Presentata in Ospedale l'esposizione permanente dedicata al pittore Marco Gerra

Undici opere, frutto della donazione di Anna Maria Ternelli Gerra, moglie del pittore, hanno dato origine ad un progetto di abbellimento dell'atrio principale del Santa Maria Nuova

Reggio Emilia, 15 Dicembre 2012

È stata presentata ufficialmente dal Direttore generale Ivan Trenti, alla presenza del Sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio, l’esposizione di opere del pittore reggiano Marco Gerra al primo piano dell’Arcispedale Santa Maria Nuova.
L’allestimento ospita undici opere che testimoniano l’evoluzione compiuta dall’artista in un arco temporale dal 1951 al 1988 ed ha carattere permanente. Le opere sono state donate da Anna Maria Ternelli Gerra, moglie del pittore, presente questa mattina.
Il significativo gesto di attenzione nei confronti dell’Ospedale ha dato origine ad un progetto di valorizzazione ed abbellimento di un’area di grande transito: l’atrio al primo piano.
Il progetto ha rappresentato l’occasione per creare ideale continuità con i diversi interventi che, nel corso dell’ultimo decennio, hanno avuto l’obiettivo di umanizzare e rendere più accogliente l’Ospedale attraverso opere fotografiche e pittoriche presenti in vari settori, in gran parte espressione di reggianità.
Abbiamo accolto con profonda gratitudine il gesto di generosità e di attenzione di Anna Maria Ternelli Gerra e siamo particolarmente orgogliosiha dichiarato Ivan Trentidi avere valorizzato l’atrio del Santa Maria Nuova con una esposizione permanente di grande respiro artistico di cui tutta la Città, e non soltanto coloro che si troveranno a frequentare l’Ospedale, potrà godere”.
A tutela delle opere esposte sarà costantemente attivo il monitoraggio dell’area attraverso videosorveglianza come pure il collegamento con la Centrale Gestione Allarmi all’interno dell’Ospedale.
L’Arte: un balzo nell’ignoto”, questo il titolo, traccia i passaggi fondamentali della evoluzione artistica di Gerra, dalle opere figurative sino alla stagione informale ed al misurato passaggio al linguaggio astratto. Sono presenti quattro incisioni, due olî, due tempere e tre opere a tecnica mista.
Particolare cura è stata dedicata all’allestimento che, attraverso luci e colori, intende valorizzare l’originalità del tratto artistico del pittore e conferire a questa piccola parte dell’Arcispedale una veste da galleria d’arte moderna. “L’intento è quello di proporre un momento di riflessione sul bello e sulle potenzialità dell’arte, con la speranza di riuscire ad alleggerire oppure attenuare i sentimenti di tristezza e preoccupazione che accompagnano chi arriva in Ospedale per la propria salute o per quella dei propri cari” conclude Ivan Trenti.
Il costo dell’allestimento è stato interamente sostenuto da CIR – Cooperativa Italiana di Ristorazione: “Abbiamo accettato con piacere di contribuire al progetto in considerazione del considerevole pregio e significato” sottolinea Ivan Lusetti, Presidente CIR Food “L’arte, come il cibo, è una forma di sostentamento, nutre lo sguardo e la mente: pensiamo che questa esposizione valorizzerà gli ambienti dell’ospedale, diffondendo una sensa­zione di accoglienza e conforto”.
Il Sindaco Graziano Delrio, in Ospedale per una visita conoscitiva delle recenti realizzazioni (le nuove sedi di Anestesia e Rianimazione in Ala Sud ed Endocrinologia al piano primo del corpo anteriore, oltre che il Reparto di Pediatria interamente ristrutturato e riqualificato) ha dichiarato: “Con questa esposizione il Santa Maria Nuova è ancora di più la casa dei reggiani, una struttura all’avanguardia per competenze e tecnologie che cura con uguale impegno gli aspetti della umanizzazione”.

L’Ufficio Stampa


Allegato: brochure

Marco Gerra, vita e profilo artistico
Nasce a Reggio Emilia il 27 Settembre 1925.
Frequenta la scuola d’Arte tra Reggio Emilia e Modena diventando allievo di Renzo Ghiozzi (Zoren), uomo di poche parole, che ha insegnato all’artista a convivere con la solitudine. Particolare importanza ha avuto, nella formazione di Gerra, l’ambiente modenese, fervido all’epoca di iniziative e di stimoli.
La “saletta degli amici dell’arte” della città, infatti, organizza mostre significative che permettono a Gerra di conoscere i pittori Reggiani, Maccari, Casorati, Corsi, Spazzapan, Afro.
Frequenta, intanto, l’Accademia delle Belle Arti di Bologna (1946) ed incontra insegnanti come Morandi, Guidi (compagno di passeggiate a Venezia nel 1955), Mandelli e Longhi che gli insegna l’alfabeto e la lingua dell’arte, le differenze in uno stesso artista fra un quadro e l’altro.
Le opere d’esordio di Gerra sono figurative.
Nel 1952 è protagonista di una personale a Reggio Emilia. Vince il primo riconoscimento nazionale nel 1955 (Premio Diomira) in occasione della Quadriennale Nazionale a Roma ed il Premio Bevilacqua a Venezia. L’interesse dell’artista si rivolge, più tardi, alla navigazione ed al dinamismo del segno e delle forme nello spazio e la sua vena artistica volge all’informale. Inizia in questi anni (‘60) a confrontarsi ed approfondire i grandi maestri dell’astrattismo. Gerra rimane affascinato dagli elementi “spazio, colore, luce” che domineranno tutte le sue opere successive per poi approdare a quella ricerca astratto-geometrica cui rimarrà fedele fino alle ultime prove con il computer.
Questi è l’artista: nei suoi quadri l’immagine si è sempre sviluppata dal colore con superfici lucide, cristallizzate, limpide, affidate a fattori ritmici e linee diagonali che imprimono alle opere una vitalità accentuata e vibrazioni ritmico-spaziali della materia.
Del resto Gerra soffre di tutte le contraddizioni che hanno caratterizzato, non senza traumi, la cultura dell’immediato dopo guerra. Dopo aver unito il materiale ottico percettivo, va oltre ed instaura un rapporto coinvolgente anche con la musica tutta, privilegiando quella dodecafonica. Nascono così, sulle note musicali, le opere ispirate a  modernità sequenziale e suono/modularità. In questo momento fecondo, la musica serve a Gerra per spiegare meglio i suoi postulati.
In tal modo la cultura dell’artista aderisce in pieno ai momenti più significativi dell’ultimo quarto di secolo.
Per Gerra, il cui percorso artistico ha ottenuto la ribalta artistica nazionale, la pittura è stata un impegno etico, i cui valori fondamentali sono stati difesi con forza senza alcuna concessione alla moda o al mercato, nessuna sgrammaticatura e nessun errore nella esecuzione.
L’artista muore a Reggio Emilia il 31 agosto 2000.

Ultimo aggiornamento: 17/12/12