Nominati due nuovi direttori di struttura all'Arcispedale Santa Maria Nuova

Reggio Emilia, 29 Marzo 2012

Annibale Versari alla guida della Medicina Nucleare,
Claudio Tedeschi dirigerà la Medicina Fisica e Riabilitativa

Annibale Versari
succede a Diana Salvo, collocata a riposo, alla direzione della Struttura Complessa di Medicina Nucleare.
Specializzatosi in Medicina Nucleare presso l’Università di Bologna, il professionista, 57 anni, è in forze all’Arcispedale dal 1986 e dal 2006 ha svolto funzioni di vice direttore della struttura. Dalla stessa data Versari è stato responsabile della Struttura Semplice denominata “Settore PET - Ciclotrone”.
La sua esperienza riguarda tutti i settori principali della disciplina medico-nucleare: diagnostica tradizionale, PET/CT, Terapia Medico-Nucleare. Significativa la pratica acquisita nell’ambito della diagnostica ad emissione di positroni (PET) sviluppata sia da un punto di vista quantitativo (quasi 3.000 le indagini svolte nell’anno 2010) che qualitativo, con applicazioni innovative e la messa a punto di nuovi farmaci. Particolarmente curata, durante la carriera del medico, l’integrazione con le altre strutture dell’Ospedale che trova, oggi, la presenza di un medico esperto in PET in tutti i gruppi di discussione dei casi oncologici. Significative sia l’attività di ricerca che la parallela produzione scientifica accanto alla quale il dott Versari ha svolto il ruolo di responsabile dipartimentale della ricerca del Dipartimento Tecnologie Avanzate, del quale la Struttura di Medicina Nucleare fa parte, all’interno del Presidio IRCCS. Particolare attenzione è stata dedicata alla ricerca sui nuovi protocolli di studio ed alle applicazioni diagnostiche in fase sperimentale, nell’ambito delle quali ha seguito il progetto aziendale “Sviluppo della PET in Radioterapia”, in collaborazione con la Washington University di St Louis (Missouri) dal 2002 al 2006.
Il Reparto di Medicina Nucleare dell’Ospedale di Reggio Emilia è andato incontro, negli ultimi 10 anni, ad un intenso sviluppo di nuove attività attraverso l’implementazione di tecnologie e competenze che ne fanno, oggi, una delle strutture più complete ed attrezzate in ambito nazionale. L’equipe, composta da 30 persone, ha erogato nel corso del 2011 oltre 9.000 prestazioni ambulatoriali e circa 600 ricoveri negli 8 posti letto dedicati alla terapia radiometabolica.

Claudio Tedeschi, reggiano, 55 anni, nominato alla Direzione della Struttura di Medicina Fisica e Riabilitativa, succede a Giovanni Battista Camurri, a riposo dal prossimo 1° di Aprile.
Il dott. Tedeschi, specializzato in Ortopedia e Traumatologia, in Medicina Fisica e Riabilitazione e in Medicina dello Sport, opera al Santa Maria Nuova dal 1989 e dal 2004 ad oggi è stato titolare di incarico di Alta Specialità in Litotrissia, la terapia ad azione meccanica basata sulla emissione di onde acustiche pulsanti. Il professionista ha acquisito, nel corso della carriera, significativa esperienza nel trattamento incruento e post-chirurgico delle patologie del rachide, nella riabilitazione della spalla e del ginocchio, delle patologie vertebrali infantili e del piede piatto, dell’ictus, delle patologie croniche ed oncologiche con terapie palliative, nella terapia farmacologica e strumentale del dolore, nella prevenzione e promozione di stili di vita adeguati. Il dott Tedeschi ha svolto, tra gli altri, il ruolo di coordinatore del progetto Attività Fisica Adattata, sviluppato a livello provinciale, ed è stato referente della Riabilitazione ASMN per i processi di innovazione e ricerca oltre che referente del progetto nazionale “La presa in carico delle persone con ictus cerebrale” del Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ministero della Salute). Nel 2011 è risultato vincitore del premio nazionale con il progetto “La valutazione ambientale in team pre-dimissione: promuovere il rientro a domicilio dei pazienti con disabilità residua” del concorso SanitAbile nell’ambito del 39°Congresso Nazionale della Società Italiana Medicina Fisica e Riabilitativa (SIMFER).
La Medicina Fisica e Riabilitativa dell’Arcispedale ha affrontato, nel corso degli ultimi 20 anni, l’evoluzione da semplice servizio erogatore di prestazioni fisioterapiche e riabilitative a vera e propria Struttura Complessa che conta oggi una dotazione di 25 posti letto (di cui 5 di lungodegenza ed 1 di day hospital) ed una equipe di 77 persone (di questi 8 medici e 57 professionisti tra terapisti della riabilitazione ed infermieri). L’attività del 2011 ha visto oltre 400 ricoveri e più di 70.000 prestazioni ambulatoriali per esterni.

Soddisfazione viene espressa dal direttore generale della Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia Ivan Trenti: “Sia il Dott Versari che il dott Tedeschi si apprestano a raccogliere eredità importanti; i due reparti sono oggi a livelli di eccellenza e siamo particolarmente orgogliosi del fatto che la selezione abbia, in entrambi i casi, evidenziato l’adeguatezza dei profili di candidatura provenienti dalle stesse equipe dei reparti a significare che in essi viene curata la crescita costante dei professionisti che vi operano”.

L’Ufficio Stampa 

 
APPROFONDIMENTI

LA STRUTTURA DI MEDICINA NUCLEARE DELL’ARCISPEDALE SANTA MARIA NUOVA
La Medicina Nucleare ha assunto negli ultimi anni un ruolo fondamentale nella diagnostica e nella terapia oncologica oltre che di numerose altre patologie mediche e chirurgiche.
Per stare al passo con l’evoluzione della pratica diagnostica e clinica, il reparto di Medicina Nucleare dell’Arcispedale, nato nel 1973 come Sezione del Servizio di Radiologia Diagnostica e Medicina Nucleare, consolidato come Servizio autonomo nel 1996 e da allora sotto al guida della dottoressa Diana Salvo, ha fatto dell’aggiornamento costante nelle competenze professionali e nelle tecnologie la propria mission.
L’apertura, nel 1997, della sezione di Terapia Radiometabolica ha portato il centro reggiano a divenire punto di riferimento regionale ed extra-regionale nel trattamento delle patologie neoplastiche della tiroide anche in collaborazione con il Centro della Tiroide che coinvolge varie unità operative  dell’Arcispedale. É del 2010 il passaggio del numero dei posti letto da 4 ad 8. Risale al 2000 l’installazione della PET (Tomografia ad Emissione di Positroni utile nella diagnostica per immagini dei tessuti tumorali in modo non invasivo) -  sostituita nel 2006 da una PET/TC - ed al 2002 l’inizio della attività del Ciclotrone: in entrambi i casi si è trattato della prima istallazione regionale. Dal 2005 il reparto reggiano è riconosciuto, da parte dell’ Associazione Italiana di Medicina Nucleare (AIMN), come Centro di Eccellenza per le “Applicazioni della PET in Radioterapia”. Proposto per la prima volta nel 2004 al congresso annuale della Società americana di Medicina Nucleare dalla equipe reggiana, è ormai riconosciuto di grande importanza il ruolo di guida della PET per trattamenti radioterapici precisi ed efficaci
La Struttura, nell’ambito del progetto “Linfocare”, in collaborazione con l’unità di Ematologia, è oggi impegnata in programmi di ricerca della European Organisation for Research and Treatment of Cancer (EORTC) per l’utilizzo della PET nella diagnosi e nel controllo della terapia dei linfomi ed è un centro di riferimento per la lettura di indagini PET effettuate in altre sedi italiane ed europee. Ed ancora l’utilizzo di traccianti sperimentali in ambito PET giustifica il ruolo di attrazione che il Centro di Reggio Emilia esercita su pazienti provenienti da tutta l’Italia, soprattutto per la diagnosi di neoplasie neuroendocrine e per il loro trattamento radiorecettoriale.
Il ruolo della Medicina Nucleare nell’ambito IRCCS in Oncologia, fondato sulla intensa attività diagnostica e terapeutica con radiofarmaci sperimentali, e le nuove applicazioni della PET nel campo delle infiammazioni (collaborazione con l’unità di Reumatologia) hanno ulteriormente motivato i professionisti della Struttura a sviluppare percorsi di ricerca.

LA STRUTTURA DI MEDICINA FISICA E RIABILITATIVA
Hanno assunto speciale rilievo, nel corso degli ultimi anni, le attività riabilitative svolte in collaborazione multidisciplinare e multiprofessionale nell’ambito di percorsi integrati dedicati, quali: il paziente reumatologico, il paziente oncologico, la breast unit per la cura del tumore al seno, la stroke care per la riabilitazione post-ictus, l’ortogeriatria. Questi ultimi due percorsi si inseriscono tra quelli strutturati dal Dipartimento Neuro Motorio, di cui la Medicina Fisica e Riabilitativa è parte, avendo come punto qualificante della propria mission il contrasto alle patologie ad elevato rischio di disabilità. Costante, nello sviluppo dei percorsi, l’integrazione con i professionisti e le strutture dell’Azienda Sanitaria territoriale al fine di assicurare la presa in carico sinergica dei pazienti dall’ospedale al territorio.
Il reparto ha parallelamente sviluppato competenze nell’ambito della formazione e della ricerca scientifica, intrattenendo rapporti con l’Università di Modena e Reggio Emilia e con altri centri di ricerca nazionali ed europei. Il nuovo status IRCCS della Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia e gli scenari demografici ed epidemiologici attuali e futuri propongono al nuovo direttore ed alla equipe ulteriori sfide nella gestione ottimale del paziente complesso, nel perfezionamento delle collaborazioni in ambito multidisciplinare e multi professionale e  nel progressivo sviluppo di una metodica attività di ricerca affiancata alla pratica clinica.

Ultimo aggiornamento: 04/07/12