Cresce il numero di donne che scelgono Reggio Emilia per curare la patologia mammaria

Reggio Emilia, 13 Maggio 2011

L’Unità di Senologia compie un anno

Sono stati 900 gli interventi al seno eseguiti negli ospedali della Provincia di Reggio Emilia nel corso dell’ultimo anno. Di questi, 600 sono stati eseguiti dalla equipe della Unità di Senologia dell’Arcispedale Santa Maria Nuova, 380 dedicati a risolvere una neoplasia.
Denominato Breast Unit Integrata, il gruppo di professionisti delle due aziende strutturato per assistere le donne affette da tumore al seno è nato in linea con le indicazioni della Regione Emilia-Romagna e delle principali linee guida internazionali sulle “breast units” (breast in inglese significa seno).
Organizzato sulla base del modello americano (il prestigioso MD Anderson Cancer Center di Houston, nel Texas), il gruppo prevede al suo interno tutte le competenze, le possibilità diagnostiche e terapeutiche necessarie ad offrire un livello assistenziale qualitativamente elevato ed efficiente alla donna che si scopra affetta da tumore, guidandola ed affiancandola nelle diverse fasi del trattamento, con la garanzia di un adeguato supporto riabilitativo e psicologico.
In base ai dati del Registro Tumori sono circa 500 i nuovi casi di carcinoma riscontrati ogni anno nella nostra provincia e nel 75% dei casi è possibile procedere ad un intervento conservativo.
La Breast Unit annovera le competenze dei reparti di Radiologia, Medicina Nucleare e Anatomia Patologica per la fase della diagnosi; della Chirurgia Senologica e Ricostruttiva, della Oncologia e della Radioterapia per la parte della cura; della Fisioterapia e del supporto psicologico  per la successiva fase della riabilitazione. La Breast Unit favorisce la piena integrazione delle attività del territorio, tramite il Programma di Screening Regionale e la stretta collaborazione tra specialisti dei centri senologici della Provincia di Reggio Emilia. Il team si riunisce a cadenza regolare per la discussione dei casi clinici complessi, al fine di scegliere il miglior trattamento possibile: i casi da sottoporre a terapia radiante intraoperatoria ed i casi che richiedono la chirurgia ricostruttiva.
Nel corso del 2010 sono state circa 55.700 le mammografie eseguite nella nostra provincia (25.000 presso la Radiologia al Santa Maria Nuova), di queste circa 37.800 (il 68%) provenienti dal programma di screening a chiamata diretta che, dal gennaio dello scorso anno, interessa le donne rientranti nella fascia di età 45-74 anni.
Dal  2010 ha preso avvio, inoltre, l’attività di radioterapia intraoperatoria (IORT) erogata in unica dose al termine dell’intervento nelle donne in post-menopausa con tumori di piccole dimensioni aventi basso rischio di recidive; tale trattamento, ancora in fase sperimentale, viene eseguito nell’ambito di uno studio clinico coordinato a livello regionale.
L’interazione costante tra le diverse professionalità permette l’interscambio continuo di informazioni sulle pazienti e una ottimizzazione del percorso clinico-assistenziale: è dimostrato, infatti, che vi è una maggior sopravvivenza a 5 anni nelle donne trattate presso servizi multidisciplinari di senologia.
Di grande rilievo è la collaborazione, oltre che con la Azienda Usl di Reggio Emilia, con diverse associazioni di volontariato che operano sul territorio; esse svolgono attività di informazione, formazione, prevenzione con una attenzione particolare alla cura dei bisogni del corpo e della persona.

Gli Uffici Stampa ASMN e AUSL


Foto 1: il  Gruppo della Breast Unit Integrata insieme al Direttore Sanitario Ausl Reggio Emilia Daniela Riccò (prima da destra, seduta) e al Direttore sanitario A.O. ASMN Giorgio MAzzi (in piedi, quinto da sinistra)

Foto 2Il Direttore Sanitario Ausl Reggio Emilia, Daniela Riccò, e il Direttore Sanitario A.O. ASMN Giorgio Mazzi, durante la conferenza stampa di oggi.

Allegato: Percorso Breast Unit Integrata


Approfondimento

Verso il trattamento personalizzato
In linea con l’evoluzione degli studi del panorama internazionale sul trattamento del tumore mammario, i professionisti della Breast Unit lavorano all’approfondimento delle metodiche di personalizzazione delle cure nei diversi ambiti.
Un seminario dedicato a questi temi si terrà oggi alle 14.30 a Palazzo Rocca Saporiti con il titolo: Caratterizzazione Biologica del Carcinoma Mammario. Relatrice la Prof.ssa Anna Sapino, Dipartimento Scienze Biomediche ed Oncologia Umana della Università di Torino.

La terapia Oncologica
I recenti sviluppi in biologia molecolare, dopo il sequenziamento del genoma umano, hanno consentito di sviluppare metodiche grazie alle quali ad ogni diagnosi si può associare la più appropriata strategia terapeutica. Oggi siamo in grado di comprendere la malattia a “livello molecolare” e di avviare terapie personalizzate, in base al profilo di espressione genica, caratteristico di ciascuna neoplasia.
Seguendo questi indirizzi la Struttura di Oncologia del Santa Maria Nuova ha intrapreso, alla fine del 2009, due importanti studi internazionali che coinvolgono diversi paesi dell’Europa, gli Stati Uniti e il Canada.
Un primo studio denominato SHORTHER coinvolge pazienti operate per carcinoma mammario definito Her2 positivo e prevede la valutazione di un trattamento con l’anticorpo monoclonale Trastuzumab per un periodo più breve rispetto al trattamento convenzionale di durata annuale.
Lo studio, nel quale sono state inserite ad oggi 50 pazienti, ha l’intento di ridurre la tossicità a parità di efficacia di cura.
Il secondo studio, denominato MINDACT, tende a valutare, attraverso la caratterizzazione genetica del tumore, quale sia il vero profilo di rischio nelle pazienti operate per carcinoma mammario. L’intento è quello di ridurre il numero delle donne da sottoporre a trattamento chemioterapico adiuvante. Ad oggi sono state inserite in questo studio 168 pazienti, su un totale complessivo di circa 5000 pazienti tra Europa e Stati Uniti.
Nuovi studi sono, inoltre, in programma per valutare l’attività di farmaci a bersaglio molecolare.
L’elevato numero di donne che afferiscono alla Breast Unit ASMN, la collaborazione fra i vari specialisti e con strutture nazionali e internazionali consente di offrire alle pazienti metodiche innovative, atte ad individuare vie metaboliche e biomarcatori utili alla messa in atto di terapie mirate arrivando ad una vera personalizzazione del trattamento.

La chirurgia senologica
La chirurgia del carcinoma mammario ha subito una profonda trasformazione negli ultimi decenni: si è passati da una chirurgia altamente demolitiva ad una chirurgia conservativa nel rispetto dell’integrità psico-fisica della donna.
Oggi l’intervento viene modulato sulla paziente, negli aspetti oncologici ed in quelli plastici-ricostruttivi e di simmetria mammaria; si parla di trattamento personalizzato quando vengono considerati diversi fattori: posizione e dimensioni del tumore, rapporto volume tumore/volume mammella, forma della mammella, età ed aspettative della paziente. La chirurgia conservativa associata alla radioterapia e, quando necessaria, alla chemioterapia,  è il trattamento che i centri eccellenza scelgono nel 75-80% dei casi.
Un buon trattamento chirurgico conservativo deve garantire il conseguimento di due obiettivi fondamentali: l’asportazione completa della neoplasia nel rispetto della radicalità oncologica e la ottimizzazione dei risultati estetici.
Negli ultimi anni sono state introdotte nuove tecniche che combinano i criteri della chirurgia oncologica con quelli della chirurgia plastica: la Chirurgia Oncoplastica è un nuovo modo di affrontare il tumore al seno che permette di ottenere, oltre alla radicalità chirurgica e ad una probabilità di guarigione più alta, il ripristino delle funzionalità perdute e risultati estetici che garantiscono una qualità di vita migliore.
La Chirurgia Senologica del Santa Maria Nuova, costituita un anno fa come struttura semplice dipartimentale, si avvale di due chirurghi senologi e di un chirurgo plastico. La struttura ha visto aumentare del 35%, nel corso dell’ultimo anno, i casi trattati; dei 600 casi operati il 94% erano residenti in provincia di Reggio Emilia; il 6% residenti fuori provincia. Dei 380 casi di neoplasia sui quali è intervenuta l’equipe, il 75% ha usufruito di una chirurgia conservativa.
Quando è stato necessario eseguire un intervento demolitivo la possibilità di ricostruire la  mammella è stata offerta a tutte le donne e nella maggior parte dei casi è stato possibile iniziare la  ricostruzione durante l’intervento, in collaborazione con il chirurgo plastico; sono stati circa 80 gli interventi di chirurgia mammaria ricostruttiva.
Efficace la collaborazione avviata con i chirurghi degli ospedali della provincia, in particolare Guastalla per le donne in cui è indicato il trattamento di Radioterapia Intraoperatoria (IORT) durante l’intervento di chirurgia conservativa in modo da poter offrire a tutte le donne la stessa possibilità di trattamento.

Ultimo aggiornamento: 24/06/11