultati del Santa Maria Nuova in termini assistenziali, va infine ricordato, lo vedono allinearsi agli standard più elevati per buona parte degli indicatori regionali e nazionali nella qualità delle cure. I “tagli di nastro”, lungi dall’essere manifestazioni auto celebrative, rappresentano l’esito di una impegnativa e intensa attività progettuale volta ad offrire ai cittadini strutture e tecnologie sanitarie all’avanguardia, nel rispetto dell’equilibrio di bilancio. 
 
L’Ufficio Stampa 
 

Ultimo aggiornamento: 30/01/17